Porto di Palermo, Fincantieri | esclusa dal bando da 45 milioni - Live Sicilia

Porto di Palermo, Fincantieri | esclusa dal bando da 45 milioni

La Fincantieri s'era aggiudicata la gara per il bacino galleggiante del porto in via provvisoria, in attesa di aggiungere nuovi documenti. Che però non sono mai arrivati. Così, oggi ecco l'esclusione. La ditta Cimolai resta l'unica impresa ammessa

Venturi: "Certificazioni non idonee"
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Fincantieri esclusa dall’appalto da 45 milioni di euro per certificazioni non idonee. E’ questa la decisione adottata questa mattina dalla Commissione regionale che ha completato, nella sede dell’assessorato regionale per le Attivita’ produttive, la celebrazione della gara per i lavori di ristrutturazione del bacino galleggiante da 52 mila tonnellate del Porto di Palermo.

La Fincantieri il 4 aprile 2012 era risultata aggiudicataria, con riserva, dei lavori. Per sciogliere la riserva la Commissione aveva chiesto la presentazione di alcuni requisiti previsti sia dal bando, sia dall’articolo 12 del disciplinare di gara.

L’azienda ha, tuttavia, presentato certificazioni inidonee. In ultimo, ha prodotto una certificazione camerale che l’abilita solo alla progettazione interna, per cui non risulta abilitata ai lavori di progettazione all’esterno.

La ditta Cimolai rimane, pertanto, l’unica impresa ammessa. La Commissione ha, altresì, deliberato nei suoi confronti l’assegnazione provvisoria, che sarà commutata in definitiva con successivo decreto del dirigente generale del dipartimento Attivita’ produttive.

“Puo’ dispiacere questa decisione – afferma l’assessore regionale alle Attivita’ produttive, Marco Venturi – ma l’amministrazione ha fatto tutto quello che doveva e in tempi, tutto sommato, celeri. Abbiamo iniziato l’iter a giugno del 2010 e in 24 mesi siamo giunti all’epilogo con la chiusura dei bandi per la ristrutturazione dei bacini. La legalita’ e il rispetto delle regole sono punti fermi su cui non ci possono essere, e non ci sono, scontri e divergenze di pareri”.

“Certamente – conclude Venturi – colpisce il fatto che un’azienda leader a livello mondiale come Fincantieri non abbia una documentazione completa e certa in grado di farla competere e superare bandi di questo genere, stilati secondo le regole previste dall’Unione europea”.

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