Il Pdl ricomincia da tre - Live Sicilia

Il Pdl ricomincia da tre

Dore Misuraca è in procinto di diventare il terzo coordinatore del partito. Intanto "scoppia la pace" tra Castiglione e Leontini, che in un documento congiunto parlano di unità del Pdl, del sostegno ad Alfano candidato premier e di primarie di coalizione per la scelta del prossimo governatore.

Grandi novità in vista per il Pdl siciliano alle prese con il subbuglio pre-elettorale. Al coordinamento regionale di venerdì, il partito affronterà il tema delle prossime regionali dopo gli scambi di battute sui giornali di questi giorni. Sarà l’occasione per parlare di alleanze, coalizioni e anche dello strappo del capogruppo Innocenzo Leontini e degli altri deputati che con lui hanno lanciato l’iniziativa di una lista dei moderati insieme al Pid. Ma tra le novità in arrivo per i berluscones siculi c’è anche una new entry nella squadra dei coordinatori regionali. Ai co-coordinatori Giuseppe Castiglione e Domenico Nania, infatti, dovrebbe aggiungersi Dore Misuraca. Si completerebbe così il triangolo Palermo-Catania-Messina, rilanciando il capoluogo dopo la deludente performance delle amministrative, che ha visto il Pdl precipitare all’otto per cento.

A Misuraca l’incarico di coordinatore, secondo varie ricostruzioni giornalistiche, era stato promesso dallo stesso Silvio Berlusconi alla vigilia della drammatica votazione sulla sfiducia del 14 dicembre 2010, alla quale il governo del Cavaliere sopravvisse. Adesso, un anno e mezzo dopo, dovrebbe concretizzarsi l’incarico per il parlamentare rientrato tra gli alfaniani dopo la lunga parentesi del Pdl Sicilia. Intanto, spirano venti di pace tra Giuseppe Castiglione e Innocenzo Leontini, dopo le dichiarazioni polemiche rilasciate dal primo alla stampa.

I due infatti si sono incontrati oggi per “chiarirsi”. E alla fine del colloquio hanno deciso di firmare un documento congiunto, nel quale sottolineano l’”unità” del Pdl e la spinta positiva che può giungere dall’iniziativa presentata all’Ars dallo stesso Leontini e dal capogruppo del Cantiere popolare Rudy Maira.

“Le iniziative del capogruppo Leontini e dei deputati Beninati, Leanza e Mancuso, – si legge nel documento – sono state e sono ispirate da una inequivocabile finalità positiva: quella di allargare la coalizione, recuperare interlocuzioni perdute, lavorare nel partito, senza scissionismi o rotture, a un progetto di ricostruzione di un fronte più aperto, anche superando, se necessario, in modo concorde con il coordinamento regionale, il limite delle sigle per la costituzione di nuove liste. I fondamenti sono l’unicità e l’urgenza della situazione siciliana, – prosegue la nota – che non possono essere affrontate solo come conseguenza della evoluzione dei rapporti e della politica nazionali”.

E non manca un riferimento alla mozione di sfiducia al governatore: “L’opposizione al governo Lombardo dovrà attuarsi, – scrivono Castiglione e Leontini – fino al giorno delle dimissioni del presidente, in tutte le forme e modalità, anche attraverso l’affondo finale di una mozione di sfiducia che dimostri l’assenza di una maggioranza in Ars e, quindi, il definitivo fallimento del ribaltone”.

Insomma, riecco l’unità ritrovata dopo gli screzi che avevano in qualche modo fatto vacillare persino la leadership di Angelino Alfano, specie dopo le amministrative palermitane, nel passaggio in cui Castiglione e Leontini confermano “il sostegno pieno del Pdl alla candidatura dell’onorevole Alfano a Presidente del Consiglio, attraverso le primarie. Un’occasione storica per una svolta nel Paese, sensibile alle novità, ai problemi del Sud e della Sicilia, al desiderio di capacità, discontinuità ed onestà. Il popolo siciliano – prosegue il documento – ha bisogno di vivere meglio; cioè di un nuovo governo regionale. È necessario proseguire sulla strada della partecipazione, di congressi aperti, per un rinnovamento del partito e per una eliminazione dei verticismi. È fondamentale, al riguardo, la modifica della legge elettorale nazionale che ridia agli elettori la facoltà di scegliere i propri rappresentanti”.

E a proposito della scelta dei rappresentanti, il Pdl indica, anche in vista delle elezioni regionali, la strada delle primarie “di coalizione” precisa Leontini, al fine di ottenere un “ampio coinvolgimento popolare nella scelta del candidato alla Presidenza della Regione”. Le spaccature sono alle spalle, insomma, “Nel Pdl siciliano – precisano Castiglione e Leontini – non è in discussione l’unità. Sappiamo che il popolo siciliano vuole progetti unitari. Sono in discussione i contenuti e i modi. Non ci sono state infrazioni né a linee politiche né a precedenti decisioni. Le ultime amministrative, con le loro estemporanee soluzioni, impongono un’azione più intensa, un respiro più ampio”.
Ampio fino al punto da dialogare con esponenti dell’Mpa? “Stiamo lavorando per unire il centrodestra – ha commentato il deputato regionale Salvino Caputo – e non è un lavoro difficile. I veri problemi li ha il centrosinistra. Il Nuovo Polo? Chissà, un domani, senza Lombardo, ci potrebbe essere un ragionamento più aperto…”. Intanto, il Pdl riparte. Da tre.


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