Il giudice rigetta la richiesta dei pm: |niente sequestro per Giacchetto - Live Sicilia

Il giudice rigetta la richiesta dei pm: |niente sequestro per Giacchetto

Il gip di Palermo, Giuliano Castiglia, ha rigettato la richiesta dei pm di sequestro preventivo di seicentomila euro trovati in una cassetta di sicurezza intestata alla cognata del manager Fausto Giacchetto in un istituto di credito, assieme a orologi da collezione e gioielli.

Palermo, l'inchiesta Grandi eventi
di
2 min di lettura

Gioielli, orologi e soldi in contanti restano a Faustino Giacchetto. Il giudice per le indagini preliminari Giuliano Castiglia ha respinto la richiesta di sequestro preventivo del contenuto di tre cassette di sicurezza. Il 3 luglio scorso i finanzieri del Nucleo speciale spesa pubblica, su delega dei pubblici ministeri Maurizio Agnello e Gaetano Paci, si sono presentati nella filiale bagherese di un istituto bancario e si sono fatti aprire tre cassette di sicurezza intestate alla cognata di Giacchetto e alla figlia di quest’ultima. Giacchetto è il project manager e grande esperto di comunicazione finito al centro dell’inchiesta sull’organizzazione dei Grandi eventi della Regione.

All’interno delle cassette di sicurezza c’erano seicento mila euro in contanti, titoli di credito e assicurativi, gioielli in oro e pietre preziose, e una dozzina di orologi di lusso: Rolex, Paul Picot, Chopard, Warlys ed Eberhard. Il tutto, fra soldi e preziosi, per un valore superiore ai due milioni di euro. L’ipotesi è che il denaro contante potesse essere in qualche modo collegabile al presunto giro di tangenti che appesantirebbe il reato di turbativa d’asta che viene contestato a Giacchetto e ad altri sette indagati. Tra questi, c’è anche il dirigente di un servizio turistico regionale Antonio Belcuore, dalle cui mani sarebbe passata l’approvazione delle offerte per l’organizzazione di quattro dei dodici grandi eventi finiti sotto la lente di ingrandimento dei magistrati. Sono quelli che si sono svolti nella Sicilia orientale. Non si conoscono ancora le motivazione del provvedimento del Gip che, non convalidando il sequestro, ha accolto le istanze degli avvocati Fabrizio Biondo e Giovanni Di Benedetto. Secondo i legali di Giaacchetto, che hanno depositato una memoria al giudice, non si capiva in che modo il denaro, i gioielli, gli orologi e i titoli potessero considerarsi “cosa pertinente al reato”. I legali hanno sempre parlato di richiesta di sequestro “incomprensibile, non avendo potuto accedere alle motivazioni del provvedimento”.

I finanzieri nel corso di diverse perquisizioni hanno sequestrato anche la documentazione contabile di undici società e l’hard disk del computer di Giacchetto. Questo materiale è escluso dalla decisione del Gip, essendo stato oggetto di sequestro probatorio e non preventivo.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI