Follia omicida a Gela: | uccide la madre adottiva e la sfigura - Live Sicilia

Follia omicida a Gela: | uccide la madre adottiva e la sfigura

Fabio Greco, 38 anni (nella foto), si è accanito contro Iolanda Di Natale, 73 anni, vedova, sfigurandole il volto fino a renderla irriconoscibile. Il continuo bisogno di denaro e un vecchio odio nei confronti della madre adottiva avrebbe scatenato il raptus.

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Un numero ancora imprecisato di coltellate per uccidere con rabbia e determinazione. Poi l’accanimento sul cadavere della vittima, prima colpendola alla testa con quel che capitava: una statua di marmo della Madonna, una sedia, lo spigolo di un quadro; poi piantandole alcuni spilloni sugli occhi e sulle guance in modo da sfregiare orribilmente il volto di quella che, fino all’età di 13 anni, aveva creduto essere la propria madre naturale. Una sorta di macabra punizione per quel segreto scoperto dal figlio adottivo solo dopo tanto tempo. Così, con un furore raccapricciante, Fabio Greco, 38 anni, un operaio di Gela che si era anche laureato in Scienza della Comunicazione, ha ucciso Iolanda Di Natale, una pensionata di 73 anni che lo aveva adottato poco dopo la nascita rivelandogli solo negli anni della scuola media la verità. Quell’episodio mutò profondamente la vita di Fabio. Da ragazzo felice, al centro dell’attenzione dei suoi genitori, divenne un giovane irascibile, scontroso, introverso e aggressivo. In tutti questi anni avrebbe covato un odio profondo verso la madre adottiva, con continue liti e richieste di denaro divenute sempre più frequenti, specie dopo la morte del padre, Attilio, benestante proprietario di un grande panificio a livello industriale. Proprio questa scomparsa avrebbe reso più difficile il rapporto tra il figlio adottivo, nato a Roma, e la donna che lo aveva prelevato da un orfanotrofio quando aveva appena quattro mesi. La polizia lo aveva già segnalato nel 2003 per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, conseguenza del rifiuto di consegnare i documenti durante un controllo stradale. Dopo aver deciso di chiudere il forno del padre, Fabio Greco avviò un’attività imprenditoriale che, non essendo andata a buon fine, lo costrinse, per i debiti, a vendere la casa che i genitori gli avevano comprato. Poi aveva cercato lavoro all’estero come operaio, ma per periodi piuttosto brevi. In questi giorni era disoccupato e quindi particolarmente bisognoso di denaro. Nell’alloggio al primo piano di via Cocchiara, nel rione del Calvario, madre e figlio litigavano spesso. La scorsa notte, poco prima delle 2, Iolanda Di Natale era appena tornata dal club nautico di cui è socia e aveva trovato in casa il figlio particolarmente agitato. Voleva ancora denaro. La discussione è ben presto degenerata, con il figlio che, afferrato un coltello da cucina, ha cominciato a infierire sulla madre. I vicini, svegliati dai rumori e dalle grida della donna, hanno chiamato i carabinieri. Ma al loro arrivo non si sentiva più nulla e nessuno veniva ad aprire la porta. Ci sono voluti i vigili del fuoco per salire, con una scala, sul balcone e forzare la serranda di una stanza. Un brigadiere, appena entrato nell’appartamento, è stato affrontato dall’omicida che lo ha colpito con il coltello al petto (provvidenziale il giubbotto antiproiettile), al collo e al braccio sinistro. Le ferite riportate dal militare sono profonde ma non gravi; guarirà in pochi giorni. Per Fabio Greco, immobilizzato e arrestato, l’accusa è di omicidio volontario, con l’aggravante della crudeltà, oltre a tentato omicidio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Ora si trova rinchiuso nel carcere di Gela a disposizione del procuratore, Lucia Lotti, che ha disposto l’autopsia sul corpo della donna, il cui riconoscimento è stato effettuato, con difficoltà, da un parente della vittima. Iolanda Di Natale alcuni anni fa si era salvata da una sanguinosa rapina: i banditi l’avevano picchiata selvaggiamente causandole gravi lesioni alla milza, che i medici le dovettero asportare. Ad ucciderla è stato invece quel figlio che aveva adottato 38 anni fa.


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