"Il Pd è in crisi d'identità | Sicuri che si voterà a ottobre?" - Live Sicilia

“Il Pd è in crisi d’identità | Sicuri che si voterà a ottobre?”

Il sindaco di Palermo in vista delle prossime Regionali esclude un'alleanza con l'Udc, "che è stata alleata col Pdl", e getta ombre sulle dimissioni di Lombardo: "Esiste l'istituto dell'autosospensione...".

Orlando a "La Repubblica"
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“Pd, Pid, Pdl e Udc sono sullo stesso piano”. Leoluca Orlando taglia fuori l’intero arco parlamentare. In vista delle prossime regionali servirà un candidato “di discontinuità” rispetto a chi ha cogestito la Regione in questi anni. Il sindaco di Palermo vola oltre il capoluogo, e in un forum al quotidiano La Repubblica, si toglie anche qualche sasso dalla scarpa. A cominciare proprio dal partito che potrebbe rappresentare l’alleato più naturale, più vicino. “Il Pd – dice Orlando – non sa nemmeno chi è. Posso pormi il problema di avere un rapporto con qualcuno che non ha ancora una posizione, come si è visto con la questione della mozione di sfiducia?”.

Altro che ricompattamento del centrosinistra. Anzi, altro che coalizione di centrosinistra che “apre” ai moderati… Perché se il giudizio nei confronti del Pd è netto, ancora di più lo è nei confronti del’Udc, partito col quale i democratici hanno messo su un asse in vista delle prossime regionali.

“Non mi pongo il problema di un rapporto con il Pd, che non ha manifestato alcun sostegno alla mia amministrazione – dice Orlando – e devo angosciarmi di un rapporto con l’Udc, che è stata alleata del Pdl?”.

Così, le alleanze sono ancora in alto mare. Figuriamoci la scelta del candidato a Palazzo d’Orleans: “Lo sto cercando. Io sto investendo – prosegue Orlando – tutto me stesso in questa città. E non posso consentire che questa esperienza si limiti a far diventare Orlando sindaco di Palermo. Per fare il sindaco – precisa Orlando – devo avere sponde nazionali e anche regionali. Siccome non mi vengono regalate, le prendo, se posso. Se non le prendo, perdo. E come sempre succede se perdo me ne vado”.

E non manca, ovviamente, il nodo del sostegno a Raffaele Lombardo. “Vorrei capire – dice Orlando – se è fondamentale vincere con Lombardo o si può pensare di vincere senza”. Un’ulteriore frecciata al Pd, che “deve ammettere che ha sbagliato. Il tema – aggiunge Orlando – non riguarda comprensione o scuse. Sono nell’errore, in una posizione che non condivido. Ancora oggi hanno una posizione di sostegno cno Lombardo. Quando il 31 luglio Lombardo si dimetterà essendo alleato del Pd, dovranno fare la campagna elettorale spiegando agli elettori che loro non hanno fatto cadere Lombardo”.

Così, se per Orlando, “il nome del candidato vincente uscirà tre giorni prima della presentazione delle liste”, un po’ meno chiaro è quando arriverà quel momento: “Qualcuno, e non me lo toglie dalla testa nessuno – dice infatti il sindaco – ha avuto la garanzia che si vota il prossimo anno. Sarà fantapolitica, ma esiste anche l’istituto dell’autosospensione, che è cosa diversa dalle dimissioni e non comporta lo scioglimento dell’Assemblea…”.


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