Quinto dello stipendio sparito| Gesip, l'ennesima beffa - Live Sicilia

Quinto dello stipendio sparito| Gesip, l’ennesima beffa

Il sindaco accusa l'amministrazione precedente di non aver fatto i dovuti versamenti ai lavoratori. "Tratteneva i soldi dei lavoratori per le cessioni del quinto. Si tratta di somme per milioni di euro, per i quali abbiamo già fatto a tutte le autorità competenti le necessarie denunce". Una misteriosa sparizione che varrebbe, però, diversi milioni di euro.

il sindaco: "abbiamo sporto denuncia"
di
3 min di lettura

Sarebbero, secondo alcune stime, svariati milioni di euro. Una vera e propria fortuna, praticamente sparita nel nulla e sulla quale ora stanno indagando gli inquirenti. E’ questo l’ennesimo capitolo della tormentata storia della Gesip, l’azienda del comune di Palermo destinata a chiudere entro fine dicembre ma che già da ora si trova con un contratto di servizio scaduto e 1800 dipendenti in astensione da lavoro.

Un episodio oscuro, di cui già si vociferava da tempo ma i cui dettagli sono venuti fuori durante l’incontro tra il sindaco Leoluca Orlando e i sindacati a Palazzo delle Aquile di questa sera. Il tesoretto non sarebbe altro che la cessione del quinto, ovvero la parte dello stipendio che l’azienda trattiene dalla retibuzione di un lavoratore per ripagare un prestito chiesto e ottenuto dal lavoratore stesso. Una formula giuridica molto comune, specie alla Gesip, ma che adesso rischia di finire in un’aula di tribunale.

Il commissario liquidatore dell’azienda, Giovanni La Bianca, al suo insediamento avrebbe scoperto, infatti, che per otto mesi l’azienda non avrebbe versato il quinto di un numero elevatissimo di lavoratori, per un totale di alcuni milioni. Cifra finita chissà dove, tanto da spingere il liquidatore a denunciare tutto all’autorità giudiziaria e a fare i salti mortali per far quadrare i conti e riprendere a pagare regolarmente il quinto. Ma adesso i nodi rischiano di venire al pettine soprattutto per le pressanti richieste delle banche che minacciano i pignoramenti e le istanze di fallimento, così come i creditori che ancora aspettano il pagamento di fatture per migliaia e migliaia di euro.

Così la Gesip potrebbe chiudere i battenti non solo per volontà del governo e di Palazzo delle Aquile, ma anche e soprattutto per le richieste dei creditori e per una sparizione di somme che assume contorni penalmente rilevanti. E nell’attesa di capire per mano di chi chiuderà l’azienda, resta l’interrogativo su dove siano finiti questi milioni di euro e di chi sia la colpa della misteriosa sparizione.

Il sindaco in un comunicato lancia un’accusa precisa: “Per otto mesi la Gesip, prima che arrivasse l’attuale liquidatore e l’attuale Amministrazione, non ha versato alle banche i soldi che tratteneva ai lavoratori per le cessioni del quinto. Si tratta di somme per milioni di euro, per i quali abbiamo già fatto a tutte le autorità competenti le necessarie denunce”.

LA NOTA DEL PRESIDENTE DI SALA DELLA LAPIDI
Arriva una nota anche del presidente del Consiglio comunale Salvatore Orlando, mentre è in corso a Palazzo delle Aquile il vertice con il sindaco, la giunta e i sindacati sulla Gesip.  “E’ molto strano il silenzio dei partiti che appoggiano il governo Monti e il governo Lombardo sulla vicenda Gesip. Stiamo parlando di 1.800 persone che rischiano di perdere il posto di lavoro e di una città che rimarrà in ginocchio per la mancata copertura di servizi fondamentali. Nessun intervento da parte di politici che ogni giorno riempiono i giornali di comunicati stampa su ogni cosa, dalla sagra del formaggio alla gara di aquiloni – aggiunge Orlando – Evidentemente a questi politici non importa nulla della città e dei palermitani”.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI