Noi liberti del Plemmirio |e la guerra all'amianto - Live Sicilia

Noi liberti del Plemmirio |e la guerra all’amianto

Riceviamo e pubblichiamo la nota di un lettore che documenta, con foto, lo stato in cui versa il territorio del Plemmirio, nel Siracusano.

Le segnalazioni dei nostri lettori
di
2 min di lettura

E’ dei giorni scorsi la segnalazione, l’individuazione, l’inertizzazione di residui di cemento amianto collocati su un “Ape” in pieno centro della Città. La celerità con cui si è sviluppata l’operazione, dal sopralluogo alle disposizioni del magistrato, confortano sicuramente i cittadini urbani cioè quelli che vivendo dentro i sacri recinti della città di Archimede resistono agli attacchi dei barbari e vincono le loro battaglie disponendo di forze pubbliche all’altezza della situazione.

Purtroppo al Plemmirio, terra colonizzata e sempre utilizzata per la difesa della città-madre (vedi le basi contraeree, le caserme e, recentemente, la destinazione per radar militari) è lasciata nell’incuria più totale.

E’ del 7 giugno che è stata segnalata, anche con foto, la presenza di lastre di amianto presso l’area di proprietà della Provincia (inizio sp 110 angolo via del Manganese) divenuta da tempo immemorabile discarica da loro tollerata. Nulla da fare per questi cittadini- coloni, nulla da fare per i tanti turisti da rieducare alla nostra sub-cultura, nulla da fare per i tanti fruitori del Territorio che sono costretti a conviverci. Nulla di quella rapidità, encomiabile, che si vede in città. Neppure quando lo stesso amianto finisce in mezzo ai rifiuti ingombranti e viene rimosso incosapevolmente (?) dall’organizzazione comunale di raccolta, che al Plemmirio utilizza il metodo importato da Napoli, altra colonia greca, cioè l’utilizzo di pala e camion nella raccolta indifferenziata dei rifiuti abbandonati.

Nulla neanche quando sul campo dei vinti rimane una quantità enorme di residui di amianto triturato che inaugura la nuova guerra batteriologica contro quei liberti del Plemmirio. Neanche una segnalazione in semplice nastro o un cartello scritto a mano per tenere lontano gli ignari cittadini. Non è possibile distogliere risorse economiche destinate alla macchina di difesa della città capoluogo. Nessuna dracma da utilizzare per questi liberti testardi del Plemmirio, rei di dare ospitalità a quei conterroni che vogliono smaltire l’amianto senza incorrere sotto le ferree maglie delle forze, spiegate a difesa della città-stato. Per noi non rimane che chiedere aiuto alle truppe berbere e barbaresche, da troppo tempo assenti dai nostri lidi, a cui affidare la nostra vendetta per una giustizia a noi più favorevole.

L'amianto ormai polverizzato

L'amianto ormai polverizzato

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI