Viva Palermo e Santa Rosalia! - Live Sicilia

Viva Palermo e Santa Rosalia!

Sta per mettersi in movimento la grande macchina organizzativa del Festino, che quest'anno promette tanti appuntamenti con la devozione, l'arte e la rivalutazione del centro storico cittadino.

Il Festino è alle porte e la città si prepara alle manifestazioni in onore della “Santuzza”. Due giorni, sabato 14 e domenica 15 luglio, che come da tradizione saranno fitti di appuntamenti che coinvolgeranno i palermitani, tra religione e arte, tra tradizione e folklore.

Per le due notti, il Centro storico di Palermo si animerà. I palazzi Di Napoli e Costantino ai Quattro Canti in festa apparati con i colori aragonesi divenuti emblema della Sicilia, tornano brevemente a rivivere dopo un abbandono che ha vanificato ogni condizione di recupero e umiliato ogni spirito operativo e amatoriale. Le sale ospiteranno una mostra iconografica sulla Santa e una inedita reinterpretazione contemporanea con opere, installazioni, performance, di artisti siciliani e non. Gli studenti dell’Accademia seguiti da Alessandro Bazan hanno voluto partecipare con una mostra dal titolo La Peste, che si inaugurerà presso le sale del piano nobile di Palazzo Costantino (Via Maqueda 217) la sera del 14 luglio. Sarà poi aperta al pubblico solo nel giorno di domenica 15 luglio e vedrá le opere “site specific” realizzate da circa 50 tra giovani artisti e personalità più consolidate dell’arte contemporanea, in maniera da coinvolgere e connettere le stesse sale del Palazzo con la cittadinanza e portare a conoscenza di quest’ultima, questo importante monumento abbandonato da circa 60 anni, saccheggiato e vessato, che sarà – per la prima volta – visitabile grazie all’ospitalità degli attuali proprietari. Il percorso della mostra sarà un momento di riflessione sulle attuali condizioni in cui l’intera città versa, al culmine del suo degrado e della sua apparentemente atavica decadenza, proprio per questo il titolo, “La Peste”, vuole allegorizzare una condizione nella quale il morbo sussiste ancora e permea tutta la struttura della città, e al contempo un rinnovato bisogno di un atto che la liberi ancora una volta da questo flagello. Un’azione laica che si fonde all’esperienza religiosa che la festa stessa incarna nella sua 388° edizione. La maggior parte dei lavori degli artisti saranno pertanto mimetici e specifici, costruiti all’interno delle rovine del Palazzo per dare luce più alla incredibile condizione in cui esso versa, che alla singolarità delle opere stesse nella speranza di sensibilizzare i cittadini e spronare tutti ad un cambiamento che deve arrivare, al più presto possibile.

Domenica 15, invece, dalle ore 10 alle 19 sarà aperta al pubblico la mostra iconografica su Santa Rosalia, che accoglie opere del ‘600 (coll. Bilotti Ruggi d’Aragona), e immagini della devozione popolare (coll. Giancarlo Gualtieri  A.I.C.I.S. -Associazione Italiana Cultori Immagini Sacre). Gli stessi artisti presenzieranno anche la sera del 14

La processione di domenica 15 sarà come sempre avvolta da grande fervore. Le reliquie sono precedute dallo sfilare delle numerosissime congregazioni laicali vive nel tessuto sociale palermitano che ancora oggi aggrega le corporazioni dei mestieri sotto la protezione di un santo e ad esso legato da voto in forma semplice. Dopo la benedizione cardinalizia di piazza Marina le reliquie ripercorrono i bracci della croce dell’assetto spagnolo della città, il Cassaro, è l’asse verticale, la sua risalita simboleggia l’ascesa celeste,  poi l’asse orizzontale, via Maqueda, la materia terrena verso i vicoli. I Quattro Canti sono il punto di intersezione dove gli assi opposti da antitetici diventano complementari punto primordiale dal quale si irradia la città nei suoi quattro mandamenti, le 4 facciate concave danno forma tonda alla piazza, di cerchio simbolo del sole. Le reliquie in vengono portate a toccare i Quattro Canti cunei dei mandamenti nei quali si sviluppa la città, con una sequenza antioraria ricca di  significati esoterici tra le accorate invocazioni popolari.


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