Due pescherecci sequestrati | Il vescovo di Mazara: "Gravissimo" - Live Sicilia

Due pescherecci sequestrati | Il vescovo di Mazara: “Gravissimo”

Le imbarcazioni sono state fermate intorno alle 13 da una motovedetta libica nel canale di Sicilia. Si tratta del "Daniela L" e del "Giulia PG".

Il sindaco Cristaldi: "Sparati dei colpi"
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MAZARA DEL VALLO- Due pescherecci di Mazara del Vallo sono stati fermati intorno alle 13 da una motovedetta libica nel canale di Sicilia. Si tratta del “Daniela L” e del “Giulia PG”. Lo rende noto Nicola Cristaldi, sindaco di Mazara del Vallo (TP). Le due imbarcazioni, scortate dai libici, sono dirette nel porto di Bengasi.

Il “Daniela L”, che ha 195 tonnellate di stazza, e il “Giulia PG”, 190 tonnellate, stavano facendo le battute di pesca in acque considerate internazionali ma non dai libici che sono intervenuti come altre volte bloccando i pescherecci e intimando di seguirli nel proto nordafricano. Sui due pescherecci vi sarebbero 14 persone tra italiani e tunisini.

Per fermare i due pescherecci mazaresi, i militari libici sulla motovedetta hanno sparato colpi di arma da fuoco. Lo dice il sindaco di Mazara del Vallo (Trapani) Nicola Cristaldi.

“E’ stato fatto uso delle armi e questo è di gravità assoluta – dice Cristaldi – perché niente può giustificare azioni di tale portata. I segni dei colpi sono ben visibili sulle fiancate dei pescherecci. I natanti erano in acque internazionali anche se, come è noto, i libici ritengono quelle acque di loro pertinenza”.

Le parole del vescovo
“Affinché il problema si affronti seriamente è necessario che ci scappi il morto?”. Così il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero (nella foto) commenta la notizia del sequestro dei pescherecci ‘Daniela L’ e ‘Giulia PG’ da parte delle autorità libiche, avvenuto ieri pomeriggio. “La marineria mazarese – ricorda il vescovo – ancora una volta viene colpita da un gravissimo sequestro, questa volta con l’uso delle armi. Altri due pescherecci che si aggiungono agli altri due che attualmente sono fermi in Tunisia e in Egitto e per i quali la diplomazia italiana sta già lavorando affinché possano essere rilasciati. La mancata risoluzione del problema delle acque internazionali – motivo di tutti i sequestri – non é più rinviabile.

E’ necessario che la politica trovi interlocutori idonei per la risoluzione rapida e positiva del problema e non affidare ancora alla casualità il destino dei nostri marinai”. Monsignor Mogavero ha già sentito il console italiano a Bengasi, Guido De Santis: “Come Chiesa mazarese – spiega – seguiamo con apprensione la vicenda di questi due pescherecci ma anche degli altri due sequestrati in Tunisia e in Egitto. Siamo vicini alle famiglie dei marittimi che stanno vivendo con ansia questi momenti”.


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