"Non sono amico| dei Galatolo" - Live Sicilia

“Non sono amico| dei Galatolo”

Il deputato di Grande Sud, Franco Mineo, ricandidato alle prossime Regionali, nega di conoscere la famiglia Galatolo: "L'unico soggetto che conosco con questo cognome è Angelo Galatolo classe '60, impiegato presso l'Asp di Palermo. Trattasi di persona che abita nel residence dove vivo insieme alla mia famiglia dai primi anni Novanta".

PARLA FRANCO MINEO
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PALERMO – “Mi riservo di tutelare, nella opportuna sede giudiziaria, la mia onorabilità, lesa dall’intero contesto dall’articolo apparso nella pagina locale di un quotidiano a gittata nazionale che mi attribuisce un’amicizia con una pluralità di soggetti in odor di mafia”. Lo dice il deputato regionale di Grande Sud, Franco Mineo, attualmente sotto processo a Palermo perché accusato di essere un prestanome di Angelo Galatolo, esponente della famiglia mafiosa dell’Acquasanta e di malversazione e indagato in un altro procedimento per abuso d’ufficio, che è ricandidato alle prossime elezioni per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana.

“Non sono amico della famiglia Galatolo – aggiunge – non conosco nessun membro di questa famiglia. L’unico soggetto che conosco con questo cognome è Angelo Galatolo classe ’60, impiegato presso l’Asp di Palermo. Trattasi di persona che abita nel residence dove vivo insieme alla mia famiglia dai primi anni Novanta. In questo residence risiedono illustri personaggi delle istituzioni siciliane, tra cui anche un importantissimo ex magistrato, impegnato negli anni in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata, nonché un prefetto anch’egli distintosi per un simile impegno. La persona in questione risiede in questo residence da circa una decina di anni”.

“Angelo Galatolo – prosegue – non è un boss perché non è mai stato condannato per odiosi fatti di mafia. Basterebbe infatti sfogliare il fascicolo dibattimentale del processo che mi vede imputato per riscontrare che sul certificato penale di questo signore risulta apposta la dicitura ‘nulla’. In altre parole, questa persona non è mai stata condannata per nulla, men che meno per odiosi reati di stampo mafioso. Sono sostenuto dal sicuro convincimento di potere dimostrare, in sede giudiziaria,l’insussistenza dei fatti di reato contestatemi, a mezzo dei miei difensori”.


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