Regolamento di Pub e locali |Come cambierà la movida - Live Sicilia

Regolamento di Pub e locali |Come cambierà la movida

La bozza, che l'amminstrazione Orlando ha discusso con le associazioni di categoria, sarà ancora oggetto di confronti e modifiche, in vista della presentazione in consiglio comunale.

 

Orari e spazi. Ecco i punti della bozza stilata dopo l’incontro avvenuto ieri tra l’amministrazione comunale, associazioni di cittadini e rappresentanti dei commercianti e degli esercenti. La bozza in questione riguarda il nuovo regolamento per i pub e i locali pubblici sulla quale, fa sapere l’assessore alla partecipazione Giusto Catania “raccoglieremo i commenti dei cittadini per alcune settimane e poi porteremo una proposta al consiglio comunale”.

Oltre al rispetto delle regole vigenti in materia igienico-danitaria, edilizia, urbanistica e di sicurezza, a partire dalle norme comunitarie, saranno anche altri i requisiti obbligatori richiesti ai commercianti palermitani e contenuti nella bozza. Gli esercenti dovranno munirsi sia di una certificazione che attesti sia l’insonorizzazione del locale, che di un certificato energetico che rispetti le norme vigenti. Per quanto riguarda gli spazi, invece, ogni locale dovrà avere una superficie di somminsitrazione di almeno trenta metri quadrati, e dovrà essere consentito e facilitato l’accesso ai diversamente abili o a quanti possiedono inabilità motorie.

All’interno dell’immobile, che dovrà mantenere le sue caratteristiche storiche, dovrà essere riservato il posto adeguato a contenere gli appositi contenitori per la raccolta differenziata, mentre gli spazi per la somministrazione all’aperto, possibili solo dopo aver ottenuto le dovute autorizzazioni, dovranno essere rigidamente delimitati. Dovrà essere poi mantenuto il decoro urbano su infissi, vetrine e insegne, nel rispetto delle norme urbanistiche e dei regolamenti in atto.

Gli esercenti saranno chiamati a rispettare l’orario di chiusura, che dovrà essere distinto da quello di “silenziamento”. Entrambi, una volta stabiliti, dovranno essere inderogabili. I gestori dovranno inoltre mantenere pulita l’area di propria pertinenza e garantire il controllo dei clienti “sia all’interno che all’esterno del locale anche con telecamere esterne e servizio di vigilanza associata”, prevedendo “qualsiasi tipo di schiamazzi”.

Come per il futuro Piano di risanamento acustico, il territorio comunale verrà suddiviso in tre aree (Centro storico ed espansione ottocentesca, Borgate marinare e zone costiere e Zone urbane a forte concentrazione residenziale) per ognuna delle quali saranno stabilite diverse regole, in base alle caratteristiche della zona.

In tutta la città, però, i locali potranno aprire solo a 200 metri di distanza dai luoghi di culto, da case di riposo o di cura, mentre discoteche e discobar dovranno spostarsi gradualmente verso le periferie, lontano dai centri residenziali.

All’incontro erano presenti, oltre all’assessore Catania, anche Totò Orlando, presidente consiglio comunale, Juan Catalano presidente della Commissione Affari generali, Paolo Caracausi, presidente della Commissione attività produttive e Marco Di Marco (nella foto), assessore alle Attività produttive. “Siamo ben consci – ha detto Di Marco – del fatto che in alcune zone della città vi sono situazioni di emergenza che stiamo affrontando, intensificando i controlli e la presenza della polizia municipale, e predisponendo un atto amministrativo urgente che fissi un minimo di regole. Ma i cittadini devono comprendere che questa amministrazione si è insediata con l’estate alle porte e che il consiglio, cui compete la redazione del regolamento, si è insediato solo da due settimane. Soluzioni affrettate e non concordate con i cittadini interessati – ha concluso – non farebbero altro che spostare i problemi, riproponendoli sotto altra veste”.

Ecco perché gli appuntamenti tra l’amministrazione e le associazioni di categoria si ripeteranno: “Quello di ieri – ha spiegato Catania – è stato un primo incontro interlocutorio cui ne seguiranno altri rivolti a gruppi di residenti di diverse zone della città e agli esercenti”. Quello che porterà alla stesura della bozza definitiva, sarà “un percorso partecipato e condiviso – ha concluso – che dia a tutti la possibilità di esprimere la propria opinione e le proprie proposte”.

 


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