Sequestro La Rocca? Eurservice nega| "E' lui che vuole buttarci fuori" - Live Sicilia

Sequestro La Rocca? Eurservice nega| “E’ lui che vuole buttarci fuori”

Marco Tuzzolino, della Euroservice, nega il sequestro del direttore sanitario del Policlinico di Palermo, Mario La Rocca. E punta il dito contro il dirigente dell'ospedale: "Ci vuole buttare fuori".

POLICLINICO, REPLICA DA LAMEZIA
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“Nessuno ha sequestrato il direttore sanitario del Policlinico, Mario La Rocca. E lo dimostrano anche le telecamere che hanno ripreso tutto”. Marco Tuzzolino, responsabile palermitano dei servizi della Euroservice di Lamezia Terme, risponde alle accuse di La Rocca e punta il dito proprio contro il direttore dell’ospedale, colpevole a suo dire di voler buttare fuori l’impresa di pulizie calabrese.

Signor Tuzzolino, La Rocca sostiene di essere stato sequestrato…
“Non è assolutamente vero, come non è vero che è stato bloccato per quaranta minuti, come ha potuto verificare anche la Digos quando è intervenuta. E possiamo dimostrarlo con le registrazioni delle telecamere a circuito chiuso. Smentisco tutto”.

E allora com’è andata?
“Da almeno cinque mesi chiedo di incontrare il dottor La Rocca, perché vorrei mi spiegasse il motivo per cui la nostra azienda, che ha sempre lavorato benissimo, viene messa alla porta. Noi abbiamo vinto un regolare bando di gara nell’agosto del 2011 e, come si può evincere dalle relazioni dei caposala e dei responsabili dei reparti, puliamo il Policlinico a regola d’arte. Ci vengono contestate inadempienze infondate, per le quali abbiamo fatto anche ricorso al Tribunale civile chiedendo due milioni di euro di danni”.

Ma cosa dicono queste contestazioni?
“Guardi, le racconto un episodio per farle capire come stanno le cose. Una volta ci è arrivata una contestazione che riguardava il reparto di Cardiologia: c’era scritto che i nostri addetti non si erano presentati né la mattina, né il pomeriggio. Peccato che la contestazione sia arrivata a ora di pranzo: uno strano caso di preveggenza… E quando ho chiesto spiegazioni ai responsabili del reparto, hanno negato tutto confermando che i nostri addetti avevano regolarmente svolto il proprio lavoro. Da allora non ci sono arrivati più allegati. Questo episodio succede immediatamente ad un altro: nel momento in cui la Euroservice entra in servizio, La Rocca chiede un referente locale e ci indica un certo signor Verderami. E qui vengono segnalate le inadempienze, che erano la scusa per procedere a nuove assunzioni. Nel momento in cui la Euroservice decide di non prestarsi a questo gioco, Verderami si tira fuori e subentro io come direttore dei lavori e tutto comincia a filare liscio. L’episodio della Cardiologia avviene proprio in questo momento: convinti che non ci fosse nessuno a sovrintendere ai lavori, cominciano a contestare cose inesistenti”.

E allora perché La Rocca vi accusa di tenere sporco l’ospedale?
“Perché gli fa comodo. Vuole in questo modo che subentri un’altra azienda, che ha perso il bando di gara arrivando quarta e che era la stessa che svolgeva il servizio prima di noi. La stessa azienda che, nei mesi immediatamente precedenti alla scadenza del proprio mandato, ha assunto 200 persone illudendole, visto che il capitolato specificava in modo chiaro che non sarebbero state garantire dalla ditta subentrante. Ma le dirò di più: ogni mese noi presentiamo una serie di relazioni sul nostro lavoro, in base alle quali veniamo pagati con regolare fattura. Se non abbiamo svolto bene il nostro lavoro, perché ci hanno ugualmente pagato? E sarà sufficiente leggere le relazioni per rendersi conto che sono tutte positive”.

E sui detersivi alla neonatologia?
“Noi usiamo solo detersivi a norma. Ma se fossero stati nocivi, perché La Rocca non ha presentato un esposto in Procura? E’ lui che dovrebbe controllarci. Abbiamo anche fatto fermare due volte al mese una sala operatoria, proprio per sanificarla”.

Si rende conto che le sue sono accuse pesanti?
“Certo, ma sono pronto a parlare con i magistrati qualora me lo chiedessero. E a dimostrare, conti alla mano, che l’azienda che subentrerebbe al nostro posto non potrebbe mai svolgere il lavoro”.

E perché?
“L’azienda prima chiedeva 260mila euro al mese per pulire il Policlinico. Nell’ultima gara, la stessa azienda ne ha chiesti 108mila contro i nostri 100mila. Ma, conti alla mano, non riuscirebbero a garantire il lavoro con 108mila euro, visto che non potrebbe godere della legge 407 sulle agevolazioni contributive di cui invece ci avvaliamo noi. Insomma, l’ospedale sarebbe costretto ad indire un nuovo bando di gara: nel frattempo, però, rimarrebbe l’azienda cara a La Rocca che, per non interrompere il servizio, potrà chiedere all’ospedale la cifra che vorrà e dovranno dargliela, per non lasciare sporco l’ospedale. Il tutto alla vigilia delle elezioni regionali. Inoltre, l’azienda in questione avanza 600mila euro dall’ospedale. Chissà perché non glieli ha mai chiesti indietro. Le dirò di più: nessuno ci ha avvisato che la ditta in questione era stata contattata per prendere il nostro posto, cosa che invece era obbligatoria per l’ospedale e che infatti era successa per altre due aziende arrivate seconda e terza in graduatoria. Il dottor La Rocca, sentito dalla commissione dell’Assemblea regionale siciliana due settimane prima, ha invece dichiarato tranquillamente che l’avevano contattata. E in più ha anche parlato di cinquanta lavoratori fannulloni: faccia nomi e cognomi, perché questa è un’accusa gravissima. Se conosce cinquanta nostri dipendenti che non hanno mai lavorato, ci dica subito chi sono. Perché non ha stracciato il nostro contratto come prevedeva il bando, allora, anziché farci semplici contestazioni? Infine, ci tengo a dire una cosa”.

Prego…
“La nostra azienda lavora in tutta Italia e con tutte le amministrazioni pubbliche, perfino con le Forze dell’ordine. E non abbiamo mai avuto problemi. Solo al Policlinico non riusciamo a lavorare. Forse perché siamo un’azienda non palermitana? Abbiamo anche garantito i dipendenti ereditati dalla vecchia azienda, con un accordo all’Ufficio del lavoro. Insomma, siamo persone per bene e non ci stiamo a passare per delinquenti solo per qualche giochino politico”.


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