Un operaio muore |mentre pulisce un silos - Live Sicilia

Un operaio muore |mentre pulisce un silos

Nella cantina "Mothia", alla periferia di Marsala (Trapani), un operaio di origine marocchina è morto forse a causa delle esalazioni tossiche.

Nel Trapanese
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Un marocchino di 34 anni, Youssef Mortaba, è morto mentre, nella cantina “Mothia”, alla periferia di Marsala (Trapani), lavorava alla pulizia di un silos in acciaio utilizzato come contenitore di vino. L’operaio, probabilmente, è deceduto per avere respirato le esalazioni tossiche rimaste nel contenitore dopo lo svuotamento. Non è la prima volta che in cantine di Marsala si verificano incidenti mortali sul lavoro proprio a causa delle esalazioni di gas delle cisterne.

Sono stati i titolari dell’azienda a trovare, ieri sera, il corpo senza vita di Youssef Mortaba. E’ stato chiamato il 118, ma ormai era troppo tardi. Pare che l’operaio stesse lavorando da solo e senza protezioni particolari. Sull’accaduto hanno avviato indagini i carabinieri di Marsala Mortaba si sarebbe dovuto sposare in ottobre. Secondo le testimonianze di alcuni parenti, l’operaio lavorava nella cantina Mothia da circa quattro anni, a giorni alterni, facendo i doppi turni durante la vendemmia. “La paga era sempre di 30 euro al giorno” raccontano alcuni suoi amici accorsi sul posto, mentre, sconvolto dal dolore, un cugino dice che “questi lavori non si fanno fare a una persona sola. Anche a me capita di pulire le cisterne, ma il nostro titolare ci fa scendere sempre in squadre di tre. Uno pulisce mentre gli altri lo reggono con le imbragature e lo controllano a vista. Per alcuni lavori particolari abbiamo anche dei caschi speciali collegati a un impianto di respirazione. Costa tanti soldi ma almeno lavoriamo in sicurezza”.

“Yousseb Mortaba era un lavoratore autonomo. Mai dato nessun ordine di ispezionare il pozzetto”. Ad affermarlo è Francesco Bonomo, titolare della Cantina vinicola Mothia. “Mortaba – aggiunge Bonomo – è deceduto verosimilmente a causa di assenza di ossigeno, non di esalazioni di gas, non era un operaio della cantina, né aveva mai ricevuto alcun ordine di ispezionare il pozzetto, peraltro inutilizzato da molto tempo, non avendone tra l’altro nessuna competenza a farlo: in cantina c’era un operaio appositamente addetto a quella mansione. Mortaba era in possesso della cittadinanza italiana e di partita Iva. Saltuariamente, in passato si era dedicato allo spazzamento esterno della struttura e mai ha intrattenuto rapporto di lavoro subordinato con noi, anche perché egli aveva sempre sostenuto di svolgere il lavoro di venditore ambulante”. “La disgrazia è probabilmente avvenuta – conclude Bonomo – perché dal pozzetto usciva un cattivo odore che lo avrebbe attirato. Siamo affranti per la perdita di un giovane generoso e onesto. Siamo a completa disposizione della magistratura e degli organi inquirenti per collaborare e contribuire alla verifica puntuale dei fatti”.

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