A Caltanissetta, il Pd dice di sì | alla deroga per Lillo Speziale - Live Sicilia

A Caltanissetta, il Pd dice di sì | alla deroga per Lillo Speziale

Il deputato spiega: "Lo Statuto del Pd prevede una deroga al divieto di andare oltre i 15 anni di mandato: la questione è stata sottoposta all'Assemblea provinciale di Caltanissetta, che ha votato favorevolmente col 98,5%. Ma quello della longevità all'Ars è solo un falso problema".

Ha superato il limite dei tre mandati
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CALTANISSETTA – Aggiornamento. Adesso toccherà alla direzione regionale. Ma si tratterà quasi certamente di un semplice passaggio formale. L’assemblea congressuale del Pd di Caltanissetta, che rappresenta 4mila iscritti del partito, infatti, ha votato favorevolmente, col 98,5%, alla concessione della deroga al limite del terzo mandato per Lillo Speziale. Il deputato che ha ricoperto nell’ultima legislatura il ruolo di presidente della Commissione antimafia, è scattato, come per altri “colleghi”, il limite del terzo mandato. Un limite presente nello statuto del partito. Uno statuto che “però – precisa Speziale – prevede alcune deroghe. E io mi sto muovendo all’interno di quelle regole fissate dal partito”. E a Caltanissetta, i partito ha deciso di votare a favore della deroga: “Questa è la più bella dimostrazione – ha detto Speziale – della stima e della fiducia nei miei confronti da parte dei militanti nisseni del mio partito. Una fiducia sulla quale non posso fare altro che riflettere”. In poche parole, Speziale sarà candidato alle prossime regionali. Il via libera definitivo lo darà la direzione regionale del partito.

 

 

Il limite al mandato è fissato dall’articolo 26 dello statuto del Pd siciliano: “Non è ricandidabile da parte del Partito Democratico Siciliano – recita l’articolo – per la carica di componente del Parlamento Europeo, Nazionale e dell’Assemblea Regionale chi ha ricoperto dette cariche per la durata di 3 mandati”. Un principio già interpretato non in senso “strettissimo” (vale a dire, l’elezione per tre legislature di fila), ma in senso “temporale” (la “durata di 3 mandati”, insomma, corrisponderebbe a 15 anni). Per questo, sarà già possibile la candidatura di Antonello Cracolici, o Roberto De Benedictis, all’Ars da 11 anni.

Diverso è il discorso per Lillo Speziale, che tra gli scranni dell’Ars siede dalla bellezza di 21 anni. Ma lui si affida alla deroga al limite dei mandati, appunto, che salta fuori dalle righe del secondo comma dell’articolo 26. “Eventuali deroghe, – si legge – tenuto anche conto dei diversi sistemi elettorali, devono essere deliberate dalla Direzione Regionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei componenti, su proposta motivata della assemblea del livello territoriale corrispondente”. E l’assemblea provinciale di Caltanissetta (collegio nel quale dovrebbe candidarsi Speziale) si riunirà stasera. “Io sono e sono sempre stato – spiega Speziale – un uomo di partito. E anche in questo caso, mi sottoporrò alle regole del partito. L’assemblea è composta da oltre quattromila iscritti. Saranno loro a decidere se io posso o non posso ricandidarmi”.

E Speziale sottolinea come in realtà sia stato finora “l’unico a sottoporsi alle regole. Ho illustri colleghi che, tra parlamento nazionale e regionale, hanno ampiamente superato il limite di tre mandati”. Alcuni nomi su tutti: Mirello Cirsafulli, Angelo Capodicasa, Enzo Bianco, Anna Finocchiaro, Giovanni Burtone.

Al di là dei nomi e della longevità di parlamentare, però, secondo Speziale la norma dello Statuto del Pd non fa altro che spostare l’attenzione da quello che dovrebbe essere, secondo il deputato, la “questione delle questioni”: “L’etica pubblica – spiega Speziale – dobbiamo partire da lì. Io insisterei, semmai, nel fissare regole di altro tipo: non candidare, ad esempio, chi ha avuto problemi con la giustizia. Anche se ha fatto solo una, o due legislature. E faccio un appello agli altri partiti. Penso, ad esempio, a quegli esponenti del centrodestra che chiesero il voto segreto contro la norma ‘blocca-indagati’ che portai all’Ars. Ma anche al mio partito: non candidi gente che ha avuto problemi con la giustizia, anche alle prossime elezioni nazionali”.

Quello dell’anzianità “di servizio”, insomma, sarebbe un falso problema: “Anzi, io penso – aggiunge Speziale – che al Pd oggi servirebbero un po’ più di Berlinguer (che militò per tantissimi anni, rappresentando un punto di riferimento) e un po’ meno di qualche cialtrone”.

E la questione è anche un’altra. Le differenze tra leggi elettorali, infatti, creerebbero una sorta di discriminazione: “Una cosa è – spiega Speziale – candidarsi alle politiche, non sottoponendosi direttamente al giudizio dell’elettorato, visto che le liste sono bloccate. Un’altra cosa è, invece, sottoporsi a quel giudizio (come accade per le elezioni regionali), lasciare, insomma, che siano gli elettori a dire se ti vogliono o meno come loro rappresentante. Io, ad esempio, – prosegue – mi sono sempre sottoposto al voto, per ricoprire qualsiasi carica: fin dai consigli di fabbrica al Petrolchimico di Gela, passando per il consiglio comunale e poi l’Ars”.

Un percorso “segnato da scelte chiarissime – dice – sul piano della legalità e dell’etica. Ho iniziato e continuo a fare politica in una città difficile come Gela e posso dire di poter camminare a testa alta. Io ho promosso e firmato la legge antimafia che obbliga, tra le tante cose, la Regione siciliana a costituirsi parte civile nei processi contro Cosa nostra. E io ho presentato quell’emendamento che l’Ars ha bocciato. Insomma, credo di avere anche una storia personale che giustificherebbe una deroga, secondo le regole del partito”. E stasera, quella fetta nissena di partito deciderà sul futuro di Speziale.


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