I sindacati da Lombardo: | "Rispettare gli accordi" - Live Sicilia

I sindacati da Lombardo: | “Rispettare gli accordi”

Centinaia di lavoratori di Multiservizi e Biosphera hanno manifestato per chiedere certezze sul proprio futuro. Oggi le sigle sindacali incontreranno il presidente della Regione (nella foto), per chiarire i punti più incerti della vertenza.

Servirà un altro incontro, a Palazzo d’Orleans, per scrivere la parola “fine” sulla vicenda che riguarda la fusione di Multiservizi, Biosphera e Beni Culturali nella nascente “Servizi ausiliari sicilia”. Una riunione convocata direttamente dal presidente della Regione Raffaele Lombardo che ha risposto all’appello dei sindacati, che oggi hanno manifestato a Palermo, di “prendere in mano la faccenda”. Una vertenza che sembrava essere giunta a una soluzione, con l’accordo politico-sindacale sottoscritto in Commissione bilancio la settimana scorsa. Un accordo che avrebbe riconosciuto, tra le altre cose, i livelli occupazionali e l’anzianità di servizio ai dipendenti di Multiservizi e Biosphera da trasferire in Sas.

Ma quando tutto sembrava fatto (e i tempi stringevano già la scorsa settimana), ecco arrivare una circolare dell’assessore all’Economia Armao che, a detta dei sindacati, finirebbe per smentire l’accordo sottoscritto poche ore prima. Per questo, oggi, alcune sigle hanno chiesto persino l’allontanamento dalla giunta di Armao, che a Live Sicilia invece giudica pretestuose alcune critiche: “La mia circolare non cambia nulla rispetto all’accordo, che dovrà comunque poi essere accolto dall’assemblea dei soci della Sas”.

Non la pensano così i sindacati, come detto, che oggi hanno deciso di scioperare contro lo stato di incertezza vissuto dai lavoratori. Una manifestazione che avrebbe coinvolto, stando alle cifre diffuse dai sindacati stessi, oltre ottocento persone. E, come detto, tra i motivi della protesta, i comportamenti dell’assessore all’Economia giudicati quantomeno “incoerenti” dai sindacati. I dubbi, infatti, sono riferiti non solo alla circolare di Armao che interverrebbe, in maniera negativa per i lavoratori, sui temi riguardanti la retribuzione e l’anzianità, ma anche su una successiva nota, firmata stavolta dal dirigente generale Biagio Bossone, con la quale, attaccano i sindacati, non viene fatta chiarezza sui prossimi passi di un iter che deve concludersi presto.

La nota, datata 6 luglio, spiega, sostanzialmente, che l’accordo raggiunto da sindacati e governo in Commissione bilancio, “è stato sottoscritto successivamente all’emanazione delle direttive di pari data emanate dal Signor Assessore per l’Economia”. Insomma, l’accordo sarebbe arrivato dopo la circolare di Armao. Ma questa nota, per i sindacati, non rappresenta una rassicurazione. “Non viene detto chiaramente – spiega Michele D’Amico dei Cobas/Codir – che la società dovrà tenere conto dell’accordo e non della circolare, si dice solo che la circolare di Armao è precedente. Non è sufficiente”.

Ma l’assessore Armao minimizza: “Non c’è nessun problema – ha detto – visto che già la mia circolare non faceva altro che ricostruire il quadro normativo di riferimento e formalizzare ciò che era stato espresso nel parere del giurista Garilli. Insomma, non indicavo quale sarebbe stato il futuro dei lavoratori, ma la situazione che si sarebbe venuta a creare nel momento in cui si fosse applicato in maniera formalmente ineccepibile, il trasferimento nella società previo licenziamento dalla vecchia. Il cosiddetto ‘modello Seus’. Detto ciò, dopo quella circolare abbiamo firmato un accordo con i sindacati, col quale – ha aggiunto Armao – il governo ha confermato l’idea che non potessero essere i lavoratori a pagare con la perdita degli scatti d’anzianità o di retribuzione le esigenze di riordino del settore”.

Ma i sindacati mostrano ancora qualche diffidenza: “A noi interessa – prosegue Michele D’Amico – che vengano tutelati i livelli occupazionali, le retribuzioni, gli inquadramenti e gli scatti d’anzianità. E domani è il momento di mettere fine a questa vertenza”. “La protesta di oggi – ha dichiarato Pietro La Torre della Uiltucs – non è rivolta al governo ma a tutti quei dirigenti ed esponenti politici che non hanno portato a compimento l’annunciato riordino delle partecipate mettendo a rischio il futuro dei lavoratori. Chiediamo al presidente Lombardo di prendere in mano la partita e dare una svolta alla vertenza”. E i sindacati, oggi, hanno anche chiesto e ottenuto che il consiglio d’amministrazione della Servizi ausiliari, chiudesse la propria assemblea dei soci senza adottare alcun provvedimento, in attesa dell’incontro di domani. Quando bisognerà scrivere la parola “fine”, prima della scadenza della proroga delle convenzioni, prevista per il 15 luglio.


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