All'Ast Tafuri, il "fedelissimo" - Live Sicilia

All’Ast Tafuri, il “fedelissimo”

Nomine. Gaetano Tafuri vicepresidente dell'Ast. Anche lui ruota intorno alla figura di Raffaele Lombardo.

Il nuovo vicepresidente dell’Ast è Gaetano Tafuri, autonomista catanese di estrema fiducia del presidente della Regione Raffaele Lombardo. Giovane rampollo di una dinastia di giuristi e magistrati capitanata da “Tano” Tafuri, insigne avvocato già presidente del Coreco, dal cui studio sono passati decine di laureati con cognomi altisonanti. Gaetano Tafuri è parente anche di tre importanti giudici del tribunale di Catania e negli ultimi anni ha collezionato nomine di altissimo livello. A partire da quella alla guida della società Mosema Spa che si occupa della gestione dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani. La nomina di Tafuri è arrivata dopo che i vertici erano stati decapitati da una pioggia di avvisi di garanzia per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti. A cinque anni di distanza queste indagini non sono state ancora chiuse dalla Procura di Catania.

Gaetano Tafuri, è stato nominato anche assessore al Bilancio nel momento di massima crisi finanziaria del Comune. Tafuri è stato iscritto al registro degli indagati nell’inchiesta sul buco di bilancio ma poi assolto con formula piena. Nome e operato di Gaetano Tafuri sono legati, alle falde dell’Etna, alla gestione della Ferrovia Circumetnea, secondo ente appaltante in Sicilia dopo l’Anas di cui Tafuri è stato commissario su nomina del ministro Matteoli. Durante la sua gestione l’Ente, che possiede treni e autobus, ha visto sfornare decine di concorsi vinti da figli di sindacalisti di sinistra, dal figlio dell’autista di Tafuri, da qualche assessore, dal figlio di un consigliere comunale, da un sindaco dell’Mpa e dalla figlia di Maria Bonanno, la segretaria storica di Raffaele Lombardo. Assunzioni e procedure sono state controllate dalla Procura di Catania che ha ritenuto sempre tutto regolare.

Quando l’Mpa ha rotto con Berlusconi, il ministero non è riuscito a mandare a casa Gaetano Tafuri con una semplice lettera di rimozione. Facendo ricorso al Tar catanese, Gaetano Tafuri ha vinto sempre per “carenza di motivazione della rimozione”, tanto che è stata necessaria l’emanazione di una legge che cancellasse la figura di Commissario Governativo della Circumetnea per porre fine all’era tafuriana. Un triennio che resterà alla storia anche per il battesimo di nuovi vagoni intitolati al brigante Carmine Crocco detto “Donatello”, reazionario italiano filo-borbonico passato alla storia come “generale dei briganti” o “generalissimo”.

Adesso Gaetano Tafuri è tra gli indagati della nuova inchiesta sui bilanci preventivi catanesi. Livesicilia lo ha incontrato al bar sotto il tribunale, si è detto “sereno”, ma soprattutto Tafuri ha sottolineato di essere stato assolto già con formula piena nella vecchia indagine che valutava “sostanzialmente la stessa fattispecie”. “Ho già dimostrato -ha detto Tafuri a Livesicilia- che con la mia opera di assessore è iniziato il risanamento del Comune di Catania, ma soprattutto una nuova era improntata al rigore e al rispetto delle leggi”. Con la sua nomina all’Ast si attendono nuovi colpi di scena, ha fatto sapere che inizierà a “tagliare sprechi e sperperi”.

 

 


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