Viva Tony, viva i BrutTony! - Live Sicilia

Viva Tony, viva i BrutTony!

Cosa ci insegna la storia di Tony Rizzotto e della presunta
compagna? Che il mondo non è dei brutti. A nome della categoria, eleviamo una vibrante protesta.

Io sto dalla parte di Tony Rizzotto, perché è brutto. E non è uno scherzo. Non sto dalla sua parte in questa storia di fidanzate e nomine. Non sto dalla sua parte di politico. Non sto dalla parte di chi maneggia cariche e ruoli come cioccolatini da tirare al cane. Ma sto dalla parte di Tony, quando i maligni scrivono che la vera notizia è un’altra: non nell’alloro fornito alla (presunta) compagna, ma nel fatto che un uomo con quelle fattezze una compagna ce l’abbia davvero. Sì, Tony Rizzotto è brutto. In più imbruttisce la naturale bruttezza con una acconciatura improbabile, tra D’Artagnan dopo lo shampoo, un barboncino che abbia preso la scossa e un moicano punk. Del resto, se mi guardo allo specchio, mi viene da solidarizzare. Centosette chili sono (cicciotello: metafora reversibile), quasi calvo (stempiato) e col setto nasale deviato (naso a patata). Anzi, chiederei a Rizzotto di fondare un partito politico per noi. Ho già lo slogan: “Viva i BrutTony”.

E’ che la bruttezza rappresenta, all’occhio del popolo, una formidabile forma di esclusione, più della mafia, del razzismo e della Juventus. Perché si pensa che i brutti abbiano una colpa alle spalle. O personale o familiare. Altrimenti non si comprenderebbe il perché di tale sommaria e cocente punizione estetica.

E poi scrutiamoci negli occhi, noi brutti con voi belli. Sì, sarete bellissimi. Ma noi siamo dei “tipi” (ci dicono così quando non vogliono ammazzarci, per pietà). Sì, sarete fantastici, ma noi abbiamo letto Baudelaire in francese a quattordici anni, infatti non ci siamo ripresi più. Sì, sarete gradevoli, ma noi siamo romantici. Alla nostra veneranda età le donne le chiamiamo ancora “fidanzate” come al liceo. E ricordatevi: le belle si associano sovente alle bestie. Ci hanno fatto pure un flilm sull’argomento.

Oltretutto, noi bruttoni (viva Tony, viva i bruttoni!) siamo i garanti di tutti gli altri, dei mediamente bruttini. Che ci incontrano per strada ed esclamano: “Miiiii che sei brutto”. E finiscono per sentirsi bellocci. Dovrebbero darci la pensione, dovrebbero. O una consulenza. Ha capito, presidente Lombardo?


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