I sogni dei bambini|nell'aula bunker - Live Sicilia

I sogni dei bambini|nell’aula bunker

Studenti provenienti da tutta Italia, giunti con le "navi delle legalità", si sono trovati all'interno dell'aula bunker del carcere Ucciardone. Ecco le loro voci.

La manifestazione all'Ucciardone
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“Ho fatto un sogno. Ho sognato una scuola dove si cresce, dove si scegli il giusto, dove alla base c’è una legge. Ho fatto un sogno, ho sognato una scuola che insegna cosa sono il valore e la giustizia, cosa vuol dire cercare la libertà… questa scuola somiglia a Giovanni Falcone”.

Queste parole rimbombano come un tuono all’interno dell’aula bunker del carcere Ucciardone: a pronunciarle, nello stesso luogo in cui si svolse il maxi processo, sono due bambini di 7 e 8 anni che sanno chi era il giudice definito da loro stessi un eroe. Sono due dei tanti alunni arrivati oggi al porto di Palermo con le navi della Legalità. Bambini giunti dalle scuole di tutta Italia nel segno dei due magistrati uccisi dalla mafia.

La colonna sonora è quella della “speranza”, che ricorre spesso nelle canzoni in cui le voci dei piccoli studenti si uniscono. Davanti alle istituzioni, è proprio la speranza il desiderio che i più piccoli esprimono: vogliono un mondo migliore e lo voglio ancora di più oggi che anche la Scuola è stata colpita. Ed è stata colpita a cuore, mettendo fine alla vita di Melissa, rimasta uccisa nella tragedia di Brindisi. La ragazzina è stata ricordata più volte nel corso dell’incontro nell’aula bunker, dai suoi stessi compagni arrivati in città: “Anch’io ho sentito l’esplosione – ha raccontato Aurora – anch’io sono stata avvolta dal terrore. Ma a pagare il prezzo più alto della follia dell’uomo è stata Melissa, che quel giorno aveva soltanto un desiderio, quello di andare a scuola, studiare e tornare a casa, come sempre. E invece no. “Lei se n’è andata per sempre – ha concluso Aurora – ma adesso dobbiamo continuare a sperare e farlo anche volgendo lo sguardo a persone che non hanno ceduto nemmeno di fronte alla consapevolezza di dovere morire. Non dobbiamo lasciare che l’innocenza di Melissa sia stata stroncata inutilmente”.

Nell’aula bunker gremita di piccoli studenti ed insegnanti, Maria Falcone ha assegnato i premi per il concorso indetto ogni anno in occasione del 23 maggio. Tra i vincitori, la scuola elementare di Montecatini Terme e l’istituto Martino Martini di Mezzo Lombardo: “Siamo felici di essere qui – racconta Vittoria, di 9 anni – dopo aver sentito parlare a lungo di un grande uomo come Falcone, mi sento onorata a prendere parte ad un’iniziativa del genere”. E tra quei cappellini che ritraggono Falcone e Borsellino, quelle magliette che ribadiscono le loro frasi più famose e quegli striscioni appesi, ci sono anche gli alunni delle scuole elementari di Avellino, della provincia di Novara e di Rieti. Unico il denominatore comune: il no alla mafia e la sete di verità.


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