"Più regole per le primarie |Ripartiamo senza lombardiani" - Live Sicilia

“Più regole per le primarie |Ripartiamo senza lombardiani”

E' la nuova portavoce provinciale di Sel a Palermo, ha 33 anni ed è calabrese. "Palermo è una città sofferente - dice - e auguro a Orlando di riuscire a portare il cambiamento".

CELESTE COSTANTINO
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Dopo la sconfitta del vincitore delle primarie Fabrizio Ferrandelli alle ultime elezioni, sostenuto anche da Sinistra Ecologia e Libertà, a Palermo il partito cambia volto. Il nuovo portavoce provinciale del partito di Nichi Vendola è una donna, anche lei giovane come il dimissionario Sergio Lima. Ed è calabrese. Celeste Costantino, però, conosce le problematiche della sua terra, “molto simili a quelle siciliane”, e conosce Palermo: “Una città sofferente”, dopo gli anni di Diego Cammarata.

Viene dalla direzione nazionale del partito, ma la sua nomina non è un commissariamento. L’assemblea del partito ha eletto Celeste Costantino due giorni fa: “C’è stata da un lato l’attenzione del partito nazionale verso questa fase delicata da attraversare in vista delle regionali, dall’altro lato, invece, il richiamo da parte di Sel a Palermo verso il gruppo dirigente per affrontarla. “Ma non mi sento un corpo estraneo a Palermo così come credo di non essere percepita come tale dai palermitani”.

Laureata in Filosofia, Celeste Costantino ha trentatré anni ed è nata a Reggio Calabria. Da sei vive a Roma, dove ha conseguito un master in mediazione culturale e dove non ha mai smesso di impegnarsi politicamente. Prima con Rifondazione comunista, divenendo uno dei membri del direttivo nazionale dei Giovani Comunisti. Poi con l’esperienza vendoliana di Sinistra e Libertà e l’impiego, nel frattempo, in uno sportello dedicato alle emergenze abitative con l’associazione romana Action.

“I movimenti e le associazioni – spiega la Costantino – mi hanno aiutato a trovare il giusto equilibrio tra la struttura ingessata del partito e l’esigenza di un confronto con l’esterno, che per me è sempre stato vitale”. A Roma fonda anche l’associazione daSud, che riunisce i calabresi trasferiti nella capitale, costretti ad andarsene dalla propria terra. Una Calabria “silenziosa e isolata”. “La Sicilia – dice – nella disgrazia delle morti eccellenti è riuscita a dare una risposta sociale molto forte”. Ecco perché calarsi nella realtà dell’Isola costituisce “uno strumento di formazione personale”: “Sono contenta di accettare questa sfida in un momento in cui dalla débâcle delle amministrative si apre una nuova fase del partito in vista delle regionali”.

E alle primarie, sulle quali molti, tra cui il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, hanno gridato all’inquinamento, Celeste Costantino resta fedele: “A Palermo, a differenza di Napoli, ci sono stati dei garanti che hanno difeso il risultato della consultazione. Non me la sento di dire che la mafia ha inquinato le primarie. Il rischio di infiltrazioni da parte di altre forze politiche, invece, c’è dappertutto. Poi non è possibile accettare un risultato solo se questo ci soddisfa”. “Io – continua la Costantino – ho fatto esperienza delle primarie in tutta la penisola e ho visto un’Italia che si sta meridionalizzando, mentre si ripetono gli stessi scenari trasversalmente a tutte le forze politiche”.Tocca allora partire da “regole che possano garantire la trasparenza più assoluta”.

Intanto, il nuovo portavoce di Sel, ha avuto la possibilità di “incrociare” Leoluca Orlando: “L’ho ascoltato ad un’assemblea al comune organizzata dal Cepes. Ho apprezzato molto il fatto di averlo incontrato in un contesto di confronto con lo stesso tessuto sociale da cui provengo, quello dei movimenti. Ma mi hanno colpito anche i temi affrontati, dal bene comune all’ambiente”. E vedendo Palermo oggi augura a Orlando di riuscire a portare un cambiamento in questa città. Per rialzare Palermo, secondo lei, occorre innanzitutto ripartire dalla verità: “L’elemento propedeutico è la trasparenza che deve aiutare a superare la disaffezione politica dei cittadini. Occorre una partecipazione reale costruita sull’ascolto e sullo scambio”.

Una partita più grande si gioca invece a livello regionale, dove Claudio Fava, secondo la Costantino, gioca un ruolo ben preciso: “La sua candidatura mira a creare una distinzione tra chi ha sostenuto Raffaele Lombardo e chi non l’ha sostenuto. Da qui parte il nuovo centro sinistra”.

 


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