"Arancia meccanica" a Cefalù, |nove arresti nel Palermitano - Live Sicilia

“Arancia meccanica” a Cefalù, |nove arresti nel Palermitano

Utilizzavano un'estetista come fonte di informazione per eseguire colpi in ville e appartamenti. E a volte ricorrevano a una violenza brutale, come nel caso di una donna anziana ridotta in fin di vita (nella foto un'immagine del film di Stanley Kubrick).

Operazione "Moonlight", i nomi
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Per le modalità violente con cui effettuavano i propri colpi, i rapinatori arrestati nell’ambito dell’operazione “Moonlight”, potrebbero ricordare la banda capeggiata da Alex Delarge, del famigerato film di Stanley Kubrick: “Arancia meccanica”. Il gruppo di malviventi, i cui componenti sono stati raggiunti dalle ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Termini Imerese, Angela Lo Piparo, sono ritenuti infatti responsabili dell’aggressione a un’anziana donna, ridotta in fin di vita sul pianerottolo di casa.

Da tempo i componenti della banda erano stati individuati e tenuti sotto osservazione con intercettazioni telefoniche. Il gruppo era composto da elementi di Castelbuono, Altavilla Milicia, Bompietro e di Randazzo (Catania). Utilizzavano la sede di una ditta di ricambi per moto, la “Sel Autoricambi” di Castelbuono, come base logistica. Il titolare, Alfio Samuele Zingali, classe 1980, è considerato la figura centrale della banda.

Per andare a colpo sicuro, i rapinatori si sarebbero affidati alle osservazioni della compagna di Zingali, Giulietta Battaglia, di 45 anni. La donna, oltre ad avere una grande passione per i cavalli, svolgeva una professione improvvisata, quella di estetista a domicilio. Con questa scusa, infatti, avrebbe spiato le abitudini delle proprie clienti che poi sarebbero diventate vittime della banda. Impianti di allarme, accessi ed eventuali gite fuori porta: tutte informazioni che la Battaglia forniva telefonicamente al resto dei rapinatori.

Con la stessa passione per i cavalli, Nicoletta Cannizzaro, finita agli arresti domiciliari, avrebbe reso, come l’amica Battaglia, alcune informazioni alla banda, grazie ai rapporti che intratteneva con persone ritenute insospettabili.

E pure Eduardo Di Gangi, di 21 anni, uno dei due figli della Battaglia avuti da un precedente matrimonio, sarebbe stato coinvolto a pieno titolo nelle rapine della banda. Ma tra i giovanissimi presunti componenti del gruppo di rapinatori, anche Christian Barreca, di 19 anni, dipendente della “Sel Autoricambi”. E, infine, Danilo Sapiente, anche lui classe 1993, il quale, si legge in una nota della polizia, è “amante ed appassionato di autoradio, soprattutto di quelle montate sulle altre auto”.

Ma è forse, Antonino Salvatore Ragaglia, secondo le indagini condotte dalla squadra  guidata Manfredi Borsellino, l’elemento più pericoloso. Pluripregiudicato e già sottoposto a sorveglianza speciale, è ritenuto appartenente al sodalizio criminale di stampo mafioso.

Tra i coinvolti anche un rivenditore ambulante, Girolamo Francesco Giarraffa, detto Gerry, che lavorava presso i mercati settimanali nei paesi delle Madonie. Qui acquistava da privati oro e argento a prezzi convenienti, su cui riusciva a guadagnare attraverso il negozio “Compro oro” intestato alla moglie, dove il metallo raccolto illegalmente spesso non veniva registrato. Come lui, anche Domenico Giarraffa è adesso costretto agli arresti domiciliari.


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