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LiveSicilia.it / Province / Catania / Lombardo, Agen e la “guerra” per la Sac

Lombardo, Agen
e la “guerra” per la Sac

Col commissariamento della Camera di commercio etnea si apre un fronte di "guerra" per la nomina del cda della Sac, ente gestore dell'aeroporto di Fontanarossa. Pietro Agen (nella foto) attacca Lombardo: "A poche settimane dalle regionali, ha scelto di schierarsi contro 22 associazioni di categoria".

Catania, in esclusiva il documento
di Antonio Condorelli
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Potere e incarichi. A pochi giorni dall’elezione degli amministratori dell’aeroporto di Catania, il governo Lombardo ha commissariato la Camera di Commercio, socio che ha la maggioranza relativa della Sac, società di gestione dello scalo etneo. “Sul piatto – dice a LiveSicilia Pietro Agen, presidente dell’organismo commissariato e vice presidente nazionale di Confcommercio – ci sono centocinquanta assunzioni e appalti milionari”.

Non si tratta un commissariamento di fine mandato ma della nomina di un commissario straordinario che segue alle ispezioni degli scorsi mesi disposte dall’assessorato regionale alle Attività produttive, dopo le denunce di Confindustria. Il commissario indicato dal governo Lombardo non si è ancora insediato, si chiama Fausto Piazza, è il presidente dell’ufficio provinciale del lavoro e sarebbe, secondo Agen, “uomo fidato del presidente, basta andare in via Pola, nella segreteria del Mpa, per incontrarlo”.

Che Lombardo e Agen fossero ai ferri corti è fatto noto, ma l’imminente elezione degli organismi dell’aeroporto di Catania ha fatto salire la tensione. La partita si gioca sulla raccolta dei voti necessari alla nomina del cda della Sac. La più quotata è la Camera di Commercio appena commissariata: da sola vale tre punti. Gli altri soci, cioè Asi, camere di commercio di Ragusa e Siracusa, province regionali di Catania e Siracusa, valgono ciascuno un voto.

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Raffaele Lombardo, secondo la ricostruzione di Agen, grazie al commissariamento di Camera di commercio e Asi “ha già 4 voti, gliene serve uno in più per nominare l’intero cda, presidente compreso”. Sembra facile, ma Lombardo sa bene che uno dei voti chiave è in mano a Giuseppe Castiglione, presidente della provincia di Catania e consigliere di amministrazione della Sac.

Il commissariamento della Camera di Commercio mette in crisi i rapporti già incrinati del governatore con Agen, sponsor, nella corsa per la presidenza della Sac, dell’autonomista Santo Castiglione, attuale presidente dell’autorità portuale, “persona per bene”, secondo Agen, che sarebbe pronto a fare un passo indietro. “Mi ha chiamato – svela il leader di Confcommercio a LiveSicilia – e mi ha detto che avendo saputo della nomina del commissario straordinario non è più disposto a candidarsi”.

Pietro Agen si dice sicuro di conoscere i piani di Lombardo: “Ho messo per iscritto, in una busta sigillata, il nominativo prescelto dal presidente della Regione che, a poche settimane dalle regionali, ha scelto di schierarsi contro 22 associazioni di categoria”. Tra i nomi dei possibili candidati alla presidenza della Sac circola anche quello dell’ex procuratore Capo di Catania Vincenzo D’Agata, ma potrebbe trattarsi di una bufala, almeno secondo Agen: “Credo che sia una voce messa in giro da Giuseppe Castiglione, se dovesse essere vero me ne andrei da questa città”. Pare che il più accreditato, almeno in quota Lombardo, sia l’onorevole Pippo Reina, già sottosegretario del governo Berlusconi.

La spaccatura interna alla Camera di Commercio. Agen è leader nazionale della Confcommercio, organizzazione che ha un ruolo di rilievo all’interno della Camera di Commercio, dove è determinante anche il peso di Confindustria. L’organizzazione degli industriali, secondo Agen, in Sicilia, sarebbe divisa in due tronconi “con ramificazioni da Palermo a Catania, passando per Caltanissetta”. Il primo schieramento sarebbe composto da “persone per bene”, l’altro invece comprenderebbe “alcuni personaggi in combutta con Lombardo, quelli che il buon Orlando definisce “antimafia degli affar”.

Lotta Confindustria-Agen per il consiglio camerale. I seggi della Camera di Commercio vengono ripartiti analizzando, attraverso una particolare procedura, la consistenza delle organizzazioni imprenditoriali, cioè: numero di iscritti, versamenti e rappresentatività. Confindustria è passata alla carta bollata denunciando, non solo in sede amministrativa, i vertici della camera di Commercio per “violazione, falsa ed erronea applicazione di legge, eccesso di potere e lesione del legittimo affidamento”. In sostanza il procedimento per l’assegnazione dei seggi del consiglio camerale sarebbe “viziato” dall’ammissione di “soggetti privi di requisiti”, che avrebbero fatto “cartello ai fini della designazione dei membri del Consiglio”. Nel ricorso di Confindustria – di cui Livesicilia è in possesso – si ipotizza l’ammissione “fuori termine” di imprese cessate, fallite o non in regola con le quote camerali. Un ruolo “anomalo” sarebbe stato assunto anche dalla Compagnia delle Opere di Catania, che insieme a Cna e Confcommercio ha conquistato la rappresentanza del settore Industria. “Da notare – si legge nel ricorso firmato da Domenico Bonaccorsi di Reburdone – che lo statuto della Compagnia delle Opere non fa alcun riferimento alla funzione specifica di rappresentanza delle imprese, tanto meno di quelle del settore dell’industria”.

Scontro tra titani. Lo scontro interno alla Camera di Commercio e la corsa per la Sac scuotono le radici del potere catanese. Basti pensare che nel ricorso amministrativo il numero uno di Confindustria Catania cita la frase contenuta “nella tessera n.01 della Compagnie delle Opere”, senza però svelare l’identità del suo possessore: “La Cdo non è un sindacato, non partecipa alla concertazione, non firma nessun contratto di lavoro con i sindacati di categoria né con il Governo, non è in concorrenza con la Confindustria, né in conflitto di interessi. La Cdo è un’altra Cosa…”. Il caso rischia di esplodere a livello nazionale, visto che il Sole 24 Ore ha svelato la presenza – all’interno del settore Trasporti della Confcommercio – delle imprese degli Ercolano di Catania. Quanto basta a scaldare la già incandescente estate alle falde dell’Etna.

AGGIORNAMENTO
Il decreto di commissariamento della Camera di Commercio, che Livesicilia pubblica in esclusiva, contiene secondo Pietro Agen “la prova documentale di un falso in atto pubblico: dicono che il consiglio è scaduto quando invece era stato prorogato sino all’undici luglio”. Secondo Agen, che ha appreso del commissariamento a mezzo stampa, “il commissario straordinario è stato nominato esclusivamente perchè mancano due giorni all’elezione dei componenti del consiglio di amministrazione della Sac e la Camera di Commercio vale 3 voti”.

 

Tags: camera di commercia catania · compagnia delle opere · confindustria catania · fontanarossa · pietro agen · Raraffaele Lombardo · sac

Pubblicato il 5 Luglio 2012, 10:02
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Commenti
  1. Biricchino 9 anni fa

    Appare ormai chiaro che Santo Castiglione piaceva solo ad Agen che fortunatamente è fuori gioco.
    Lombardo ha fatto capire di preferirlo ma alla fine, fortunatamente, l’ha trombato, come nel suo stile.
    Santo Castiglione non è più disposto a candidarsi? Mai Maria… forse ha capito che ha i “piedi freddi…”
    Ogni male non viene per nuocere…

    Rispondi
  2. luca 9 anni fa

    Questa cosa della Compagnia delle Opere mi lascia senza parole

    Rispondi
  3. Inniorante 9 anni fa

    Vincenzo D’Agata….forse è una bufala….Vincenzo D’Agata….c’è ancora qualcuno che si chiede come mai volessero stralciare il processo ai Lombardi?

    Rispondi
  4. Melo 9 anni fa

    Ma se CDO, secondo Confindustria, non è in concorrenza….come mai non permette agli associati la contemporanea partecipazione ad entrambe le associazioni?

    Rispondi
  5. piero 9 anni fa

    mentre loro litigano per i loro interessi e si preparano la campagna elettorale noi soffriamo la fame!!!!!!!!

    Buongiorno, a scrivere siamo i tanti “stagionali” impiegati part-time e a tempo indeterminato ciclico della SAC Service srl all’aeroporto di Catania, che da tre/quattro anni, sacrifichiamo la nostra vita per la speranza di un lavoro dignitoso che ci faccia vivere. Abbiamo tante domande da porre, spero qualcuno ci risponda, oggi la Sac service ha un bacino di circa trecento addetti sicurezza tra questi full-time a tempo indeterminato, 30 sono part-time indeterminato ciclico, che vengono impegnati per sei mesi l’anno, da aprile a settembre e i restanti mesi muoiono di fame poichè tale contratto non prevede nessun incentivo per disoccupazione, tanti part-time a 3 ore giornaliere a tempo determinato, che oltretutto dopo essere stati impegnati dalla stessa società per 3 anni in varie mansioni, ad oggi vengono messi da parte, visto che la legge prevede che al raggiungimento dei tre anni lavorativi con contratto a termine, devono essere assunti a tempo indeterminato…. Udite…Udite….. oggi la SAC service tramite la società ARTICOLO1, seleziona altre 150 persone per le stesse mansioni…. aiutateci a capire siamo disperati e confusi….che ne sarà di noi??? il prefetto firmerà altri decreti di guardia giurata mentre tanta gente con la qualifica è tenuta a casa?
    Salutiamo e speriamo bene…..

    Rispondi

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