Sannino paga il conto |di un amore mai nato - Live Sicilia

Sannino paga il conto |di un amore mai nato

A dispetto delle dichiarazioni rassicuranti di facciata, il rapporto tra Zamparini e l'ex tecnico del Siena da settimane si era incrinato. I risultati negativi, le dichiarazioni post mercato, l'insistenza sul 4-4-2 e l'ennesimo mancato impiego di Dybala alla base del divorzio. A Gasperini il compito di riportare serenità all'ambiente e, soprattutto punti salvezza.

PALERMO – Altro giro, altra corsa. L’avventura di Beppe Sannino a Palermo è finita dopo appena tre mesi e la porta girevole del Grand Hotel rosanero, di cui possiede il telecomando Maurizio Zamparini, ha regalato al mondo del calcio l’ennesimo giro. Esce di scena il tecnico ex Siena, entra Gian Piero Gasperini, proveniente da un’esperienza all’Inter che somiglia tanto (non solo nell’epilogo) a quella vissuta dal tecnico campano a Palermo.

Un amore mai sbocciato quello tra il patron friulano e l’ex condottiero del Siena, che ha portato a un divorzio che allunga la già sterminata lista di allenatori esonerati da Zamparini. Che il rapporto tra i due non fosse mai decollato si respirava nell’aria, c’era un certo distacco tra presidente e guida tecnica che non riusciva ad essere nascosto dalle solite dichiarazioni di facciata da una parte e dall’altra. Fino a ieri sera Sannino aveva dichiarato di essere tranquillo, addirittura soddisfatto della prestazione dei suoi sul piano dell’impegno, di essere amareggiato per una partita pareggiata per una distrazione a pochi minuti dal fischio finale.

Non era così. E dopo una notte di riflessione Zamparini ha preso in esclusiva autonomia la decisione di cambiare la guida tecnica. Sannino paga il conto di una serie di errori per gran parte commessi dalla dirigenza in sede di mercato. La squadra messa a disposizione dell’allenatore, e lo abbiamo detto il 31 agosto un minuto dopo la chiusura del calciomercato, non è adeguata alle ambizioni di una società e una piazza come Palermo. Lo stesso Sannino ha dichiarato in conferenza stampa che si sarebbe aspettato un esterno sinistro per sopperire alla partenza di Balzaretti. Non sappiamo quanto sia stata fatale quella esternazione dell’allenatore ma sicuramente ha scavato un primo solco tra lui e il patron che negli stessi giorni non perdeva occasione per ribadire che la squadra allestita è competitiva.

Va detto anche, però, che il tecnico ci ha messo del suo. Insistendo su un modulo 4-4-2, poco apprezzato da Zamparini (da sempre un estimatore della difesa a tre), e poco adatto agli uomini a sua disposizione. Se a questo si aggiunge l’ennesimo appello presidenziale ignorato, quello di vedere Dybala in campo al fianco di Miccoli, e una classifica tremenda con un solo punto in tre partite giocate, una vittoria in casa che latita da sette mesi, si capisce perché Sannino in rosanero aveva i giorni contati.

Si volta pagina affidandosi a un ex giocatore rosanero che ritroverà una “Favorita”, lui la chiama ancora così, affamata di risultati e poco tenera con una squadra che sin qui ha raccolto solo fischi a fine gara. Gian Piero Gasperini, fautore del 3-4-3 e delle sue coniugazioni meno spregiudicate come il 3-4-1-2 o il 3-5-2 tanto amato da Zamparini, ha un compito arduo davanti. Riportare serenità all’ambiente e dotare di un gioco il gruppo che martedì si troverà di fronte nel primo allenamento a Boccadifalco. Ma servono disperatamente punti. E presto.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI