Ecco quanto ci costa| l'operazione Alitalia-Windjet - Live Sicilia

Ecco quanto ci costa| l’operazione Alitalia-Windjet

In attesa della pronuncia dell'Autorità garante della concorrenza, ecco quanto costerebbe ai siciliani l'acquisizione del vettore catanese da parte della compagnia di bandiera, in termini di costi di viaggio, tagli al personale e, soprattutto, "isolamento".

È attesa per venerdì 13 luglio la decisione dell’Autorità garante della concorrenza sull’acquisizione di Wind Jet da parte di Alitalia. L’ente dovrà così stabilire se in effetti c’è il rischio di posizione dominante sul mercato italiano dei voli, cosa che tra l’altro provocherebbe un disdicevole effetto a cascata sulle tariffe dei viaggi aerei. Come par ovvio, infatti, mancando la concorrenza, i prezzi potrebbero rimanere invariati nel tempo o presto aumentare, basandosi naturalmente sulle regole del mercato.

La decisione dell’organismo presieduto da Giovanni Pitruzzella inoltre, potrebbe recare pesanti svantaggi ai siciliani. Si calcola infatti che i prezzi dei voli Wind Jet della tratta Roma-Catania, per esempio, potrebbero acquisire i valori attuali della stessa tratta percorsa dai voli Alitalia, dove la più bassa è di circa 313 euro, a fronte del costo di 112 euro che viene attualmente offerto dalla compagnia catanese. Di fatto sarebbe la cancellazione dei voli low cost dall’Isola.

Mai come ora l’istruttoria dell’Agcm ha in mano il futuro dei siciliani che hanno necessità di spostarsi, considerata la recente cancellazione dei treni a lunga percorrenza e lo stato indecente della famigerata autostrada Salerno-Reggio Calabria. In un tale regime di monopolio e considerando le pesanti difficoltà date dalla crescente crisi economica, i siciliani rischiano di rimanere di fatto isolati.

Siamo purtroppo nelle mani dell’Antitrust”, ha detto poco più di un mese fa l’ad di Alitalia, Andrea Ragnetti, confidando che Pitruzzella possa sentenziare in favore di questa acquisizione. Ma la stessa frase non può non essere ripetuta da catanesi, palermitani, trapanesi e tutti gli altri cittadini delle altre province siciliane, che negli ultimi tempi (vedasi anche la spinosa questione legata ai collegamenti nelle isole minori) si vedono sempre più penalizzati dalle scelte delle compagnie (e dei governi) in materia di trasporti.

Il tutto mentre le infrastrutture e i collegamenti in Sicilia restano distanti anni luce (metaforicamente e non) dalle autostrade e dalle ferrovie che ammiriamo invidiati soprattutto da Roma in su. “Più si aspetta e più entrarci tardi compromette il valore dell’acquisizione, mentre i passeggeri di Wind Jet sono preoccupati e non prenotano”, dichiarò sempre lo stesso Ragnetti il 5 giugno scorso al termine di un convegno alla Luiss.

Ma ci sarebbe da chiedersi se, al di là del valore dell’acquisizione stessa, che può interessare, di fatto, solo le parti in causa, quante prenotazione riceverebbe la nuova Wind Jet acquisita da Alitalia, qualora dovesse mantenere una tariffa quasi tre volte maggiore rispetto a quella attuale. La perdita di tre milioni di euro registrata nell’esercizio al termine del 2010 (a fronte di una più modesta perdita di 182 mila registrata nel 2009) ha convinto gli amministratori della società guidata da Antonino Pulvirenti ad aprire la trattativa con Alitalia, visto che le proiezioni parlavano di perdite per 10 milioni di euro negli anni successivi, e data la situazione poco felice del comparto di aeromobili, che hanno subito danni per 29 milioni di euro. Proprio per questa ragione, per evitare cioè di far fallire la compagnia in mancanza di altri potenziali acquirenti, l’Agcom potrebbe esprimersi con un parere favorevole all’acquisizione, pur se esiste la possibilità che i singoli slot di voli possano essere messi all’asta uno per uno.

Ma a tremare sono anche i lavoratori della Wind Jet. Su un totale di 440 dipendenti sono infatti previsti esuberi per 113 lavoratori, ovvero tutti coloro i quali in organico al personale di terra. Futuro ancora più nebuloso invece in caso di mancata acquisizione. La patata bollente dunque passa definitivamente nelle mani di Giovanni Pitruzzella e dell’Agcm.


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