Precari, Armao assediato |Il voto spacca la giunta - Live Sicilia

Precari, Armao assediato |Il voto spacca la giunta

L'assessore "braccato" dai dimostranti della Multiservizi. Proprio ieri Savona, leader di uno dei partiti di maggioranza, lo ha accusato di "terrorismo". Domani o venerdì la giunta ad alta tensione che dovrà varare la spending review e discutere della protesta di Vecchio e Venturi. Una guerra di posizione che ha sullo sfondo le regionali.

Le tensioni nel governo
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Gaetano Armao arriva in assessorato e racconta la disavventura tra l’incredulo a l’avvilito. “Mi sono ritrovato in stato d’assedio, con i precari di Multiservizi sotto casa, ieri sera e poi di nuovo oggi. Ho dovuto chiamare la Digos, mi hanno accompagnato loro”. È la cronaca di una giornata calda, e non c’entrano gli anticicloni dai nomi mitologici. È il termometro politico ad essere schizzato alle stelle all’interno della giunta di governo di Raffaele Lombardo, spaccata a metà dalla campagna elettorale. Ieri Riccardo Savona, leader di uno dei partiti di maggioranza, l’Mps, ha accusato Armao di “eccesso di rigore di stampo terroristico”. Parole che sono benzina sulle fiamme già alte del malcontento popolare: “Se mi si addita come il nemico dei precari, il nemico dei forestali, il nemico dei pip, queste sono le conseguenze”, commenta amareggiato, senza perdere la consueta pacatezza l’assessore al Bilancio. Mentre intanto i dimostranti di Multiservizi lo hanno raggiunto sotto gli uffici di via Notarbartolo.

Armao non ci sta a diventare il facile capro espiatorio di una campagna elettorale giocata all’insegna dell’irresponsabilità, e continua a spingere perché la giunta approvi subito la sua spending review, che deve tagliare drasticamente la spesa della Regione. Un sì che Armao considera un viatico indispensabile per trattare nei prossimi giorni con Roma sulla deroga al patto di stabilità (oggi il governo regionale ha rimodulato la spesa dei dipartimenti per sbloccare i pagamenti), che strangola la spesa della Regione e che rischia di portare alla paralisi totale della macchina amministrativa da qui a fine anno. Ma non solo. “Siamo sotto osservazione delle società di rating. E malgrado non esista un rischio default, in economia quello che conta è la fiducia. Se trasmettessimo l’immagine di non saper affrontare una situazione di emergenza e per caso qualche agenzia ci abbassasse il rating, le banche con cui in passato la Regone ha sottoscritto i derivati ci chiederebbero l’immediato rientro, e scatterebbe una situazione di difficoltà tremenda”.

La giunta che dovrà dare il via libera alla spending review doveva tenersi ieri. Forse invece si riunirà domani. O magari venerdì, non c’è ancora certezza. Armao insiste nel chiedere celerità: “Si deve fare. Si de-ve fa-re”, scandisce sillaba per sillaba. Già nei giorni scorsi il collega Nicola Vernuccio, titolare della funzione pubblica, era intervenuto per ricordargli che sulla parte relativa alla riorganizzazione del personale – una parte cospicua degli interventi di risparmio – bisognerà prima aspettare l’intesa coi sindacati. Ma le perplessità in giunta, malgrado una condivisione di massima, non mancano anche sugli altri punti. E la campagna elettorale in corso, certo non aiuta gli assessori politici a varare al cuor leggero misure di lacrime e sangue.

Anche di questo hanno parlato lunedì nella loro conferenza stampa al vetriolo Andrea Vecchio e Marco Venturi. Che hanno anche sollevato problemi di legittimità nella gestione della giunta e hanno di nuovo acceso i riflettori sulla discussa nomina di un commissario straordinario all’Irsap, nomina considerata nulla da venturi. Un’uscita pubblica, quella sulle presunte irregolarità nell’attività di giunta, che ha fatto storcere il naso a diversi colleghi assessori e che dovrà essere necessariamente affrontata nella riunione che si terrà domani o venerdì. Una giunta in cui le crepe fra assessori tecnici e politici – con questi ultimi impegnati nella corsa verso il 28 ottobre – potrebbero allargarsi. Se non prevarrà il buon senso.

 

 

 

 

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