Rios, scusate il ritardo - Live Sicilia

Rios, scusate il ritardo

Arriva Rios. Ecco la presentazione del nuovo centrocampista rosanero. Le sensazioni e i progetti del sudamericano. Con un simpatico soprannome. Lo chiamano El Cacha. Ma non si sa cosa voglia dire.

La presentazione
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E arrivò anche il giorno di Arevalo Rios, il cacha. Il Palermo lo ha trattato a lungo, per circa un anno e mezzo e’ stato un affare dalle mille difficoltà; oggi Rios è rosanero e per la prima volta parla da calciatore del Palermo. In Europa ci è arrivato tardi, ma Rios vuole da subito mettersi a disposizione e iniziare una nuova avventura: “Avevo tante opportunità, tante squadre messicane, brasiliane, mi volevano oltre il Palermo a gennaio – dice Rios nel giorno della sua conferenza stampa di presentazione – poi però abbiamo deciso di chiudere la stagione al Tijuana e aspettare la fine dell’anno. Il Palermo è stato il club che mi ha voluto di più, ringrazio il presidente per avermi acquistato e avermi dato l’opportunità di giocare in Europa. Sono felice di essere qui, di essere a Palermo, e di essere in una squadra così importante per me. Arrivare in Europa a 30 anni? L’età poco importa, l’importante è stare bene fisicamente, sentirsi in grado di affrontare le sfide. Io ho giocato le Olimpiadi, ho giocato la Copa America, adesso realizzo il sogno di giocare in Europa”.

Si parla di sogni, di ambizioni e anche di numeri di maglia: “Ho giocato con vari numeri, il 5, il numero 8. Vediamo il numero che è libero, la numerazione che già c’è, ma non è importante il numero di maglia bensì entrare bene nel gruppo”. Rios ha l’aria di chi vorrebbe già giocare in campionato. E’ un leader, come nella sua Nazionale: “Se mi verrà data l’opportunità di giocare lo farò con piacere, si ha sempre voglia di giocare. Se così non fosse, sosterrò i miei compagni come è giusto che sia. Le visite mediche sono andate bene, io sono pronto. Durante le Olimpiadi ho parlato con Edison (Cavani, ndr), con Abel, mi hanno parlato bene di Palermo e sperano che io possa integrarmi subito”. Rios ha un idolo, è l’ex Real Madrid, Makelele. Un po’ come il centrocampista francese, anche il cacha ama giocare in diverse posizioni del campo: “In realtà a livello tattico mi adeguo alle esigenze del mister e della squadra – sostiene il nazionale celeste – ho giocato sia a 4 sia a 3, dipende dalle decisioni che prenderà il mister. In Nazionale ho fatto sempre la fase difensiva, ma quando posso attaccare non mi pongo mai il problema e sono felice di farlo”.

Nelle battute finali di conferenza, Rios parla anche del patron Zamparini: “Ho parlato con il presidente a Manchester, quando ho firmato il contratto Ho conosciuto di presenza adesso il presidente, mi ha fatto piacere. Ringrazio il Palermo per avermi concesso quest’opportunità per me importante. I miei obiettivi? E’ chiaro che si vuole crescere sempre, ma io voglio prima adattarmi alla squadra per dare il meglio di me, per essere di supporto alla squadra. El cacha? Mi chiamavano da bambino i miei genitori, e da allora m’è rimasto questo soprannome, ma non si sa cosa significa…”.


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