Amia, Orlando chiede| la testa dei commissari - Live Sicilia

Amia, Orlando chiede| la testa dei commissari

"Amia, la situazione è gravissima". Leoluca Orlando scrive al ministro Corrado Passera (nella foto) per chiedergli di intervenire sui commissari anche in seguito all'emergenza Bellolampo.

IL SINDACO SCRIVE AL MINISTRO PASSERA
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“Inadeguatezza”. La parola ricorre spesso nella lettera che questa mattina il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha inviato al ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera. Una parola che pesa come un macigno, visto che è riferita alla gestione commissariale dell’Amia.

A sei giorni dallo scoppio dell’incendio alla discarica di Bellolampo, che ha mandato in tilt la raccolta dei rifiuti in città e provocato l’allarme dei residenti per la diossina diffusasi nell’aria, oltre a danni per due milioni di euro, esplode lo scontro tra il sindaco e i commissari dell’Amia, nominati proprio dal ministero. Un rapporto, quello fra i commissari e il primo cittadino, che non è mai stato idilliaco, nemmeno quando a Palazzo delle Aquile c’era Diego Cammarata. Ma che con l’emergenza Bellolampo ha raggiunto livelli di guardia.

Ieri il Professore ha diramato un comunicato stampa dal tono pilatesco: l’Amia la gestiscono i commissari, loro è la responsabilità. Una presa di distanza che è stata solo l’anticipazione di un passo formalizzato questa mattina con la missiva inviata a Roma con cui Orlando, nei fatti, chiede un intervento del ministero. In poche parole, chiede la testa dei commissari.

“Devo segnalare che la assai critica situazione economico patrimoniale non risulta a tutt’oggi essersi risolta e gravi sono le carenze organizzative ancora sussistenti”, si legge nella nota firmata dal primo cittadino. “Le cause dell’incendio di Bellolampo sono del tutto ignote: anche questo ultimo episodio lascia intravedere una preoccupante inadeguatezza nella gestione del complessivo servizio”. Parole di fuoco, che sono solo il preambolo della richiesta al ministro affinché “possano assumersi con urgenza appropriate iniziative per scongiurare con immediatezza il protrarsi di così gravi disfunzioni”.

Lettera annunciata stamane in consiglio comunale e distribuita ai consiglieri presenti, a cui il sindaco ha aggiunto anche una considerazione legata alla situazione patrimoniale dell’azienda: “Da un anno e mezzo l’Amia è in perdita costante, una perdita che non diminuisce e contro cui non si è fatto nulla. A che serve allora un’amministrazione straordinaria?”, si è chiesto Orlando provocatoriamente. Dai commissari arriva un secco no comment, anche se alcune voci li descrivono come furenti e pronti a scrivere a destra e a manca per rispondere alla missiva di Orlando. E intanto ad ottobre si attende il pronunciamento del Tribunale di Palermo, che dovrà dire una parola definitiva sulla sopravvivenza dell’azienda.

La posizione di Grande Sud
“È ingiusto colpevolizzare una gestione commissariale dell’Amia quando le responsabilità appartengono alla passata amministrazione ed alla gestione Latella – dice il capogruppo di Gs a Sala delle Lapidi, Edy Tamajo – l’Amia oggi deve fare i conti con 60 milioni di euro non conferiti di fondi Fas, 8 milioni aggiuntivi all’anno al contratto di servizio per non parlare degli oltre 20 milioni di crediti vantati dal comune. Urge un tavolo con amministrazione e commissari per discutere del futuro di Amia, perché se fallisse le ripercussioni sarebbero terribili”. “La Piana disconosce le reali problematiche delle partecipate, non avendo neanche mai letto un bilancio – aggiunge Andrea Mineo, consigliere di Grande Sud e vicepresidente della commissione Aziende – colpire chi ha lavorato per due anni con uscite populiste volte solo a calmare gli animi, come ha fatto Orlando è superfluo. Dovrebbero prima andare a studiare i bilanci e solo dopo esprimere valutazioni. L’intervento di Orlando è criticabile su tutta la linea, non può dire “non so niente” uno che è stato sindaco per cinque volte”.

Filoramo: “Orlando fa bene”
“Meglio tardi che mai, finalmente il sindaco Orlando si accorge che, nonostante la procedura fallimentare in corso in Amia, la città rischia di morire di inquinamento ambientale da diossina e da rifiuti. Fa bene il sindaco a chiedere la rimozione degli attuali amministratori nominati dall’ex ministro Tremonti. Nessun parametro economico e funzionale di Amia è migliorato in oltre un anno e mezzo di commissariamento. Bellolampo brucia ammorbando l’aria mentre i rifiuti restano abbandonati per strada e la raccolta differenziata non avanza di un millimetro. In Amia il fallimento è totale, amministratori e dirigenti ne sono responsabili”. A dichiararlo è il consigliere del Pd Rosario Filoramo.

 

 


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