Gesip, oggi o mai più| E Orlando minaccia: "Lascio" - Live Sicilia

Gesip, oggi o mai più| E Orlando minaccia: “Lascio”

Giornata convulsa, quella di ieri, per Orlando, impegnato a Roma in un'estenuante trattativa per lo sblocco dei cinque milioni necessari a pagare la Gesip per settembre. Oggi dovrebbe arrivare il via libera del governo Monti, ma Orlando minaccia Monti con le dimissioni.

PRONTO LO SBLOCCO DEI 5 MILIONI?
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E’ stata una giornata ad altissima tensione, quella di ieri, sul fronte Gesip, con il sindaco Orlando impegnato in un vero e proprio braccio di ferro a Roma con alti burocrati del ministero per le Attività produttive. Una battaglia arrivata ai massimi livelli, tanto da spingere il primo cittadino a minacciare le proprie dimissioni pur di sbloccare la questione dei cinque milioni e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Antonio Catricalà, costretto a dover intervenire in prima persona per evitare lo scontro istituzionale.

Questa la cronaca di una missione romana cominciata con l’incontro con il ministro Fabrizio Barca e non ancora conclusasi, visto che solo stamattina il tavolo tecnico darà il via libera alla seconda tranche che permetterà la proroga per tutto settembre alla società del comune di Palermo. Ma andiamo con ordine.

Come previsto Orlando, accompagnato dagli assessori Cesare Lapiana e Luciano Abbonato, rispettivamente alle Partecipate e al Bilancio, ieri mattina ha preso un aereo diretto nella Capitale. In programma un incontro con Fabrizio Barca, ministro per la Coesione territoriale, per fare il punto non tanto su Gesip, visto che terminando l’ordinanza di Protezione civile adesso sono altri i ministeri competenti, quanto sui fondi Fas, necessari alle altre partecipate e allo sblocco di decine di milioni di euro per investimenti, che rappresenterebbero una manna dal cielo per una città con le casse a secco.

Ma la notizia più attesa, specie a Palermo, era proprio per i cinque milioni di euro che rappresentano la seconda tranche dell’ordinanza firmata a fine aprile e che da una settimana sono sul punto di arrivare, senza però mai riuscirci. Venerdì scorso, proprio dopo una telefonata con Barca, Orlando aveva annunciato lo sblocco dei soldi, necessari a garantire la continuità dei servizi per settembre e quindi fondamentali per poter pagare gli stipendi ed evitare che la città finisca nel caos dello scorso anno, con il canile e il cimitero dei Rotoli abbandonati a se stessi.

Un annuncio caduto nel vuoto, che aveva costretto il sindaco, il lunedì successivo, ad annunciare lo sblocco per il giorno dopo, grazie a una seduta del tavolo interministeriale romano. Seduta infruttuosa, dato che per due giorni da Roma hanno aspettato una dichirazione scritta del commissario liquidatore Giovanni La Bianca che sancisse la volontà di chiudere l’azienda entro l’anno senza possibilità di ripensamenti. Un documento che faceva il paio con la delibera di giunta firmata a denti stretti dal Professore, stupito da tanta severità e da richieste così singolari che hanno messo in dubbio le assicurazioni formali fornite da Palazzo delle Aquile.

Ieri, quindi, sembrava tutto pronto per lo sblocco dei cinque milioni ma, poco dopo mezzogiorno, la doccia fredda: un alto burocrate del ministro Passera ha preteso un ulteriore documento, a suo dire indispensabile per consentire il trasferimento del denaro. Una richiesta che ha lasciato tutti di sasso, a Roma come in Sicilia, visto che per ore nessuno ha capito cosa volesse di preciso il ministero.

Una situazione al limite dell’assurdo, andata avanti per tutta la giornata, con un Orlando furioso, nel vero senso della parola, e protagonista prima di una telefonata dai toni infuocati con i tecnici del ministero, e poi della minaccia di dimissioni per consentire lo sblocco dei cinque milioni. Nervi a fior di pelle, che hanno costretto Catricalà in persona ad intervenire sui burocrati del ministero per risolvere la questione. Ieri sera il sindaco si trovava ancora a Roma, allo stesso tavolo con Abbonato e gli sherpa di Passera, per redigere i documenti in vista della nuova riunione del tavolo tecnico di oggi che, salvo imprevisti, dovrebbe sbloccare il tutto.

E sempre per oggi, alle 14, è convocata la giunta che dovrà approvare la proroga per settembre, Roma permettendo; ma, se qualche altro ostacolo dovesse spuntare all’ultimo minuto, la Gesip piomberebbe nel caos (la convenzione attuale scade proprio domani) e con essa la città, costretta a subire disservizi pesantissimi, dal canile al cimitero, passando per le spiagge, i sottopassi, la salita di monte Pellegrino, a ridosso della festa religiosa, e la Città dei Ragazzi.

Un pericolo che Orlando vuole assolutamente evitare, con le buone o con le cattive. Per questo oggi, con in tasca il via libera governativo, tornerà a Palermo per la giunta e poi si recherà all’Hotel delle Palme per la conferenza stampa con Antonio Di Pietro. Appuntamento da non perdere, visto che lo staff del sindaco assicura che Orlando terrà un vero e proprio show, anche per la vicenda Gesip.

Nel frattempo prosegue il lavoro dei vertici dell’azienda, impegnata in un primo confronto con i sindacati. Nel piano distribuito ai rappresentanti dei lavoratori, però, è sparita la cassa integrazione, prevista invece nella precedente bozza: un ordine impartito da piazza Pretoria, per evitare le proteste dei lavoratori. L’alternativa potrebbe essere costituita dai contratti di solidarietà, oppure dalla costituzione di una società consortile che usi agevolazioni fiscali per comprimere i costi e permettere di salvare i posti di lavoro.

 


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