Russo tra direttori e Forconi: | "Abbiamo distrutto un sistema feudale" - Live Sicilia

Russo tra direttori e Forconi: | “Abbiamo distrutto un sistema feudale”

"Buon compleanno riforma". Il terzo evento per celebrare la riforma del sistema sanitario voluta dall'assessore Massimo Russo. "Qui si è spaccata la maggioranza, quando abbiamo distrutto un sistema feudale - ha detto Russo - un sistema sputtanato in tutta Italia e che ci faceva passare come farabutti a Roma".

Sanità. Buon compleanno riforma
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La stampa e i politici politicanti: sono questi i bersagli dell’infuocato intervento dell’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo (nella foto), al termine del convegno “Buon compleanno riforma”, che ha celebrato stamane il terzo compleanno della riforma del sistema sanitario voluta proprio da Russo e dal governatore Lombardo. In un San Paolo Palace mai completamente pieno, il magistrato che guida la struttura di piazza Ottavio Ziino ha puntato il dito contro “una classe dirigente che ha mortificato gli operatori sanitari”, dando un’immagine negativa della Sicilia, e una stampa a cui Russo riserva un severo “vergogna”, rea di venir meno ai principi della corretta informazione previsti dalla Costituzione.

Mentre all’Ars Lombardo parla all’Aula delle proprie dimissioni (per questo salta il suo intervento previsto a chiusura del convegno), in via Messina Marine si parla di sanità e di riforma con eminenti docenti della Bocconi di Milano e alla presenza di direttori generali, amministrativi e sanitari provenienti da tutta la Sicilia. In platea, per quello che Russo definisce “il mio ultimo compleanno, ma non il vostro”, i quadri dirigenti delle aziende sanitarie, ma anche gli studenti della Lumsa, qualche religioso e perfino il movimento dei Forconi. Una presenza insolita, quella degli autotrasportatori, intervenuti con tanto di cappellino d’ordinanza. “Non so perché ci abbiano invitato – dice uno spaesato Mariano Ferro – però ci fa piacere essere qui”. A spiegare il motivo dell’invito è il suo autore, Pieremilio Vasta, presidente dei comitati consultivi aziendali: “Dobbiamo passare dal ribellismo alla partecipazione civica – dice orgoglioso nel suo intervento – dare informazioni ai cittadini, quindi anche ai Forconi”.

Il convegno si apre con una serie di interventi tecnici che tessono le lodi della Sicilia, del suo sistema sanitario e della capacità dell’amministrazione regionale di aver attuato con successo il piano di rientro grazie a una riforma definita dal moderatore “epocale”. Ma mentre scorrono slide e grafici, infarciti di numeri e statistiche, il pensiero va a quello che accadendo all’Ars e soprattutto alla fresca polemica con il Pdl che ha puntato il dito proprio contro Russo, colpevole, secondo i berlusconiani, di aver riempito la lista “Palermo avvenire” di uomini della sanità. Un pensiero che aleggia sul convegno e che, man mano che passano le ore, sembra fare capolino in più di un intervento, in una sorta di crescendo rossiniano.

Noi tecnici siamo giudicati parte di congregazioni elettoralistiche – dice Giuseppe Noto, dirigente del servizio 8 e del servizio 2 – come se i risultati si ottenessero per trarne poi un consenso politico. Magari dicendo queste cose in campagna elettorale danneggerò qualcuno, ma noi soffriamo molto questi attacchi”. Poi è la volta di Vasta: “Che idea mi sarei fatto di questa riforma, se mi fossi basato solo sui giornali? C’è una sorta di perfidia perfino nella scelta delle fotografie, è necessaria un’informazione più corretta. Perché Russo non dovrebbe parlare direttamente ai cittadini? Questa riforma l’ha fatta lui e gli è costata anche una mozione di sfiducia. Siamo di fronte a una politica non militante, ma che parla al territorio. D’altronde la democrazia è a rischio”.

E infine è il turno dell’assessore, il cui intervento sembra più un’arringa difensiva e al tempo stesso un attacco diretto a qualche avversario: “La stampa domani non riporterà quanto detto in questo convegno – esordisce l‘assessore – un convegno al quale hanno partecipato anche esponenti della Bocconi che hanno parlato bene della Sicilia. Pensate, sono così potente da aver piegato anche loro”, dice con sarcasmo. “I numeri e i fatti illustrati sono certamente la mia ultima soddisfazione, questo è il mio ultimo compleanno – aggiunge, con un chiaro riferimento al discorso che Lombardo ha tenuto all’Ars – ma forse qui qualcuno ha dimenticato che la sanità in Sicilia era quella raccontata dal video ‘La mafia è bianca’, che primeggiava nelle classifiche negative. Chi ha firmato il piano di rientro neanche l’aveva letto”.

“Abbiamo innovato, tagliato 12 aziende – continua Russo – e rifiutato il modello lombardo. E mentre in giunta, nel 2008, si discuteva della riforma, il capogruppo del Pdl presentava in conferenza stampa una controriforma. Qui si è spaccata la maggioranza, quando abbiamo distrutto un sistema feudale, un sistema sputtanato in tutta Italia e che ci faceva passare come farabutti a Roma. E quando abbiamo tagliato le guardie mediche, i sindaci hanno subito protestato e con loro i politici politicanti, ma era un segnale chiaro e deciso da inviare al ministero per riscattare la nostra fama. Vogliamo fare gli uomini d’onore, ma quelli veri: ormai la mafia ci ha tolto anche questo termine che è presente perfino nella Costituzione”.

E poi l’affondo alla stampa, “che non è mai stata capace di dire: ‘E’ stato preso un impegno, vediamo se viene rispettato’. Vergogna. Mi riferisco a una stampa che scarica vergognosamente le colpe su chi ci mette la faccia”. Infine un appello ai direttori: “Impedite che arrivino nuovamente i barbari a distruggere quanto abbiamo fatto”. Un intervento salutato da un fragoroso applauso, che dura più del solito, e da un abbraccio con Lucia Borsellino, “che chi mi ha preceduto aveva relegato in un sottoscala” aggiunge Russo, che soffia così sulle candeline del terzo compleanno della sua riforma.


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