Passo indietro per tutti| E un patto d'onore per la Sicilia - Live Sicilia

Passo indietro per tutti| E un patto d’onore per la Sicilia

Troppe parole, troppi litigi, troppe discussioni, troppe ripicche, in una campagna elettorale già al calor bianco. Ma davvero la politica pensa di potere fare quello che ha sempre fatto in una drammatica stagione di crisi? Ora più che mai serve responsabilità. Serve un patto d'onore.

La nostra campagna
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Tra criptochecche e deratizzatori è iniziata la lunga sfida elettorale. Da qui al 28 ottobre voleranno cazzotti e veleni. E anche gli stracci. Che lasceranno nudi nelle loro contraddizioni candidati di destra e sinistra. Già, perché il nuovo che avanza ha i tratti distintivi di uno che da un lato ha gestito negli ultimi anni il potere ribaltonista targato Lombardo; dell’altro che vent’anni fa o giù di lì fu l’artefice del 61-0, ancora convinto che Palermo e la Sicilia siano disponibili a tuffarsi tra le braccia del messia che riempiva la Fiera del Mediterraneo o le banchine del porto di Catania. No, cari Rosario e Gianfranco, il nuovo non siete voi.

Basta guardare la corte dei miracoli che vi sta attorno. Deputati uscenti e trombati, consiglieri comunali appena eletti, desiderosi di spiccare un balzo verso l’indennità a più zeri, autisti e traffichini, faccioni già pronti a lordare le città con i loro manifesti, verginelle che giurano di non avere nulla a che fare col passato, puttane della politica che invece non rinnegano nulla e anzi forti delle loro clientele sperano di tornare alla ribalta. E poi l’esercito degli indagati: erano 27 all’Ars prima del rompete le righe: scommettiamo che la maggior parte sarà ancora ai nastri di partenza della competizione elettorale?

E’ nuovo questo clima di rancori e vendette, ripicche e offese? E’ nuovo il prendere le distanze da chi fino ad ieri è stato tuo alleato? E’ nuovo il rimpallarsi le responsabilità? O il tornare ad amoreggiare con chi avevi vilipeso?

No, non c’è niente di nuovo in queste elezioni. E’ tutto vecchio, stantìo, maleodorante, minestrina neppure riscaldata. Non c’è l’uomo nuovo al quale aggrapparsi. Non c’è il Monti di turno, non c’è l’Orlando palermitano (e molti, sia per l’uno che per l’altro, diranno meno male), non c’è l’effetto sorpresa, non c’è nessuno che dica come intenda prendere in mano questa Regione e rivoltarla come un calzino. Ci sono molti che si lamentano, moltissimi che nel chiuso dei salotti e nel lungo dei corridoi dicono che loro a votare non andranno nemmeno se glielo impone Cammarelle, altri ancora che, come lo stimatissimo Ivan Lo Bello, lanciano il sasso nello stagno della crisi ma guai a scendere in campo perché il codice di Confindustria non lo consente.

Ma chi se ne frega dei codici e delle regole? Non è più il momento di lamentarsi aspettando che il cadavere siciliano passi davanti alla riva in cui si resta seduti. Colpevolmente. E’ il momento di scendere in campo, di spendersi in prima persona, di trovare la forza di pescare nel mondo migliore dell’associazionismo, dell’impresa, del sindacato, della società civile, sempre più cosidetta e sempre meno impegnata. E’ il momento di avere coraggio. Se non si vuole, fra poco più di due mesi, tornare a crocifiggersi e compatirsi all’insegna dell’ “Io l’avevo detto” o del “Lo sapevo che sarebbe finita così”.

E allora? Allora Livesicilia lancia la sua campagna. Controcorrente, come sempre. Ai limiti dell’autolesionismo considerato che siamo di fronte ad una lunga campagna elettorale. Chiediamo ai Crocetta, ai Miccichè, ai deputati uscenti, ai vecchi della politica di fare un passo indietro. Di fronte all’ineluttabile fallimento della Sicilia dimostrino il loro amore per questa terra. Mettete da parte il vostro personale interesse e ponete la Sicilia al centro di tutto. Fate un passo indietro, anzi due. Ritiratevi dalla competizione e lasciate spazio a nomi nuovi per la presidenza e per il governo, mettete a disposizione i migliori, siano di destra o di sinistra, di centro o quant’altro, gay o etero, uomini e donne. E lo stesso facciano i cittadini. E i nostri lettori. Non considereremo nessuno che faccia parte o abbia fatto parte di questo governo, di questa legislatura, la più indecente nella storia dell’Autonomia. Anche se tutti adesso tendono a dimenticare, a resettare, quasi che nulla fosse accaduto.

Servono un presidente e dodici assessori fuori dai giochi della politica, venuti fuori dalla pancia della gente e dalla selezione dei partiti. Nomi non ne facciamo. Cominciate a farli voi. Sul manifesto elettorale di Livesicilia. Una bacheca aperta, un appello aperto ad intellettuali e politici sensati che potranno mettere la loro faccia, la loro firma. Tutti insieme, per un governo di salvezza regionale.


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