"Rifiuti, è emergenza | C'è l'ombra della mafia" - Live Sicilia

“Rifiuti, è emergenza | C’è l’ombra della mafia”

Il sindaco Orlando scrive ancora al Governo. E spiega che per l'emergenza rifiuti a Palermo non si profila in tempi brevi un ritorno alla normalità.

Sos di Orlando
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Emergenza rifiuti, “nonostante gli sforzi degli operatori addetti al servizio e di talune istituzioni competenti non si profila, in tempi brevi, un ritorno alla normalità”. A scriverlo è il sindaco di Palermo Leoluca Orlando in una lettera inviata al presidente del Consiglio Mario Monti ed ai ministri dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, e dello Sviluppo economico Corrado Passera.

Scopo della lettera è chiedere ai membri del Governo un incontro “per sollecitare una adeguata attenzione del Governo nazionale, sotto il profilo finanziario e gestionale, al fine di contrastare e prevenire pesanti condizionamenti della criminalità organizzata e pericoli per la salute dei cittadini e per l’ordine pubblico”. Una richiesta d’aiuto economica, quindi, ma anche un allarme sanitario ed un forte rischio criminalità, la cui influenza, secondo Orlando, si sarebbe già avvertita nelle vicende degli ultimi giorni.

Scrive il sindaco: “La ormai pluriennale crisi finanziaria e gestionale della Azienda di Igiene Ambientale (Amia), sottoposta ad amministrazione straordinaria all’interno di una procedura pendente da circa due anni avanti il Tribunale fallimentare di Palermo è in questi giorni apparsa in tutta la sua gravità ed ha assunto ormai caratteri di vera e propria emergenza, e ciò a seguito del noto incendio considerato di natura dolosa, che ha interessato la discarica di Bellolampo, ne ha determinato la tuttora perdurante chiusura e che non consente, allo stato, di disporre di dati certi sulla riapertura”.

“I condizionamenti ed i concreti rischi di infiltrazioni della criminalità organizzata – continua Orlando nella missiva – possono già riscontrarsi anche nella difficoltà di reperimento di mezzi aggiuntivi per il trasporto dei rifiuti a discarica, e ciò a seguito di gare appositamente esperite ed andate deserte”.

 


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