I finti intellettuali - Live Sicilia

I finti intellettuali

Chi sono gli intellettuali? Chi è veramente un intellettuale? Chi finge soltanto? Come si fa a distinguere? Ecco una guida con quattro concetti cardine per non sbagliare mai.

Storie palermitane
di
4 min di lettura

Immaginate un salone nel quale si sta svolgendo un seminario su problematiche culturali o sociologiche. Immaginate oratori dotati di grande carisma ed un pubblico di cittadini attenti alla sorte del Museo/Zona Archeologica/Teatro, tra i quali spiccano professori, alte cariche regionali, scrittori e giornalisti. Immaginate poi, fuori da questo salone, un lounge bar con candele accese e la barista bona. Ecco esattamente lì, seduto con le gambe accavallate che sorseggia Spritz c’è la fetta di pubblico in assoluto più preoccupata per la cultura della città. Occhialoni da vista in cellulosa nera, capello trascurato ad hoc, pancetta da “io in palestra non ci andrò mai” e la Repubblica stropicciata sul tavolino, il finto intellettuale si sente parte attiva del seminario di cui sopra.

Perché, direte voi. Per il semplice fatto di esserne a conoscenza. Cioè lui non solo non è a Mondello con questo bel sole, è pure seduto a pochissimi metri da un’equipe di cervelloni e sa anche come si chiamano, ti pare niente? Il finto intellettuale si palesa ad ogni evento di nicchia in studiato ritardo, quando già si sta andando tutti via, e mentre si giustifica dicendo che è appena-uscito-dallo-studio infatti ha ancora sotto il braccio enormi progetti arrotolati, si lancia in piroette esistenzialiste sul vino bianco in estate e rosso in inverno.

Il finto intellettuale invece di lavorare cerca su internet capolavori della letteratura sentiti citare da intellettuali autentici, per poi sfornarti notizie fresche fresche sulla vita privata di Baudelaire o spararti l’aneddoto su Hemingway mentre tu stavi parlando di piante grasse. Che poi racconta anche orgoglioso che nel tempo libero legge i libri di Fabio Volo, che lo sanno tutti che é il massimo esponente della cultura intellettuale contemporanea e forse anche supereroe. Quando va in giro il nostro amico finto intellettuale ha sempre la Reflex appesa al collo tipo campanaccio della mucca così è pronto ad immortalare la cannuccia del cocktail con il Pitosforo in fiore sullo sfondo, perché oltre ad essere storico, filosofo ed esteta è anche un talentuoso fotografo, come tutta Palermo.

Ti spiega che loro, gli intellettuali, aborriscono la tecnologia, ma lui vive attraverso facebook perché é un’ottima piattaforma per le sue personali propagande. E io aggiungo che solo lì può massacrare le bacheche altrui con fotografie di lui in centotrenta pose che intellettualeggia davanti chiese diroccate. E mi fermo qui perché l’argomento è davvero troppo vasto.

Quando non arricchisce se stesso e gli altri raccontando le sue gesta o guardando le foto di quando ha pulito la spiaggia sull’iPhone (naturalmente gliel’hanno regalato “e solo perché il Nokia 3310 è scomparso nel nulla, lo sai che altrimenti userei quello lì.” Sì certo lo so, come no…) semplicemente se la dunnìa. Molti finti intellettuali infatti non sono che fancazzisti figli di papà che tutto il giorno stanno borderline tra noia e depressione ed iniziano a bere vino alle sei del pomeriggio in “taverne chic” dove disquisiscono di politica e società ad alta voce solo per farsi sentire. Perché essendo loro attivi come nessuno quando si tratta di cultura, la loro opinione la deve ascoltare pure la signora del terzo piano. Ma se il vero intellettuale reputa doveroso riflettere su ogni cosa prima di giudicarla quindi ascoltarlo è verosimilmente istruttivo o comunque interessante, il finto intellettuale si limita alla polemica feroce. Polemizza su tutto ciò che lo circonda perché è superiore e non accetta niente del mediocre comun pensare, infatti la sua Moleskine è piena di riflessioni avanguardiste e schizzi a matita, tipo: “carta igienica, vino, zucchero, per il sale ed il parmigiano chiedere a mamma”.

Se non lo hai mai visto il finto intellettuale in un primo momento riesce a farti credere di essere un intellettuale autentico, almeno fino alla seconda o terza volta che lo ascolti e lo senti snocciolare gli stessi quattro concetti. Mi pare doveroso informarvi su quali siano questi concetti:

1- Il nostro centro storico è il più bello d’Europa infatti le serate le passo in Vucciria ma è abbandonato ed è un peccato perché Palermo potrebbe vivere di turismo, è che i politici si fottono troppi soldi.

2- Cammino in bicicletta anche se mancano le piste ciclabili perché sono attento alla Natura, inoltre sono contro la guerra del petrolio in Afghanistan.

3- Sigarette non ne compro, al massimo fumo sigari importati o mi rullo il tabacco perché sono contro il monopolio di industrie miliardarie assassine, e poi fa figo.

4- Non guardo la Tv che è proletaria ed ascolto solo musica alternativa da radio indipendenti tipo Virgin. Cioè, a me non potete proporre Jovanotti che è un finto intellettuale.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI