Mobilità per i lavoratori Amia |"Speriamo non sia fallimento" - Live Sicilia

Mobilità per i lavoratori Amia |”Speriamo non sia fallimento”

Incontro in prefettura per i lavoratori di Amia e Amia Essemme in seguito all'avvio delle procedure di mobilità per 301 dipendenti. La protesta dei sindacati. Resta tutto sospeso in attesa del pronunciamento del tribunale di Palermo.

Palermo, il prefetto Postiglione
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PALERMO – “Ci auguriamo che il tribunale accolga la proposta di concordato e l’Amia non sia dichiarata fallita”. A dirlo è il prefetto di Palermo Umberto Postiglione al termine dell’incontro richiesto dai sindacati per discutere dell’annuncio dei commissari liquidatori nominati dal Ministero per lo Sviluppo economico sull’avvio delle procedure di mobilità. Resta dunque tutto sospeso in attesa del 12 ottobre. Data in cui il tribunale fallimentare deciderà le sorti dell’Amia e conseguentemente dei 301 dipendenti di Amia e di Amia essemme che hanno ricevuto le lettere di mobilità. Procedure avviate dall’azienda, che conta 1576 dipendenti, per contenere le spese mensili.

È un grave errore aver avviato queste procedure senza un piano di riorganizzazione dell’azienda condiviso – ha detto Maurizio Calà, segretario della Cgil di Palermo – questo ha soltanto l’effetto di provocare licenziamenti e di non salvare l’azienda”. Calà chiede inoltre che venga redatto il piano per il concordato da presentare in tribunale il 12 ottobre. “Il comune ci deve convocare subito – ha continuato – vorremmo capire davvero quali sono le idee per rilanciare non solo l’Amia, ma tutto il sistema delle partecipate”.

Non è venuto fuori niente – ha detto Maurillo Bongiovanni, sindacalista Alba – Non sono state risolte né la questione debitoria né quella del pareggio e i commissari hanno chiarito che così come stanno le cose non è escluso il fallimento”.

Ma gli effetti della crisi di liquidità peserà fin da subito sui lavoratori: “Non saranno assicurati gli stipendi alla fine del mese” ha continuato Bongiovanni che si incontrerà con le altre sigle sindacali per organizzare le prossime azioni di protesta. “Devono trascorrere 75 giorni perché le procedure di licenziamento collettivo diventino tali – ha concluso il prefetto – il 12 ottobre è più vicino e l’auspicio è che la società non sia dichiarata fallita”. Se così fosse l’Amia rientrerà nella competenza gestionale del comune che potrà nominare degli amministratori.


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