La corsa dei quarantasette - Live Sicilia

La corsa dei quarantasette

Presentati i quarantasette simboli per le elezioni regionali in Sicilia. Una guida tra partiti e movimenti, per saperne di più.

PALERMO-  Quarantasette contrassegni presentati. Sono bastati pochi minuti perché il primo commentatore pubblicasse l’immancabile “morto che parla”. Ma al di là della battuta, passando in rassegna i simboli depositati alla Regione (e pubblicati sul sito Internet dell’assessorato Enti locali) in vista delle elezioni del 28 ottobre, qualche sorriso, in effetti, affiora. Va detto, anzi tutto, che non è detto che a ognuno di questi simboli corrisponderà poi una lista. Di norma, c’è sempre qualcosa che si perde per strada, in questi casi. Ci sono poi i simboli dei partiti che vengono depositati perché altri evitino di copiarli, anche se il movimento in questione non ha una propria lista.

L’Api di Rutelli, per esempio, ha presentato il proprio contrassegno, ma i suoi candidati dovrebbero essere inseriti all’interno della lista Crocetta, il cui megafono blu è stato depositato. Ci sono tutti i simboli dei partiti, dal Pdl che mette il nome di Musumeci sul simbolo (c’è anche un contrassegno “Partito della Libertà” che sembra somigliare parecchio a quello dei berluscones), al Pd che fa lo stesso con Crocetta. L’Udc debutta con la scritta “Italia” e senza riferimenti al candidato presidente. Fli occupa la parte bassa del simbolo della lista messa su da finiani, mps e liberali con un piccolo aiuto dall’Mpa-Partito dei siciliani, che debutta col suo nuovo simbolo. C’è il logo di Grande Sud ma c’è anche il contrassegno di una Lista Miccichè della quale nulla si sa. E non può mancare ovviamente il logo del Movimento 5 Stelle.

Due liste si richiamano al movimento dei Forconi, una porta il nome di Mariano Ferro, l’altra no. Si somigliano molto i contrassegni di Rivoluzione siciliana di Cateno De Luca e di una lista Indipendenza e Produttività, in cui spuntano anche due forconi. C’è il logo di Forza Sicilia (ricalca il vecchio simbolo di Forza Italia), che dovrebbe essere la seconda lista del Pdl. C’è il simbolo del Cantiere Popolare di Saverio Romano, ma anche un contrassegno gemello che si chiama Iniziativa popolare. C’è il logo verde del movimento LeAli alla Sicilia di Davide Giacalone e anche il simbolo dei Liberi e forti di Gaspare Sturzo.

Di certo, la fantasia non è mancata. C’è il simbolo del movimento “Uomini nuovi per una società di uguali e partecipi”. C’è il Partito Pensiero Azione Piazza Pulita ma anche il movimento Anti-Equitalia. Indipendentisti e autonomisti vari si presentano con più simboli, così come i movimenti che si richiamano ai consumatori. Una croce di legno è il simbolo scelto dal misconosciuto Giusto Governo delle Famiglie. La Trinacria campeggia in più contrassegni e i nostalgici potranno trovare anche un paio di sfavillanti falci e martello come si usava un tempo. In una stagione di crisi, c’è persino chi usa come simbolo l’euro: è il Partito delle Aziende. Il premio dell’originalità? All’ironico contrassegno de Il Risveglio del Sud, con un osso spolpato, su cui si spiega: “Ci hanno ridotto così”.

 


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