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Lampedusa, no al ricorso | del dirigente indagato

Indagato per una storia di tangenti al Comune di Lampedusa, ex dirigente presenta ricorso. E il giudice gli dà torto.

LA DECISIONE
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Il Giudice del Lavoro del tribunale di Agrigento ha rigettato il ricorso proposto da Giuseppe Gabriele, ex capo dell’Ufficio tecnico di Lampedusa, condannandolo a rifondere al Comune le spese di giudizio. L’ingegner Gabriele è indagato insieme all’ex sindaco Bernardino De Rubeis (nella foto) e altre 9 persone (accusate a vario titolo di abuso d’ufficio, falso, corruzione e violazione delle norme urbanistiche) nell’ambito dell’inchiesta sul sistema di tangenti che ha coinvolto la precedente amministrazione.

Tra i primi atti presi dall’amministrazione Nicolini c’era stata, nel giugno scorso, la diffida nei confronti del consulente dell’ex sindaco dal mettere piede negli uffici del Comune in virtù della decadenza del suo mandato in base alle regole dello spoil system. Gabriele si era rivolto alla magistratura per vedersi riconosciute le ferie a suo dire maturate e non godute e lo stipendio mensile sulla base di un contratto a scadenza a fine 2012. Il Comune ha resistito evidenziando che la cessazione dell’incarico è imposta dalla legge (Decreto legislativo 267/2000) che i contratti fiduciari non possono avere durata superiore al mandato elettivo del sindaco. Il giudice, non solo ha ritenuto infondate le sue pretese, ma lo ha anche condannato a risarcire al Comune le spese giudiziarie.

“E’ una notizia importante – ha commentato il sindaco delle Pelagie Giusi Nicolini -. Che testimonia come la nostra amministrazione stia agendo nella direzione giusta e nel pieno rispetto delle leggi. Da pochi giorni siamo finalmente riusciti anche a ridisegnare l’organigramma degli uffici, razionalizzando le risorse ed eliminando settori inutili e posizioni dirigenziali illegittime (con relative generose indennità). Un assetto provvisorio, ma che ci consente d’ora in poi di fare lavorare meglio e senza sprechi la macchina comunale”

 

 

 

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