Venturi resta (per ora) |e diffida il commissario - Live Sicilia

Venturi resta (per ora) |e diffida il commissario

L'assessore contesta la scelta di Nicosia come dirigente generale. "Ho bisogno di qualche giorno, poi assumerò le mie decisioni". Diffida al commissario dell'Istituto che si è appena insediato: "Nomina illegittima". Clicca qui per leggere il documento. La replica di Lombardo: "Atto necessario e non procrastinabile"

Giunta spaccata
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PALERMO. Non si dimette, almeno per il momento, Marco Venturi. “Prima voglio lavorare per ripristinare le condizioni minime di legalità”, dice l’assessore alle Attività produttive, ormai ai ferri cortissimi con Raffaele Lombardo. “Ho bisogno ancora di qualche giorno, poi assumerò le mie decisioni”, aggiunge Venturi, che ieri in giunta ha subito l’ennesima decisione a lui sgradita, con la scelta di Francesco Nicosia, dirigente regionale e capo di gabinetto dell’assessore Gaetano Armao, a dirigente generale alle attività produttive. Venturi per quella carica aveva scelto il suo capo di gabinetto vicario, Pietro Bellante. La giunta ha deciso in un altro modo. “Avevo scelto un dirigente interno, che ha grande competenza ed esperienza nel settore. È stata fatta una scelta diversa, che trasmette un messaggio sbagliato ai siciliani, cioè preferire a valutazioni legate al merito criteri di appartenenza politica”, dice Venturi.

L’assessore ha fatto mettere agli atti il suo parere contrario. E ha ribadito in giunta la sua contrarietà alla nomina di un commissario straordinario dell’Irsap, decisione assunta in sua assenza e contro il suo parere. “E’ una nomina che io ritengo priva di legittimità. La legge bloccanomine impediva di nominare cda, il commissario assorbe tutti i poteri di un cda. Bisognava invece prorogare i commissari liquidatori delle Asi, fino all’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione”.

Venturi, insomma, promette ancora battaglia. Anche se lascia intendere che i prossimi saranno i suoi ultimi giorni da assessore. Intanto, l’assessore ha inviato una nota di diffida al commissario straordinario dell’Irsap in risposta alla comunicazione di insediamento della Giammanco. La nota è stata inviata anche alle Procure della Repubblica di Palermo e Agrigento, alla Procura regionale della Corte dei Conti, e al presidente della Regione.

In serata arriva la replica di Lombardo: “Nel ribadire le sue dichiarazioni in relazione alla nomina del Commissario straordinario dell’Irsap, l’assessore Venturi rifiuta di comprendere quanto già illustratogli più volte, e che ancora si ribadisce: la nomina in discussione è stato atto necessitato e non più procrastinabile in conseguenza degli effetti prodotti dalla norma da lui stesso predisposta e della contestuale entrata in vigore della legge regionale  ” blocca nomine” . Infatti – aggiunge il presidente della Regione – il comma 4 della legge regionale che istituisce l’Irsap n. 8 del 2012, entrata in vigore il 21 gennaio, prevede che i Commissari liquidatori ‘devono chiudere le operazioni di liquidazione entro 180 giorni dell’entrata in vigore della legge’. Al decorrere infruttuoso di detto termine il comma medesimo prevede, in termini perentori, il transito della gestione dei singoli consorzi asi soppressi all’Irsap”.

“Tenuto conto dei termini perentori della citata disposizione – prosegue la nota del governatore -, la cui evidente ratio è quella di evitare le purtroppo consuete interminabili fasi liquidatorie di enti che provocano inutile sperpero di denaro pubblico in ragione dei compensi erogati ai Commissari, risultava impossibile procedere ad una proroga degli undici incarichi commissariali senza produrre conseguenti danni a carico dell’erario e l’illegittimità degli atti adottati.  Occorreva pertanto garantire con assoluta urgenza la piena funzionalita’ dell’Irsap che, è utile rammentare, in prima applicazione si avvale del personale e delle strutture dei soppressi consorzi, dotandolo con immediatezza dei propri organi noncè’ della figura del direttore la cui nomina è in corso di definizione.  Tuttavia, per effetto dell’entrata in vigore della citata norma n. 8 del 2012, non è stato possibile definire la procedura di nomina del Consiglio di Amministrazione, e si e’, pertanto, dovuto necessariamente procedere alla nomina del Commissario Straordinario ai sensi del comma 2 della legge medesima”.

 


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