Orlando non si dimette |E l'Idv sceglie Fava - Live Sicilia

Orlando non si dimette |E l’Idv sceglie Fava

L'Idv sceglie Claudio Fava. I dipietristi, nel corso di una conferenza stampa, ufficializzano l'appoggio all'esponente di Sel, "per costruire un nuovo centrosinistra dopo che il Pd ha venduto l'anima al diavolo". Smentito un corteggiamento a Ingroia, così come un possibile ticket con Giambrone.

LA CONFERENZA stampa
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L’Idv punta su Claudio Fava e Orlando detta l’ultimatum al governo: “Soldi entro stasera per la Gesip o domani avviamo i licenziamenti collettivi”. In una sala gremita di un hotel palermitano, il leader nazionale Antonio Di Pietro scioglie ufficialmente la riserva sulle regionali e, cogliendo molti di sorpresa, decide di appoggiare la candidatura dell’esponente di Sel.

Una scelta incerta fino all’ultimo, visto che le opzioni sul tavolo erano diverse: una candidatura esterna, su tutti Antonio Ingroia, oppure una di apparato come Fabio Giambrone o lo stesso sindaco di Palermo. Ma alla fine l’ex magistrato ha deciso di virare su Fava, sebbene tra quest’ultimo e l’uomo forte dei dipietristi in Sicilia, Orlando, non scorra proprio buon sangue. L’appoggio dell’ex parlamentare europeo a Fabrizio Ferrandelli, in occasione delle ultime comunali, aveva guastato il feeling nato ai tempi della Rete e che, negli anni, si è andato sempre più affievolendo. Almeno fino ad oggi.

“Avevamo almeno sette nomi di esterni da proporre – ha detto Di Pietro – ma abbiamo scelto di appoggiare Fava perché il punto non è il candidato, ma la costruzione di un’alleanza alternativa al sistema che per quindici anni ha garantito a Cuffaro e a Lombardo poi di governare in Sicilia”. Una decisione che il leader nazionale di Idv, accompagnato dai quadri dirigenti del partito regionale, ha motivato con la necessità di ricostruire il centrosinistra, in un sistema bipolare, dopo le scelta del Pd di allearsi con chi ha governato con Lombardo, definito “un Cuffaro senza cannoli”.

“Abbiamo fatto ogni tentativo di convincere il Pd che prima ha deciso di sostenere Lombardo e adesso di allearsi in maniera innaturale con l’Udc – ha tuonato Orlando – ma senza successo. Vogliamo dare continuità alla straordinaria esperienza di Palermo, dove abbiamo dato un segnale di discontinuità a dieci anni di mal governo. Dopo due presidenti costretti a dimettersi a causa di processi collegati alla mafia, è necessario un segnale di discontinuità. Ieri il Pd ha ufficializzato l’appoggio a Rosario Crocetta, saranno gli elettori a giudicarli”.

Un’apertura, quella dei dipietristi, che trova l’immediato riscontro di Fava: “La loro scelta ovviamente mi onora – dice l’interessato – adesso si fa ancora più concreta la possibilità di cambiare pagina in una terra umiliata da politiche affaristiche che hanno portato la Regione ad un passo dal fallimento finanziario e morale”.

Ma la conferenza è stata anche l’occasione per un attacco diretto ai democratici, rei, insieme a Pdl e Udc, di non aver detto una parola in difesa del comune di Palermo e delle vicende Amia e Gesip, le società partecipate di Palazzo delle Aquile sull’orlo del crac, e soprattutto di aver posto come pregiudiziale per ogni dialogo l’alleanza con i centristi. “A Vasto – ha detto Di Pietro – delineeremo un programma sul quale costruire le alleanze. Il Pd ha venduto l’anima al diavolo, per questo ci rivolgiamo alle forze politiche e ai soggetti della società civile che vogliono costruire l’alternativa. Fava ha le qualità umane, politiche e morali per realizzarla”.

E con il candidato vendoliano si aprirà subito un tavolo di confronto, annunciano i dipietristi, soprattutto per chiedere una forte presenza femminile nella lista del presidente. “Non esiste alcuna ipotesi di ticket con Giambrone – ha specificato Di Pietro – come non abbiamo mai chiesto ad Antonio Ingroia di candidarsi, per ragioni squisitamente istituzionali, visto che si sta decidendo sul rinvio a giudizio nell’indagine sulla trattative Stato-mafia. E’ importante tenere distinti i due ruoli. Lo Monte? Aderirà a questo progetto, ma non si candiderà”.

Ma l’incontro con i giornalisti è stato anche l’occasione per parlare di Gesip. “Aspettiamo dal governo i cinque milioni – ha detto Orlando – altrimenti domani partiranno i licenziamenti collettivi. L’esecutivo nazionale si dovrà prendere questa responsabilità”. E il tempo sembra ormai agli sgoccioli, visto che la giunta è riunita in seduta permanente a Palazzo delle Aquile aspettando notizie dalla Capitale. Il Professore ha detto a chiare lettere che non si dimetterà, prima di ricordare “chi due anni fa ha messo in liquidazione l’azienda, togliendo le somme in bilancio, e che ora sostiene il governo Monti, al quale chiediamo di essere realmente tecnico e di non prestarsi a vendette politiche trasversali”. Un duro atto d’accusa, lanciato contro il Pdl, l’Udc e il Pd, additati anche di non aver speso una parola in favore della quinta città d’Italia ormai allo stremo finanziario.

“La prima tranche dei cinque milioni – ha continuato il sindaco – non è mai arrivata, nonostante si trattasse di un’ordinanza per un’emergenza. Sono passati quattro mesi. Pare che il ministro Barca abbia firmato l’ordine per sbloccarla, ma finora abbiamo provveduto con risorse nostre e non ne abbiamo altre per eventuali proroghe. Se da Roma dovessero arrivare risposte negative, siamo pronti a far partire da domani stesso i licenziamenti”. Il sindaco ha ricordato di aver mandato a più riprese a Roma le varie documentazioni richieste, ma prima di affrontare il piano “dovremo confrontarci con i sindacati e i governi, sia quello che regionale che quello nazionale”.

Assai più rassicuranti le parole che Orlando e Di Pietro hanno riservato agli operai che hanno bloccato la via Roma, mandando il traffico in tilt. “Il sindaco ci ha detto che stasera arrivano i soldi e domani torniamo a lavorare”, grida un lavoratore intervistato dalle televisioni. Ma la situazione sembra assai meno rosea. Questa mattina i dipendenti si sono visti ritirare sia le chiavi degli uffici che i carrelli per le pulizie, segno del fatto che a Palazzo delel Aquile si stanno preparando ad ogni evenienza.

LA NOTA DEL MINISTRO BARCA
“Esistono ancora i margini perché il comune di Palermo metta sulla giusta strada la questione dei servizi e dei lavoratori della Gesip, dichiara in una nota il ministro Barca. “Per fare ciò – aggiunge il ministro – si dovrà dare piena attuazione alla previsione dell’art. 2 dell’Ordinanza del 4 maggio 2012, precisando in modo puntuale i ‘servizi essenziali’ e il loro onere, quali iniziative il Comune intenda attuare per ‘mirare a garantire la sostenibilita’ finanziaria dei servizi, e in quale misura, attraverso il confronto con i ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico e con le organizzazioni sindacali, s’intenda ricorrere ai diversi strumenti che il Comune stesso menziona nelle bozze di Piano sinora inviate per dare un futuro ai ‘lavoratori attualmente impiegati’, secondo quanto previsto nell’Ordinanza”.

MILAZZO (PDL): “DA ORLANDO SOLO MENZOGNE”
“Ma Orlando, in conferenza stampa, cosa é venuto a raccontarci? Quello che sappiamo da mesi e che io dico da sempre”, ha dichiarato Giuseppe Milazzo, consigliere comunale del Pdl. “Non vi é alcun nuovo provvedimento sui famosi cinque milioni, non c’è alcun piano per Gesip, la citta é piena di rifiuti e dell’apertura della discarica non c’è traccia – ha aggiunto Milazzo – Orlando fino a questo momento ha raccontato solo menzogne. Ha raccontato menzogne in campagna elettorale ai cittadini illudendoli su risorse fantasma e piani faraonici, ha raccontato menzogne ai dipendenti Gesip che da domani saranno per strada, ha raccontato menzogne su buchi di bilancio inesistenti per poi smentirsi approvando un rendiconto con un avanzo di sei milioni. Non c’è stato un solo momento dall’inizio di questa sindacatura in cui Orlando ha, con umiltà, detto le cose come stavano, preferendo invece millantare rapporti inesistenti ingannando sempre tutti su tutto. Ma la sua più grande menzogna l’ha detta in campagna elettorale,quando ha affermato che ‘Il Professore il Sindaco lo sa fare'”.

LA DIRETTA
16:32 Fava ringrazia su Twitter: “Onorato e orgoglioso per l’appoggio di Luca Orlando e Antonio DiPietro.Lavoreremo insieme e lavoreremo bene per la Sicilia e per i siciliani”.

16:23 Orlando parla di licenziamenti collettivi alla Gesip da domani “se entro stasera non arrivano i soldi”.

16:02 Di Pietro: “Non abbiamo mai cercato Ingroia per la presidenza. Smentisco un ticket Fava-Giambrone”.

15:56 Intanto, si apprende che su Gesip non ci sono aggiornamenti da Roma. La giunta è stata convocata alle 18.

15:52 Antonio Di Pietro: “Chiederemo a Fava che ci sia una forte presenza femminile nella lista del presidente. Idv vuol costruire il centrosinistra dopo l’innaturale scelta del Pd di allearsi con l’Udc. I grillini? Risettiamo la loro scelta di andare da soli, non tiriamo la giacca a nessuno. Crocetta? Sostenuto da alleati di Lombardo, un Cuffaro senza cannoli”.

15:37 Orlando: non mi dimetto, resto sindaco. Ma i partiti che sostengono Monti e i loro candidati non hanno speso una sola parola per il Comune, l’Amia e la Gesip

15:34 Orlando: dialogo con il Pd impossibile. E arriva l’apertura al dialogo con il candidato di Sel Claudio Fava.

Grande attesa per la conferenza stampa di Leoluca Orlando e Antonio Di Pietro in programma per le 15,30 in un hotel palermitano. All’ordine del giorno non solo la scelta dell’Idv sulle prossime regionali ma anche la delicatissima vicenda Gesip. La tensione tra il Comune e il governo nazionale, come riportato in questi giorni da Live Sicilia, è alle stelle.

Orlando è pronto a dimettersi se il governo Monti non concederà i 5 milioni di euro alla società che svolge servizi per il Comune di Palermo. Il sindaco lo ha già annunciato al termine della riunione di ieri del tavolo tecnico al ministero dello Sviluppo, conclusa con un nulla di fatto.

Il ministero avrebbe chiesto ulteriori documenti al Comune, che aveva però già incassato poche ore prima il via libera dal ministro Barca. La situazione non è degenerata, a quanto si apprende, solo grazie alla mediazione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà. Per liberare i 5 milioni sarebbe stato chiesto in cambio la mobilità per i 1.800 dipendenti Gesip a partire dal primo ottobre.

Orlando e Di Pietro dovrebbero anzi tutto annunciare la linea del partito per le prossime regionali. Sembra tramontata l’ipotesi di una candidatura di Antonio Ingroia. Bisognerà capire se i dipietristi sceglieranno la corsa solitaria o convergeranno con le altre forze politiche a sinistra del Pd.

Poi si parlerà di Gesip. E c’è chi fa notare che oggi è l’ultimo giorno utile per dimettersi dalla carica di sindaco per correre alle regionali. Solo una coincidenza?


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