"Bimbo morto per malformazione| Nessuna responsabilità dei medici" - Live Sicilia

“Bimbo morto per malformazione| Nessuna responsabilità dei medici”

Il direttore sanitario dell'ospedale Di Cristina, Giorgio Trizzino, nega responsabilità dei medici nel decesso del piccolo Antonino Runfolo

la precisazione del direttore dell'ospedale
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Nessuna responsabilità dei medici, tutta colpa di una malformazione. Il direttore sanitario dell’ospedale Bambini “Di Cristina” di Palermo, Giorgio Trizzino, spiega così la morte del neonato di 11 mesi deceduto ieri in seguito ad un arresto cardiaco. Il bambino era stato ricoverato in seguito a gravi problemi respiratori e cardiaci, causati da alcune malformazioni congenite. Il piccolo si chiamava Antonino Runfolo, del quartiere Cruillas, dove viveva con i due giovani genitori: la storia clinica del bimbo purtroppo era delle più sfortunate, come spiega il direttore sanitario.

“Il piccolo era affetto da una malattia duplice molto rara, che lo colpiva all’apparato cardiaco e a quello digerente. Dopo essere stato operato a Taormina ed in seguito al Policlinico di Palermo, era passato all’Ospedale Bambin Gesù”, spiega Trizzino a Livesicilia “Era ricoverato nel nostro ospedale da nove giorni per problemi circolatori e respiratori. Le condizioni del bambino sembravamo sotto controllo, ma in una situazione così critica, così precaria, a volte non c’è nulla da fare: ci si deve arrendere all’ineluttabilità delle cose. Abbiamo tentato di rianimarlo, ma senza successo.”

Il padre del bambino, una volta appresa la notizia della morte del figlio, avrebbe avuto una reazione particolarmente violenta, prima verbale e poi fisica, nei confronti del personale dell’ospedale. “In seguito alla reazione del giovane padre, abbiamo dovuto chiamare la Polizia”, continua Trizzino che però nega che sia stata sporta denuncia, come conferma anche la Polizia.

Di fronte la morte di un bambino così piccolo sembra giusto far chiarezza. “Purtroppo la morte fa parte del nostro lavoro, e penso che ci sia una responsabilità di tutta la società quando succedono certe reazioni”, conclude Trizzino. “La morte di un bambino è sempre terribile, ma qui in ospedale lavoriamo per guarire e salvare i nostri pazienti, che dovrebbero entrare nei nostri edifici fiduciosi di mettersi in mano a persone che opereranno per il meglio”.


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