"Mi dimetterò da deputato| L'ho già detto alla Camera" - Live Sicilia

“Mi dimetterò da deputato| L’ho già detto alla Camera”

Scoppia la polemica fra la Giunta per le elezioni della Camera e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. La prima chiede le dimissioni del primo cittadino, che risponde: "Le ho già comunicate, ma non le hanno ricevute".

LEOLUCA ORLANDO
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“Mi dimetterò nei termini di legge, l’ho già comunicato alla Giunta per le Elezioni della Camera dei Deputati”. Leoluca Orlando risponde così alla Giunta che oggi ha chiesto a lui e a Pietro Tidei, eletto sindaco di Civitavecchia, di lasciare lo scranno di Montecitorio per sovvenuta incompatibilità.

“Ho già comunicato – continua Orlando – tramite raccomandata con ricevuta di ritorno inviata due giorni dopo il ballottaggio, alla Giunta che mi dimetterò nei termini di legge. Evidentemente la mia lettera non è ancora giunta al Presidente della Giunta, cui ho inviato oggi copia della lettera via fax. Mi sono candidato per fare il Sindaco di Palermo, ben sapendo che tale carica non è compatibile con quella di deputato. Sono e sarò il Sindaco per i prossimi cinque anni”.

Una risposta dovuta a Pino Pisicchio, coordinatore del Comitato per le incompatibilita’, le ineleggibilita’ e le decadenze della Giunta, che oggi ha dichiarato: “La prassi prevede che la Giunta recepisca le indicazioni del Comitato e le verifica alla luce della sentenza 277/2011 della Corte Costituzionale, che stabilisce che i parlamentari non possono fare i sindaci dei comuni con più di ventimila abitanti. Una volta verificate che non ci sono le ragioni che impediscono di esercitare l’opzione si procederà dichiarando l’incompatibilità. In quel caso la Giunta trasmetterà una comunicazione al presidente della Camera che, a sua volta, inviterà con una lettera i deputati Tidei e Orlando a dimettersi”. “Da Orlando e Tidei – ha aggiunto Donata Lenzi, capogruppo Pd in giunta per le elezioni – non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ma non vi e’ nulla di anomalo, visto che hanno 30 giorni per far conoscere le loro decisioni”.

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