"Dimettiamoci e votiamo" - Live Sicilia

“Dimettiamoci e votiamo”

“Dimissioni in massa per sciogliere l'Ars? Io sono il primo. Questa storia deve finire al più presto”. Francesco Musotto raccoglie la sfida lanciata dal gruppo del Pdl e si dice pronto a dimettersi. "Basta con l'ipocrisia di questa giunta tecnica, i politici devono essere legittimati dal voto". D'Alia candidato presidente? "Sarebbe all'altezza del compito".
Intervista a Francesco Musotto
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2 min di lettura

“Dimissioni in massa per sciogliere l’Ars? Io sono il primo. Questa storia deve finire al più presto”. Francesco Musotto, dopo aver lasciato l’Mpa, si dice pronto a lasciare anche lo scranno a Sala d’Ercole. Ieri il gruppo del Pdl aveva lanciato la sfida, chiedendo la disponibilità di 46 deputati a dimettersi per sciogliere l’Assemblea e andare al voto anticipato senza attendere le decisioni di Raffaele Lombardo. Oggi Musotto risponde e si candida a essere il primo a firmare le proprie dimissioni.

Onorevole Musotto, ma davvero si dimetterebbe anche domani?
“Certo, questa vicenda deve finire al più presto. Ci vuole un colpo di reni, un sussulto di dignità della classe dirigente. Questo è un governo completamente assente che non dà risposte, basta guardare ai forestali o alla Fiat”.

Ma pensa davvero che si trovino 46 deputati disposti a rinunciare alla poltrona?
“È una questione di orgoglio. Il deputato regionale trova ogni giorno dietro la sua porta persone che vivono in una situazione drammatica e non può dare loro alcuna risposta. E quindi, sì, credo che sia possibile raccogliere la disponibilità di 46 deputati. Io sono il primo, sono pronto, non riesco più a vivere questa situazione di profondo disagio e impotenza”.

Eppure fino a qualche giorno fa lei sosteneva questo governo…
“Sì, speravo che le cose potessero cambiare, ma non c’è stato verso. Deve finire quest’ipocrisia della giunta tecnica, la politica deve essere fatta da chi ha la legittimazione del voto popolare, non da gente inventata. Tra l’altro qualcuno di questi tecnici sta cercando di ricollocarsi e di garantirsi il futuro sempre in nome e per conto della Regione siciliana”.

E se si andasse a votare, lei che farebbe? Oggi è rimasto senza partito…
“Mi sto guardando intorno. Se troverò un partito per continuare a essere utile ai siciliani, proseguirò nel mio impegno”.

Si dice che l’Udc la accoglierebbe volentieri.
“Mi sono incontrato con D’Alia, persona che io stimo.  Stiamo vedendo di costruire un percorso futuro insieme”.

Di lui oggi si parla apertamente come di un possibile candidato alla presidenza della Regione. Lei che ne pensa?
“Sono assolutamente d’accordo. Ha un’esperienza politica nazionale. E poi è giovane, ha una visione politica e sarebbe all’altezza del compito”.

Ha letto che anche gli esponenti delle correnti del Pd più vicine a Lombardo incalzano il governatore per andare al voto anticipato?
“Sì e mi sembra incredibile. Almeno quattro o cinque assessori della giunta tecnica facevano riferimento alla parte del Pd da loro rappresentata, che ha gestito settori strategici, dalla formazione alle infrastrutture”.

Magari hanno cambiato idea. D’altronde lo ha fatto anche lei, no?
“Mah, me lo auguro”.

Lei reclama il voto, ma il governo ragiona di rimpasto…
“Una cosa assolutamente inconcepibile. Ribadisco: bisogna andare subito alle elezioni”.


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