Una cabina di regia| per gestire il nodo-partecipate - Live Sicilia

Una cabina di regia| per gestire il nodo-partecipate

Il sindaco Orlando, col vice Marchetti (nella foto), ha annunciato la creazione di una commissione speciale per affrontare il problema della aziende partecipate anche in vista dei tagli previsti dalla spending review.

COMUNE DI PALERMO
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Una commissione ad hoc per salvare la città dal dissesto finanziario. Con questi propositi è stata annunciata dal sindaco Leoluca Orlando – alla presenza dell’assessore alle Partecipate, Cesare La Piana, al vicesindaco, nonché assessore al Bilancio, Ugo Marchetti, e al ragioniere generale del Comune, Bohuslav Basile – la costituzione, su iniziativa dello stesso Marchetti, di una “cabina di regia che metta insieme i vertici del Comune, i rappresentanti delle sei aziende partecipate e, all’occorrenza, anche dei consulenti esterni scelti dall’albo degli esperti che hanno offerto al Comune le loro prestazioni a titolo gratuito”.

Il destino finanziario del Comune, infatti, è legato a doppio filo al nodo delle partecipate, specie alla luce delle riduzioni previste dal decreto sulla spending review, che ammontano ad una cifra che si aggira tra i sette e i dodici milioni per il primo anno e tra i 28 e i 49 per gli anni successivi, spingendo il bilancio comunale in forte disequilibrio. “Questa normativa – ha dichiarato l’assessore Marchetti – è una vera e propria tempesta per il mondo delle partecipate. Alcune ne subiscono maggiormente gli effetti, a causa, soprattutto, di una mal gestione appurata, non da noi, ma dal parere della Corte dei Conti. Sicuramente il tema delle partecipate influisce in maniera sensibile sul bilancio. Anche nella migliore delle ipotesi, infatti, non potremo recuperare il decremento di disponibilità di 7 milioni. Il bilancio, così com’è, prevede il 93% di spese obbligate e del restante 7% poche ne restano aperte alla nostra discrezionalità, penalizzando anche i programmi. Il futuro è in salita. Cercheremo di limitare al massimo le negatività che impone un articolo, il 4 della legge 95, la cui impalcatura giuridica ruota attorno alle parole messa in liquidazione”.

La settimana prossima – ha commentato Orlando – saranno nominati i presidenti delle partecipate, i consiglieri d’amministrazione, sempre in virtù della spending review, devono obbligatoriamente essere dei dipendenti comunali che non percepiscano alcun compenso per l’incarico. Rimane tuttavia da capire come sia possibile che un comune come il nostro, che ha un bilancio che supera di gran lunga il miliardo di euro, possa aver fatto investimenti solamente per 11 milioni, meno di quanto ne abbia la più piccola delle imprese edili cittadine. Così si rischia il collasso economico, ma faremo di tutto per difendere fino all’ultimo le nostre aziende, pur senza dover ricorrere all’aumento della tassazione. Questa commissione, intanto, avrà il compito di risolvere le questioni relative alle economie di gestione ed ai dare-avere in sospeso tra comune e partecipate”.

Soddisfatto della costituzione della commissione anche l’assessore La Piana, fiducioso in un recupero delle aziende partecipate che passa attraverso un cambiamento radicale della filosofia della loro gestione, vicina al comune solamente quando si è trattato di riscuotere crediti, ma lontanissima da esso in ogni suo aspetto. “Stiamo creando una task force – ha detto l’assessore alle partecipate – perché si possa arrivare a gestire le partecipate come se fossero un’unica azienda di global service. Da sempre queste aziende sono state considerate un problema non una parte del comune ed il comune è stato visto da esse come una fonte alla quale attingere. Basti pensare che vantano presunti crediti nei nostri confronti di circa 281 milioni di euro. La sola Amia nel 2007 è riuscita a fare 180 milioni di euro. Bisogna fermarsi, mettere le carte sopra un tavolo e seguire un unico disegno, quello del comune, senza autonomismi comportamentali dovuti ad interessi privati, come accaduto finora”.


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