Finito il ballottaggio, a Palermo si tirano le somme. Specie nei partiti che fanno i conti, in molti casi, con crisi di consensi e di seggi in consiglio comunale. E la prima “testa” a saltare è quella del segretario provinciale di Sel, Segio Lima, che tramite Twitter ha annunciato che si presenterà alla prossima riunione del partito come dimissionario.
“E saranno dimissioni serie – dice Lima a Livesicilia – non dirò che rimetto il mandato, come fa qualcuno. È un atto di igiene politica, bisogna discutere all’interno del partito”. Il partito di Nichi Vendola, a Palermo, non ha di certo brillato. Schierato per le primarie con Rita Borsellino, insieme a Idv, ha poi scelto di sostenere Ferrandelli “divorziando” da Orlando. Una scelta che però non ha pagato: l’ex capogruppo dei dipietristi è uscito sconfitto dal ballottaggio e la lista di Sel ha raggiunto il 2,22% dei consensi restando fuori da Sala delle Lapidi.
“Nessuno ha chiesto le mie dimissioni – continua Lima – le ha chieste solo una persona che milita in un altro partito. La nostra scommessa comunque è stata vinta: abbiamo un governo della città senza alcuna incrostazione di carattere regionale”. Una decisione in controtendenza rispetto a quella degli altri segretari di partito, che sono rimasti tutti (almeno per il momento) al loro posto.
“Se tornassi indietro rifarei tutto – conclude il segretario dimmissionario, che era anche candidato come presidente dell’Ottava circoscrizione ma non è stato eletto – ma con un’avvertenza: avrei provato a spiegare di più i motivi della nostra scelta, non facendoci schiacciare nella logica del governo Lombardo. Con i dati che avevamo, abbiamo fatto l’unica scelta possibile. E insisterei anche perchè Orlando si candidasse alle primarie, c’è stato un momento in cui poteva farlo e non l’ha fatto”.
