Sonia Alfano, presidente della Commissione Antimafia Europea, commenta l’avvicendamento a capo del Ros dei carabinieri con un comunicato molto duro: “Giampaolo Ganzer, condannato a oltre 14 anni di reclusione per traffico di droga, va in pensione – si legge -. Al suo posto, a capo del Ros, il generale Mario Parente. Nessuno dice una parola sulla biografia del personaggio e quindi è bene fare memoria storica. Infatti, Parente è coinvolto nella mancata cattura del boss catanese Benedetto Santapaola. La vicenda della mancata cattura del boss etneo, intercettato nel territorio barcellonese subito dopo l’omicidio di mio padre, fu gestita in simbiosi proprio dal maresciallo Giuseppe Scibilia, in quel momento reggente della sezione di Messina del Ros, e dall’allora maggiore Mario Parente, al tempo capo del primo reparto del Ros. Per questa ragione Parente venne in provincia di Messina e, insieme a Scibilia, si raccordò con il titolare delle indagini, il magistrato Olindo Canali (di recente condannato in primo grado per falsa testimonianza, quindi per un delitto contro l’amministrazione della giustizia commesso nel maxiprocesso alla mafia barcellonese), come risulta nero su bianco perfino dalle informative del Ros di Messina, che riportano anche le intercettazioni ambientali con la viva voce di Santapaola, che placidamente raccontava in diretta la sua carriera criminale senza che a nessuno venisse voglia di andare nell’immobile in cui erano state piazzate le cimici e ammanettarlo. Sarebbe questo uno dei titoli che hanno portato Parente alla guida del Ros? La sua nomina, è facile comprendere, è la conferma della linea Mori-Obinu-De Caprio-De Donno-Ganzer-Scibilia che tanti danni ha fatto nelle indagini siciliane su Cosa Nostra. Sarà un caso che Parente, De Caprio, Ganzer e Scibilia abbiano tutti testimoniato ossequiosamente nell’interesse degli imputati Mori e Obinu nel processo in corso a Palermo? La nomina di un fedelissimo del generale Mori, indagato anche nell’indagine sulla trattativa Stato-mafia, non è un segnale pericolosissimo? Nulla ha da dire al riguardo il ministro della Difesa?”.
Lo ha detto Sonia Alfano, figlia del giornalista ucciso a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) l’8 gennaio del 1993 e oggi Presidente della Commissione Antimafia Europea, commentando l’avvicendamento a capo del Ros dei Carabinieri.
Cara Sonia sei li grazie al nome o alle tue capacità?
beata ignoranza!……in quel periodo il Gen. PARENTE faceva servizio a Bari
certo, ricoprire certi incarichi senza averne i titoli è meglio!
Se quanto dichiarato dalla Presidente della Commissione Antimafia Europea non dovesse corrispondere al vero,mi auguro che la stessa si dimetta. In caso contrario dovrebbe essere il Gen. Parente a dimettersi.Ma mi sa che se ne resteranno tutti e due al loro posto.
W. L’Italia!!!
presidente della commissione antimafia EUROPEA………ci sono cose che non riuscirò mai a capire
Aldilà di tutte le libere opinioni questi commenti li trovo indegni perché ribaltano la realtà: a Sonia Alfano il ruolo di carnefice e alla mafia quello di vittima.
Bhè se non corrisponderà al vero penso che il parente la denuncerà e in sede giudiziaria si capirà come stanno le cose… Agli altri li invito a girare in rete per informarsi anche tramite i siti istituzionali e informarsi sulle attività che i singoli parlamentari o commissioni fanno…altrimenti continuate ad utilizzarla per gioco… Informarsi e informare…