Porto, revocato il piano regolatore - Live Sicilia

Porto, revocato il piano regolatore

Il consiglio comunale revoca in auto-tutela il Piano regolatore del porto, esita il Piano triennale delle opere pubbliche e boccia il prelievo dell'atto per l'azzeramento dei cda, grazie al voto dell'Idv. Domani via al bilancio.

SALA DELLE LAPIDI
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Sala delle Lapidi revoca il Paino regolatore del porto, approvato lo scorso novembre e contestato dal sindaco Leoluca Orlando per la cessione, all’Autorità portuale, di alcuni tratti di costa malgrado una sentenza del Consiglio di Stato, del 2005, che li restituiva al comune.

Il caso non è certo nuovo ed era tornato d’attulità la scorsa settimana, quando in Aula era stata resa nota una missiva del primo cittadino inviata al ministero per riavere indietro i porticcioli turistici e dare mandato all’Avvocatura di intraprendere tutte le azioni legali necessarie. Ai porticcioli sono infatti legati finanziamenti per 90 milioni di euro, che in questi anni sarebbero dovuti andare a Palazzo delle Aquile. Ma Sala delle Lapidi, su suggerimento degli uffici che si rifacevano a due note del 2005 dell’allora sindaco Diego Cammarata, aveva ugualmente approvato il piano e oggi, di fronte al pericolo di un danno erariale, ha deciso a larghissima maggioranza di fare un passo indietro in auto-tutela.

“Revocando la propria precedente delibera sui porti – ha commentato il sindaco Orlando – il consiglio comunale ha compiuto un atto dovuto, riconoscendo la fondatezza delle perplessità politiche, giuridiche e procedurali che l’Amministrazione comunale ha espresso nei giorni scorsi, comunicandole a tutti gli organi istituzionali competenti”.

“Sulla vicenda relativa ai porti turistici – dice la presidente della commissione Urbanistica, Nadia Spallitta – ed in particolare a quello di Sant’Erasmo, pende oggi una delicata indagine penale legata anche all’iniziativa di un comitato di cittadini. Infine sembrerebbe che il Piano del Porto fosse sprovvisto della valutazione ambientale strategica, atto che avrebbe dovuto essere, invece, propedeutico e preventivo rispetto all’intesa con il comune”. Esulta anche Antonella Mnastra, secondo cui si sarebbe scongiurato “un nuovo sacco della città e avrebbero sottratto alla gestione locale aree di interesse turistico che sarebbero state ‘regalate’ a società di privati senza alcun ritorno per i cittadini nella fruizione pubblica”. Per il capogruppo dell’Mpa, Leonardo D’Arrigo, “il consiglio, in sede di approvazione non era stato in grado di risolvere la delicata questione delle pertinenze demaniali relative agli ambiti urbani, compresi dai porticcioli Arenella, Acqua Santa e Sant’Erasmo. Il voto di revoca sgombra il campo ad una situazione controversa”. “Adesso bisogna accelerare l’iter burocratico – ha detto il consigliere Totò Orlando, che ha proposto la delibera di revoca – per far sì che il comune entri in possesso delle aree per gestirle meglio, per incassare gli introiti e dunque reinvestirli nei servizi per i cittadini e per concordare con gli operatori l’utilizzo di questo patrimonio che rappresenterà un volano per lo sviluppo di questa città”. “Il mio voto di oggi sulla revoca dei porti – dice Ninni Terminelli del Pd – e’ coerente con quanto gia’ in pochissimi votammo in aula in occasione dell’adozione del provvedimento proposto sugli stessi porti della Giunta Cammarata. Oggi quindi esulto e rivendico una bella vittoria che il tempo consegna alla mia scelta, arricchendo la storia vissuta in questi anni a Sala delle Lapidi sempre dalla parte della legalita’ e della trasparenza”.

Ma la seduta di stamane è servita anche per approvare il Piano triennale delle opere pubbliche, l’ultimo atto propedeutico al bilancio. Da domani Sala delle Lapidi comincerà l’iter per l’approvazione della manovra che dovrebbe essere esitata in tempi brevi. La seduta, però, ha vissuto anche momenti di tensione quando il consigliere Salvo Alotta, del Pd, ha proposto il prelievo della delibera per l’azzeramento dei cda delle società partecipate e la loro sostituzione con l’amministratore unico. Un vecchio cavallo di battaglia del centrosinistra, che però è stato bocciato per soli due voti grazie anche al voto contrario dell’Idv, che pure in passato aveva sostenuto la necessità dell’atto. “Ha prevalso invece l’attaccamento alle poltrone e al potere – ha commentato Alotta – poteva essere la migliore conclusione di una consiliatura poco brillante”. “Questo è un vecchio ma attualissimo cavallo di battaglia del Pd, che la presenza numerica di consiglieri del centrodestra è sempre riuscita a frenare – dice Rosario Filoramo, consigliere dei democratici – stamattina le cose sembravano cambiate, considerata l’inconsistenza del centrodestra in aula ma, le cose sono andate diverse a quanto ci aspettavamo. Si sono opposti il Tantillo del Pdl, i consiglieri dell’Udc e i consiglieri dell’Idv. L’unico coerente Tantillo, gli altri due mesi fà erano per il si alla delibera, i tempi cambiano… Spero che con l’insediamento del nuovo Consiglio il gruppo Idv ritorni su posizioni di razionalizzazione della spesa e sobrietà”.

 


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