PALERMO– Che fortunati quelli che parli con loro si siedono nel migliore ristorante della città. Si vede che economicamente stanno proprio bene. Ma bene, bene. Sono quelli vestiti di tutto punto, accompagnati da signore fasciate da microabitini colorati e scarpe troppo alte che stanno a casa tutta la settimana, tra palestra, tornei di Burraco, calcetti ed amanti ma, il weekend si tirano a lucido e vanno a sedersi lì. Nel posto migliore, possibilmente in vetrina, come le foche all’acquario di Genova.
Quale sia il migliore ristorante a Palermo è facile da decidere, basta che abbia un rapporto qualità prezzo spaventosamente indecente, tipo che un piatto di escargot, se ci fossero, costerebbe novanta euro, ma siamo a posto perché a Palermo, il “migliore ristorante” al massimo ti propone una tartare di tonno su un letto di pistacchio, e solo perché va di moda e a lui, al ristorante, serve andare di moda. Infatti non è raro sentir dire in giro: “Ci sono andato subito, appena ha aperto.” Mi chiedo cosa, esattamente, questa cosa voglia dire. Posso capire se un atteggiamento così aggressivo si abbia verso un negozio, che già sai cosa vende, ti piace e quando finalmente arriva qui in Nord Africa ti ci sei fiondato subito. Ma attendere che apra un ristorante, che non sai nemmeno che cosa ha sul menu, sol perché ti pare figo farti vedere lì mi sembra, buh… patetico?
Parlo di quei posti che riescono misteriosamente ad installarsi in terreni dove ad altri viene negata la concessione, quei posti con le luci basse e la musica alta, dove la pasta con i ricci consiste in numero uno spaghetto con numero uno riccio e litri uno di panna, servito nel periodo di fermo biologico con la buccia di limone grattugiata, ma questo è niente. Qui aspetti ore per sentirti chiedere poi, se hai già ordinato, qui i camerieri ti ignorano e sbuffano se li chiami, il gestore ti fuma in faccia e ti parla con sufficienza mentre chiedi di avere un tavolo e ti spingono il gomito mentre porti la forchetta alla bocca nel rischio di auto-accecarti perché intanto c’è gente ubriaca che balla lì in mezzo. Ma ci si va. Perché, non si sa. Forse perché ti esalta l’idea che potresti sedere al tavolo accanto al politico o al calciatore, categorie, entrambe, che già basta nominarle e l’appetito mi si blocca insieme al cuore.
Forse perché dici a te stesso: invece di cambiare posto due volte in una sera, ne scelgo uno dove mi trattano male, aspetto due ore per mangiare cose precotte e bevo cocktail allungati con acqua fitusa (quando va bene) ma risparmio in benzina perché visto che è un ibrido tra pub, ristorante, salumeria, discoteca e locale di scambisti, posso stare lì dalle otto di sera alle quattro del mattino e mi compro anche un barattolo di bottarga e una fetta di prosciutto di cervo a soli seicento euro. Che convenienza, mica, è il caso di dirlo, pizza e fichi.
Il migliore ristorante non è più ahimè, quel posto riservato, dove si mangia divinamente e si parla sottovoce, dove i dipendenti sono professionali e il gestore è un signore, dove trovi una selezione di vini degna di un re e dove benedici quelle venti euro in più sul conto perché il piatto che ti servono è buono, genuino, ben cucinato, ben presentato, dove stai bene. Ma bene, bene. Nella nostra meravigliosa città, ricca di spunti da cui trarre riflessioni ed insegnamenti, questo tipo di locale non è considerato dai ‘più’.
Purtroppamente c’è gente pronta e felice di lasciare sul tavolo centinaia di euro solo perché deve far vedere che è seduta lì. Giocano a fare i ricconi quando sul piatto hanno solo l’odore del cibo, e pure surgelato, e vanno tutti in ‘quel’ posto perché ‘tutti vanno in quel posto’. A leggerlo ha ben poco senso, mi rendo conto. Per fortuna spesso li riconosciamo, perché ad esempio, per tenere ferme quelle centinaia di euro sul tavolo, loro, elegantissimi, adoperano il bicchiere di amaro, attipo fermacarte, oltre a fare un numero impressionante di altre cose che prima o poi metterò insieme in una dettagliatissima, sconcertante lista.
Del resto, il signore si riconosce a tavola.
Ricordo un ‘Vacanze di Natale’ in cui al ristorante del Palace di Saint Moritz ci sono De Sica, Boldi e le rispettive accompagnatrici, che, chicchissimi ma ignorantissimi, leggono tutti e quattro il menu ad alta voce senza capire niente perché in francese e Sordi, in quell’occasione cameriere, li interrompe per zittirli dicendo: “E che è? …Volete ‘a trippa?”. Ma va bene va’… in questo modo almeno i ‘veri’ migliori ristoranti restano sgomberi da persone esageratamente chic.
complimenti Eugenia puntualmente racconti le tasciate dei palermitani……ahahahahaha
Mi scusi, ma da come lo descrive è evidente ke Lei fa parte a pieno titolo del contesto palermitano ke poi qui, cn più livore e minor sarcasmo, cerca di fare a pezzi. Qsto modo di atteggiarsi è tipico a Palermo: se lo fanno gli altri allora sono tasci, se lo faccio io invece sono ok. È solo ipocrisia, qui condita con il “bene bene” di Nicola SAVINO ke imita STRAMACCIONI a Radio Dj. Continui così…
…ricaduta dopo poco tempo nell’alveo che Le appartiene…L’OVVIO IL PADRE DEI VIVI.
Brava Eugenia, a Palermo conta questo farsi notare in un locale non capendo un c di quello che ti danno tanto non serve, basta il racconto del giorno dopo con gli amici . poveri cogl@@@i.
la palermo effimera di sempre, ieri come oggi, e anche domani.
Apparenza, facciata, fumo negli occhi.
Gente che pur di mostrare si indebita fino alla morte, che magari fa carte “false” (nel vero senso della parola, per essere al circolo con l’abito più bello in mezzo al finto jetset palermitano, per scorazzare con il suv più costoso che ci sia.
Ha tutto, la barca bella, la moto di grido, ma soprattutto le cambiali alle spalle se non lo strozzino sotto casa.
Alle spalle, tanta ignoranza, arrivismo, e tanta, tanta miseria (non solo economica).
Aah, i miei ristoranti preferiti di quando ero giovane. All’Hotel Patria d’estate si mangiava nel cortile esterno, c’erano due ragazzini gemelli che servivano ai tavoli e il calamaro ripieno arrostito sulla brace era stupendo. E poi Mamma Carmela al Borgo: pasta c’aggrassa, involtini di pesce spada e biscottini caldi che sapevano d’anice su tovaglie a quadretti e piatti e bicchieri spartani ma resistentissimi. E la pasta c’anciova di Pace e bene a Partanna. Con tremila lire (1,5 euro) mangiavi di lusso e lasciavi la mancia. Mentre oggi sul sito campeggia il volto di un “Master Chef” di sushi giapponese che a’mmia mi fa acitu.
Ci sono i locali per apparire…
E i locali per mangiare e assaporare…
Nei primi vanno i fighetti.
Nei secondi i buongustai.
Cambiano solo i titoli e le locations, i suoi sono tutti articoli identici che non fanno più neanche sorridere. Inizia a fare un po’ di compassione l’autrice,che forse ormai non riesce piu’ a far parte di quella che le ritiene essere la Palermo bene.
A Palermo la ristorazione é generalmente scadente perché scadente è il palermitano che generalmente frequenta i ristoranti
Cito. “I ‘veri’ migliori ristoranti restano SGOMBERI da persone esageratamente chic”.
Vengo e mi spiego. Il participio passato di “sgomberare” con funzione di aggettivo (in questo caso al plurale maschile) come avrebbe voluto l’autrice è SGOMBRI nella sua forma corretta. Mentre “Sgomberi” può essere solo due cose: o congiuntivo esortativo (si sgomberi!; Sgomberi lei la stanza) o sostantivo (sono cominciati gli sgomberi dell’area; l’estate è periodo di sgomberi dei magazzini). “I ristoranti SGOMBERI” non si può leggere!
“Insìgnati” l’italiano prima di definirti “genio” fin dal titolo della rubrica…
Effettivamente, anche se sostanzialmente d’accordo con il pensiero di Eugenia ,non posso che quotare Stefano Arcoleo , io ho la terza media e se sbaglio un congiuntivo o un verbo chi se ne frega… ma chi scrive su una testata giornalistica ha l’obbligo di scrivere in perfetto italiano. Se per caso si tratta di errori di battitura c’è bisogno di qualcuno che controlla il pezzo prima di pubblicarlo.
P.s Scusa Eugenia ma non è la prima volta che qualcuno ti attacca su questo, potresti anche evitare di fare queste figure barbine e dare soddisfazione ai tuoi detrattori
Sembrava che stesse maturando e invece no, è tornata a dipingere quadri insulsi e ad accozzare luoghi comuni. Grazie di avermi rubato altri 5 minuti della mia vita.
L’articolo sarebbe più interessante se a Palermo ci fosse un ristorante. Purtroppo non se ne vede traccia. Ci sono luoghi dove si mangia ma ristoranti proprio no! Ha ragione, la pasta con i ricci e la panna! ci sono passato anche io ma non sono riuscito a mandarla giù per un conato di vomito che mi hafatto rischiare la perdita di una amicizia alla quale tengo. Non c’è molto altro da dire sui ristoratori ma gli avventori sono proprio degli ignoranti. Ricorso solo il famoso Mulinazzo dove con un gruppo di stranieri benestanti – loro – abbiamo ordinato dello champagne di cui avevano una sola bottiglia e l’hanno servita a 15 persone,per non parlare della crema di porri che è andata su e giù tutta la notte.
Simpatico articolo in stile Eugenia.
Però, lucs, non sono daccordo sulla qualità della ristorazione palermitana che per me non è affatto scadente, anche se troppi si improvvisano ristoratori. E i locali di cui parla Eugenia ci sono, ma si riconoscono a vista. E’ facile gioco evitarli.
Ciao Eugenia mi diverto a leggere i tuoi articoli perché riflettono in effetti parte di Palermo Dissento comunque nel pensare ( anche con ragione di causa ) che tutti i palermitani sono così . Si è vero esiste la gente di vetrina ma esiste molta gente che da altre fila riesce a capire e vivere la vita reale ….penso si debba piuttosto cercare di educare qualcuno , e dico qualcuno , che vivere un mondo irreale fa male più a se stessi che ad altri io francamente non ho mai pensato ciò che tu dici quindi faccio fatica a capire cosa prova e sopratutto cosa cerca questo tipo di gente . Io vivo nel mondo della ristorazione non ho surgelati e vivo una dimensione reale e credimi ho attestati di stima ogni giorno .E evidente che esiste anche un altro tipo di gente …..comunque non mollare mai i tuoi articoli servono da stimolo alla crescita di questa città …. Saluti
MAMMA MIAAAA….LA MAGGIOR PARTE DEI COMMENTATORI SEMBRA “PUNTA SUL VIVO”!!!
BRAVISSIMA EUGENIA!!!
Obbrobrio! impeditele di scrivere. Scandaloso nelle forme e nei contenuti. LE VENTI EURO!!
Ci sono le noce, i mandorli, i pere, i susini e ci sono pure QUELLE venti euro. Picchì, chi è?
@salvuccio: qua di “punto sul vivo” c’è solo l’uso corretto del “taliano”…
Bravo @mattia!
Il primo ad aver notato un’erroraccio che rende definitivamente la Nicolosi indegna di essere chiamata giornalista. Vergogna, LiveSicilia, buttatela fuori!
Ritengo il pezzo fuori ” stagione “, a Palermo ristoranti pieni ? non credo, né per moda né per qualità. Posso sbagliarmi, ma in giro vedo una Città che ha tutti i problemi tranne che questo.
Ci penseremo. Lei nel frattempo tolga l’apostrofo da un erroraccio 🙂
….oooooooo finalmente direttore…ma chi gliel’ha raccomandata? bastaaaaaaaa…UNNIPUTEMUCCHIU’!
@donato, ma qualcuno le ha prescritto di leggere cio’ che scrive eugenia nicolosi?, livesicilia scrive di tutto e di piu’, io, personalmente evito la politica , tanto so che non porta a nulla, e mi diverto a leggere quello che scrivono gli avventori della domenica, tipo nicolosi, vitogol, eccc…. ha dimenticato che fino ad ora esiste la liberta’ di lettura e di scegliere?, e in piu’@matteo, tenuto conto che queste persone non vengono pagate, non campano (penso) di questo, ma se invece questo fosse un loro lavoro, e’ cosi’ che si inveisce su di una persona? e’ cosi’ che si incita al licenziamento? siete meschini e assolutamente registi e protagonisti di tutti quei pezzi su palermo che tanto schifiate!!!! chist’ e’ sicuru!!!!!
Condivido il suo sconcerto per la gente di cui parla. Complimenti per l’articolo.
Aspettiamo la lista.
Meglio scrivere Sgomberi che Sgombri, magari qualcuno ancora affamato cominciava a mettere limone e sale sullo schermo.
I ristoranti migliori?? a Palermo? Rosolino a Sferracavallo!!! panelle e cazzille!!!! qua’ solo questo sanno fare, chi si lancia a grande chef , cade da tanto alto che ha bisogno del paracadute. A Palermo la grandezza e la bonta’ del ristorante viene soppesata dal menu’, ma non come elencazione dei piatti, ma dai prezzi. Decidi che devi essere il topo ? bene fai quello che fanno gli altri, forse peggio, ma alza i prezzi ,invita le new entry politiche ed e’ fatta, you are the best !!!! …per un mese, poi ne apre un’altro e allora ..altro giro altra corsa. niente,… sempre meglio panelle e cazzille a Sferracavallo.
brava eugenia hai colto nel segno, ma da come descrivi i ristoranti (o presunti tali) sembra che tu li abbia frequentati un pochino. per il resto cara eugenia concordo su tutto e soprattutto sul servizio scadente.
Ma perchè a Palermo ci sono ristoranti degni di tale nome?
A Palermo non ce ne sono più da almeno un ventennio, perchè oggi il Palermtano con i ” picciuli ” è ignorante e arrogante e sopratutto è un ” pirocchio rinisciuto “!
Ovviamente con questa realtà si formano i moderni ” ristoratori ” che non capiscono nulla di cucina, di trattamento del cliente e sopratutto ti devono ” fottere “!
Quoto Eugenia.
eugenia ma chi ti ha dato la possibilita’ di scrivere su questo giornale ? non ha ponderato che commetti errori di grammatica che non si possono leggere!!!!!!! e poi descrivi i tasci palermitani….. ma non facciamo che ne fai parte anche tu visto che ti arroghi di descrivere sempre nei tuoi articoli le miserie mentali della gente purtroppo comune ? ti arroghi di essere una giornalista commettendo errori di natura elementare grammaticale? chi si complimenta con te e’ solo un tasciazzo /zza … io ti leggo solo perché’ mi diverte commentare i tuoi errori grammaticali gravissimi…… povera eugenia
Un erroraccio con l’apostrofo? Licenza poetica degna di un ristoratore al quale la pungente Eugenia, probabilmente, ha pestato la coda. O di un frequentatore di ristoranti alla moda, probabilmente un politico (alla Fiorito) accompagnato dalla femminona con tacco 12 e cervello 2.
Non vi piace? Non leggete.
@cisonoanchio
..meschino è lei, anzi mischino. la lascio nella sua inconsapevole sete di ignoranza che appaga leggendo i pessimi articoli della Nicolosi. Io si che sono libero, infatti critico la Nicolosi. La sua libertà invece è pari a quella della Corea del Nord o dell’Iran dove le auguro di trascorrere presto il resto della sua vita (per la sua felicità ovviamente).
Brava Eugenia, condivido il commento di Valentina. Fortunati, chi ha studiato abbastanza x poter fare i criticoni.Un popò di Umiltà non guasta mai.
@donato
sa che le dico? no, nulla non merita di essere commentato cio’che scrive si commenta da se e lascia trasparire il “peso” della sua persona……
@donato@matteo@stefano arcoleo ecc….perche date il meglio di voi nella critica di argomenti futili e cutigghiari ? le idee e i commenti vi si offuscano quando l’argomento si fa serio e concreto ?, quando cioe’ occorre sprimere un concetto di vita e di pensiero personale? siete , praticamente cristiani senza riscursu ???
Ma fatemi il piacere!!!
Commentate il senso, se ne avete voglia e non quelli che chiamate errori. qundo la signora scrive “attipo” che volete criticare? Scrive come le pare. forse questa orda di uomini che sbraitano si concedono il lusso di un attento italiano quando compongono i loro messaggini? ma kè.
Osservando i comportamenti di certi energumeni che dovrebbero essere la punta di diamante della nostra società mi chiedo sempre da dove sorga tanta maleducazione. Vociate, affermare la propria presenza tramite strilli e grida. come fate in macchina con i clacson; vi abbiamo visti, va bene? ora vorremmo mangiare in pace.
Aggiungo: in che maniera, con quale frequenza e giustificate da cosa date giudizi sul valore di chi fa? Non mi sostituisco al Direttore del Giornale perché commetterei lo stesso vostro errore, ma se un Direttore ha scelto qualcuno per il suo progetto voi che titolo pensate di avere per contestarlo?
buh… patetico è dir poco!
mi chiedo io.. ma a tipi come @non se ne puo’ piu’.. o altri.. ma chi vi costringe a leggere questi articoli cosi’ di ”bassa levatura”.. potete sempre andare a leggervi gli editoriali dell’ Observer, o del Guardian, o di qualche altro rotocalco internazionale che illustri le vicende che affliggono il mondo, o quelli relativi alle issue globali che competono le governance internazionali, transnazionali o intergovernative.. (forse nemmeno avete l idea di cosa io stia parlando..).. cmq leggete articoli piu’ di ”spessore”.. voi non criticate l articolo ma criticate la scrittrice.. se non vi va di leggerla non lo fate
saluti
Eccitante questa Eugenia qui. E che sguardo !
Sgomberi è giusto, perchè è malizioso e provocante, come un’optional.
Un’optional, si, si. Continua, Eugenia:
“sol perché ti pare figo farti vedere lì”
” la donna mia quand’ella altrui saluta,
ch’ogni lingua divien tremando muta ”
Ascoltate tascioniicientoliri che non siete altro, ascoltate, la musica è la stessa.
Vengo a prenderti, una di queste sere, cara Eugenia. Per un tè o un caffè, se ti va.
O un cinema, magari, per l’ultimo Vanzina.
Vengo a prenderti con la mia torpedo blu.
@cisonoankio
@Pina
..perchè non fondate il Partito dei Talebani Italiani? La democrazia è bella perchè ci sono le critiche e non per la Corrente del Pensiero Unico. Gli altri nn sono scemi perchè la pensano diversamente da voi. Forza un bel burqa e tutti in Afghanistan…ah no dimenticavo Corea del Nord e Iran. Bon voyage!
Noto che per chi non sa scrivere c’è sempre spazio.
Eugenia sei una toca! Quelli che ti criticano, oltre ad essere dei tascioni ignoranti, sono pure stupidi oltremodo. Ti prego continua a scrivere così, perché oltre ad avere un forte senso dell’umorismo, è chiaro come il sole che sei molto preparata.
E i capi di Live Sicilia hanno fatto centro ancora una volta.
Non vedo l’ora di leggere quella lista.
Nell’attesa, sai che ti dico? Vado a farmi un giro piedi piedi sperando di non “incocciare” qualche suv con dentro: lei fatta di french manicure che legge ancora i Liala (senza offesa ah!) e lui che è in paranoia perché oggi è domenica, le palestre sono chiuse e non ha potuto smaltire la pasta ‘a forno della suocera ingioiellata come un albero di natale tascio.
Scusate. Parliamo di un pezzo di costume. Non vedo dove troviate fonti per poter dire che il pensiero è libero. L’autrice parla di ciò che osserva. Vuoi vedere che la le forze dell’ordine fanno parte della criminalità perché la tengono sempre d’occhio?
Vi leggo e mi scandalizzo. Cosa c’è in questo articolo se non una parodia di usi e costumi di un certo tipo di gente? Ma fate sul serio? Tanta è la vostra sete di ignoranza, come ha scritto qualcuno come se si potesse essere istruiti e appresso regredire, da confinare il senso in secondo piano privilegiando la forma sintattica e grammaticale?
Chi non si è divertito alla lettura di questo pezzo altri non può essere che gente vistasi dipinta dallo specchio delle parole dell’autrice. Potrà lei sbagliare qualcosa con le parole che le scorrono ma, signori belli, voi con le cifre a bilancio, sicura come la morte, voi non sbagliate. Decenza!
Letti i primi commenti mi sono fermata…commenti genere palermitano medio marcio. Quello che la Nicolosi scrive può piacere, può non piacere, può far ridere, può non provocar nulla….i vostri commenti invece lasciano sgomenti.tanta cattiveria per nulla. Quando leggo questi articoli non mi aspetto di certo discorsi altisonanti, non e’ verbo, non vincera’ il premio pulitzer, non e’ altro che quello che leggo come tanti altri articoli e credo non abbia neanche la pretesa di essere altro.A volte mi fa ridere, a volte no ma non credo sia cortese,educato,sano,intelligente,logico fare correzioni varie alle virgole,ai verbi usati ne tantomeno offendere, insultare, gridare allo scandalo del giornalismo. Ma come si fa ad essere tanto arrabbiati per niente???se penso che in giro per strada siete cosi tanti cosi negativi e sempre pronti al linciaggio..inorridisco…che tristezza
Vero è quel che dice, nick Sietesquallidi, ma non potevamo lasciare sola l’autrice attaccata da gente che l’attaccava in nome di chissà quale democrazia passava perla testa. Ridicolo? Si!
Quando si attacca qualcuno ed i moventi sono così palesi, prendrere la strada di mezzo, super partes, non è sempre cosa giusta. Non avrà letto tutti i commenti, posso capirlo, qui i commenti si dividono tra persone educate al rispetto verso altre persone presunte rispettabili non educate al rispetto degli altri.
Chiocciola Marcello, togli l’apostrofo dal “maschileeee”. Ouu, ma come te lo dobbiamo dire? E poi spiegati meglio perché non si è capito niente.
Un applauso commovente anche per quel fantastico sottotitolo impreziosito da “UN’OPTIONAL” (scritto con l’apostrofo).
Può anche andar bene che la professione del giornalista sia l’unica al mondo che non prevede il possesso di uno straccio di laurea per poterla esercitare, ma un esamino d’italiano no?
Ah vero, scusate dimenticavo, l’italiano è UNA optional.
@
07-10-2012 – 11:28:55
Stefano Arcoleo
………………. Il participio passato di “sgomberare” con funzione di aggettivo (in questo caso al plurale maschile) come avrebbe voluto l’autrice è SGOMBRI nella sua forma corretta. …………….
“Insìgnati” l’italiano prima di definirti “genio” fin dal titolo della rubrica…
Scusi cosa è questo participio passato con funzione di aggettivo accordato al plurale maschile?????? in nessun caso cmq questi SGOMBRI danno l’idea di un participio passato!!!!!….mah
L’alunna Nicolosi Eugenia è stata promossa o bocciata, professori? Un unico segno rosso sullo scritto, dicono tali saggi istruiti, basterebbe a metterne in dubbio le capacità rispetto all’editore. Leggerei con la dovuta attenzione tutte le vostre tesi di laurea, signori, certa che tra voi il centesimo su cento dovrebbe riprendere la strada della scuola dell’obbligo. Perchè tanta cattiveria? domandò la commentatrice di passaggio. Perché cercare un altra guancia da offrire quando le hai esaurite? Decenza.
07-10-2012 – 19:50:11
donato
@cisonoankio
@Pina
..perchè non fondate il Partito dei Talebani Italiani? La democrazia è bella perchè ci sono le critiche e non per la Corrente del Pensiero Unico. Gli altri nn sono scemi perchè la pensano diversamente da voi. Forza un bel burqa e tutti in Afghanistan…ah no dimenticavo Corea del Nord e Iran. Bon voyage!
Pina, Valentina,Paulina, Salvuccio ed in qualche misura anche Vitogol fanno parte di quella che io ho definito già dai primi articoli suoi letti LA CLAQUE di E.Nicolosi.
Amici e parenti, va!
@donato con lei ha sbagliato proprio Erode, sopprimiamolo subito !!!, lei e’ libero di dire ,ma vuole avere la cortesia di dire a tutti noi perche’ i suoi commenti non ricadono sull’argomento anziche’ su chi lo scrive? io non credo che l’intento del direttore sia : processiamo chi scrive, ma intavoliamo una discussione su un’argomento di vita palermitana, ha ragione @nivea, la vostra cattiveria e’ gratuita e mette paura. lasciate che i vostri sfoghi senili mirino altrove, quantomeno nell’educazione.
@pina sei mitica, dove preferisci afghanistan o iran? ….ma che c’entra offendere pure a questi? mah …..mi piacerebbe sapere che lavoro fanno e se hanno famiglia, ovvero se sono persone normali o “attipo” dr jekyl e mr hide. ma chi si schtraniiiii
Il titolo dell’articolo personalmente mi ha incuriosito, leggendolo mi ha lasciato perplesso,basito.. Ma anche alcuni commenti hanno avuto un forte potere lassativo!!! (POTENZA DELLA COMUNICAZIONE!)
eugè ma che stai a fà ? li scrivo io gli articoli , i ristoranti e i tasci, ma che miseria chi si preoccupa di signorotte impellicciate che la vita non l’hanno conosciuta manco ar cinema
eugè ma chi ti c’ha messo là er sesso?
@(chiocciola) nivea.
Ma era una citazione, non s’è capito ? Como ? Non hai capito niente ?
Vatti a fare un giro “pedi piedi” e poi riprova a leggere.
Anche Liala, guarda che non è pesante..
PS Senza offesa, ah ?
Ah ???
@cisonoanchio…ha iniziato lei col dare del meschino a chi non segue il Pensiero Unico. Chi sta dalla Vostra é un genio diversamente dagli altri che sono da “sopprimere” come scrive lei. Ripeto vada a Pyongyang e la domenica, per la sua felicitá, le daranno un mazzolino di fiori da agitare al passaggio del supremo leader kim-jong-un…buona sventolata!
@francesco foresta
Beh, proprio un erroraccio anche il mio… Faccio pubblica ammenda! Dal mio personalissimo punto di vista, il problema non è quello di criticare qualcuno per il gusto di farlo, come spesso avviene nelle lunghe scie di commenti agli articoli. Piuttosto, vedo nel giornalista un punto di riferimento culturale, e al giornalista chiedo professionalità. Facendo rientrare in tale competenza la difesa della lingua italiana. Ebbene, non me ne voglia la Nicolosi, “LE” venti euro lo posso perdonare solo a chi non ha strumenti per fare di meglio… Un””erroraccio lo faccio anch’io, ma non scrivo in nessun periodico… Sono molto esigente nei vostri confronti, semplicemente perché mi piacete e vi leggo sempre di più. Se così non fosse stato, me ne sarei fregato. E nulla avrei scritto a commento. Sono sicuro che la Nicolosi possa dare molto di più all’informazione, il taglio dei suoi articoli sta perdendo molto dello smalto iniziale…
Grazie per la matita rossa, me la sono meritata!
Scusatemi… Vorrei solo replicare @Penso
Non sono né un ristoratore, né un politico. Sono semplicemente un lettore disinteressato. Leggo per il piacere di farlo, e leggo nel tentativo di migliorare me stesso. E, ribadisco, mi capita di essere critico solo con chi ritengo non possa sbagliare nei fondamenti della professione che svolge. I giornalisti DEVONO conoscere la lingua, come i medici la medicina, gli avvocati il diritto… Se l’Italia è ridotta in questo modo, è anche per mancanza di professionalità e per eccesso di improvvisazione.
Come è appropriata la veemenza del suo intervento. Però si renderà conto , caro signore, che una parola mal posta fa meno danni rispetto ad un bisturi euforico a meno che il bisturi non tagli parti dell’homus marcellus, ambito fin dalla sua comparsa al mondo dai più influenti collezionisti di idiozie. I giornalisti devono conoscere la lingua. E poi? I medici la medicina, immagino. Gli avvocati la legge, pensandoci attentamente. E poi? Poi arriva il disgraziato di turno che non commenta l’articolo ma, da un alto solo a lui conosciuto, lo critica senza curarsi del contenuto.
Se riecono a farti pagare un banale minestrone 30 € spacciandolo per un “porridge consommè con punte di caliedduci delle colline della Galilea” u fissa cu è?
Che ben vengano gli ignoranti pirocchi arrinisciuti e i ristoratori furbi, almeno l’economia gira!!!!!!
@Roberto
Ha stretto amicizia con la punteggiatura?
terribile vedere i tanti !!!!!!! per non parlare dei ………..
Ma non erano 3?.
Non vesta i panni di Dante Aligheri se fa a cazzotti con la punteggiaturà!
Eugè lassali futtiri!
L articolo riflette uno spaccato palermitano…. La triste verità è che a Palermo non c è un ristorante decente….ce ne sono due tre che raggiungono a malapena la sufficienza e che hanno prezzi assolutamente non giustificati. Basta viaggiare un Po x capire che mediocrità ci circonda.
Comunque…io credo davvero che a Palermo ci siano dei posti che vanno di moda, anche per lunghi periodi, solo perché frequentati di sovente dai politichetti locali che tra l’altro o non pagano o,quando lo fanno, pagano pochissimo (e portano a rimborso) a dispetto di tutti gli altri che mangiucchiano guardandoli e pagano tantissimo…ma questa e’ la cultura del luogo. Chi non si e’ trovato almeno una volta fuori a cena con un amico che ad un certo punto ti dice “guarda quello, e’ il dott. dei dott…., il prof.Avv. Illustrissimo, il tizio dei manifesti sparsi per tutta la citta’, la moglie dell’Assessore…..notissimi a Palermo”….o qualcosa del genere…(cosa che a me rende particolarmente sconcertata….ma neanche avessi accanto Obama o Ban Ki Moon)…..che poi tra l’altro poco dopo ritrovi magari sul giornale per qualche truffa,scandalo,arresto etc etc….comunque tornando ai ristoranti, si potrebbe parlare di quelli del centro di Palermo magari grandi una stanza, piatti sul menù con nomi da favola, tempestati di politicanti, titolari eccentrici che si atteggiano a grandi imprenditori, a grandi conoscitori di qualunque cosa….e conti assurdi..A me personalmente qualche giorno fa e’ capitato di provare a pranzo un locale che cucina prevalentemente pasta.Appena entrati ho visto tre volti noti della politica in tre tavoli diversi ed ho avuto subito presagio di sventura…insomma due antipasti e 5 piatti di pasta (con il sugo)….scusi il conto “facciamo €100” …ma solo perché eravamo noi (che non c’eravamo mai visti prima) e senza ricevuta….che poi ho richiesto e addirittura era più alta di quel che avevamo pagato!!! Mah!! E si potrebbe continuare all’infinito ma la colpa non e’ loro, se di colpa si tratta, ma di chi ci va…preferendo questi posti ad altri dove (e ci sono) magari non trovi “vipsss” nostrani ma cibo e conto decenti.
Mi diverte leggere gli articoli della Dott.ssa Nicolosi perchè sono sempre più fermamente convinta che si ispiri ad una coppia di miei conoscenti. Comunque, dopo questa breve riflessione personale non posso non rimanere scioccata dal fatto che, al di là dei contenunti, una giornalista apostrofi “un’optional”… e che non mi si venga a dire che è un errore di distrazione (anzi..un’errore)!!!!!!!!
NO COMMENT…UNICA!
COGLI SEMPRE NEL SEGNO I PUNTI “FORTI” DEL PALERMITANO.
” Bisturi euforico “. Che taglia parti “dell’ homus marcellus per influenti collezionisti…”
Dalla peggiore commedia all’italiana allo splatter più sanguinolento. Con un critico ( @ pina ) dal linguaggio pseudocolto, incomprensibile, una parodia degna di Ciprì e Maresco.
Raccapricciante.
Eeeeh addirittura per un articoletto così, tutto ‘sto ambaradan? E che è? Un mercato del pesce?
Ci manca poco e si arriva alle offese personali ma per contendersi cosa? Neanche in taverna sotto le scale alla vucciria le sento ‘ste litigate per cose futili….mah, la gente è disperatamente vuota, peccato noi siciliani avevamo il “babbìo” che ci eleggeva a persone di grande intelletto e humor…ora invece leggo soltanto di pecore con brucellosi!
Ma rilassatevi, e smettetela di ostentare la Vs. cultura, presunta o vera che sia!
Non è né il luogo né il contesto giusto per farlo.
Spesso ho criticato i contenuti dei precedenti articoli della Nicolosi (sempre simili in verità) ma questo l’ho trovato davvero azzeccato. Descrive con ironia uno spaccato della vita palermitana; penso sia capitato un pò a tutti. Vi ricordate il periodo quando tutti erano esperti vinificatori e/o sommeliers? Tutti a parlare di grado zuccherino, barrique, retrogusto, purezza, cabernet sauvignon ecc.?
Non potete immaginare “i cianchi” che mi facevo a sentire tutto quel concentrato di minkiate!!!! (si, con la kappa e tre punti esclamativi… c’è cuosa?).
nei locali che dice lei .. ci troviamo sempre i soliti putiari, oops, scusate.. imprenditori di palermo… magari falliti per non pagare impiegati e fornitori, salvando la panella dove sanno loro ….
E batte a mazze! Ma che c’entra la cultura con la conoscenza della grammatica? Qua si parla dell’abc, dei ferri fondamentali del mestiere. Dal falegname non è che si pretenda che sia informato sul tipo di legno e di trattamento del Tondo Doni. Ma di sapere a che servano la pialla e la sega, almeno quello, sì.
Io vorrei vedere se Gramellini o Severgnini scrivessero “quelle venti euro”, “un’optional” o “ristoranti sgomberi”. Apriti cielo! Loro per primi si taglierebbero la faccia col pane duro. Qua invece si piglia “d’incapo”. Certuni mi sembrano “d’aieri”. Oppure lo fanno apposta e fingono di non capire. Basta, mi siddiò. Buona lettura sgrammaticata.
In effetti “un’optional” un si pò leggiri!
Incredibile. SIETE TUTTI PROFESSORI DI ITALIANO?
e fatevela una risata ogni tanto, che magari domani vi svegliate freddi!
Siete solo Palermitani… vi sciarriate -non so come si scrive- per nulla, vi sentite tutti totò termini.
@salvo, per non apostrofare “optional” non occorre essere professori di italiano, basta aver frequentato delle discrete scuole elementari.
Spero tu riesca a leggere questo mio commento e non ti sia svegliato freddo, stamattina….!!!!!
“Totò” Termini non vorrei che qualche professore perda il sonno per delle lettere MAIUSCOLE.
Ps. Mi hanno detto della prossima apertura dell’accademia, coll’apostrofo, della crusca a Palermo.Vi fate una bella riunione e siete tutti contenti.
…la Nicolosi è scarsa di contenuti, la regina dell’ovvio. A chi piace a chi no. Chi la elogia e chi la critica. Ognuno libero di farlo. Nicolosi arritirati…
Secondo me l’unica cosa da criticare (e di cui vergognarsi) sono i vostri litigi e gli scambi di insulti. Centomila commenti accalorati su un articolo che parla di minchiate per farci distrarre due minuti, il tempo della lettura.
Ma, cari impegnati professori, come mai non vi è alcun vostro commento su altri articoli inerenti temi del sociale, del disagio, della vita civile, dell’attualità, degli scandali della politica?
PS. Da domani tutti incazzati a scrivere insulti alla redazione de “La settimana enigmistica” perchè l’ultima vignetta non ci ha fatto ridere: era ovvia.
” Un’optional ” con l’apostrofo è davvero un errore grave per un giornalista o per l’editor che dovrebbe correggere gli articoli.
Dalla Treccani:
Sgombro1
Vocabolario on line
sgómbro1 (non com. sgómbero) agg. [part. pass. di sgombrare, senza suffisso]. – Libero, vuoto da tutto ciò che può costituire un ingombro, un ostacolo: la stanza è s., vi si può portare il mobilio nuovo; il cielo, verso occidente, era ora sgombro di nubi (C. Levi); in senso fig.: animo s. da timori inutili; giudicare con la mente s. da preconcetti.
non com. vuol dire non comune, non che non si può usare.
LE venti euro sono – ritengo – la trasposizione cartacea di quel che si sente dire in giro, come LA diabete , LA asciugamani (come TUTTI i palermitani chiamano L’asciugamani ) o IL lavastoviglie, che ha sostituito da un po’ di tempo LA lavastoviglie.
Che Eugenia scriva “per come le viene” è cosa risaputa, ma che si pretenda il dolce stil novo dalla ragazza, mi pare un po’ troppo, specie se si tratta di un pezzo di folclore.
ps non sono il marcello di “un’optional” che, beninteso, non è stato inserito da Eugenia nell’articolo ma scritto, appunto, dal marcello sopra citato nella sua critica…
Quanto e’ veritiero quest’articolo!!E quanto mi rallegra vedere che molti si accorgono di ciò di cui mi accorgo io!!fino ad oggi pensavo di essere l’unica!Purtroppo non riesco proprio a dire che Palermo sia una bella città,soprattutto dopo avere vissuto altre città italiane ed estere!Spagna ma quanto sei bella e genuina?Citta’ vive,accoglienti e disponibili,dove ancora esiste l’umanità,la spontaneità,la cortesia e l’amicizia disinteressata!!Palermo:una città snob,arretrata,ignorante,presuntuosa e poco elegante.L’ultimo posto al mondo dove vivrei.E fanno bene i commenti di cui sopra a parlare di arrivismo,dettato dall’ignoranza e dalla superficialità,e di miseria perche’,purtroppo per i finti signori/e “non e’ tutto oro quello che luccica”,e ripeto,purtroppo per loro,si vede!Anche la scuola che ho frequentato,per volere dei miei genitori,e’ uguale a ciò che e’ descritto in quest’articolo!Ne vedevo di tutti i colori e mi facevano soltanto ridere!Poverini!Non sanno cosa c’è oltre il palmo del loro naso,oltre i loro ambienti chiusi,bigotti,infelici e standardizzati,dove tutti sono uguali,,pensano,agiscono allo stesso modo,tutti con la stessa superficialità e cattiveria,come automi,robot scadenti venduti in un outlet,semplici pezzi di carne assemblata con all’interno il nulla…manca loro l’anima.Ma fidatevi,sono molto, molto infelici,sgomitando essi stessi per non rimanere tagliati fuori,e a fine giornata,quando chiudono le porte di case costosissime ma male arredate,sono SOLI.
Brava Pina!perché chi critica la grammatica(l’articolo e’ una parodia del modo di fare di questa fetta di gente,e’un riprendere la loro ignoranza,l’autrice fa loro il verso!)e tralascia il senso forse si rivede nella descrizione e si infastidisce!Brava Eugenia!vogliamo la lista,ci facciamo un bel po’ di risate!!A noi e’ successo una volta al Viale:servizio pessimo e cibo ancor peggiore,non riuscivamo nemmeno a ordinare poiché i camerieri erano ciechi,o meglio si dirigevano sempre ai soliti tavoli di gente fintamente elegante e benestante,frequentatori abituali che si fanno avvelenare lo stomaco e il portafoglio!Noi sconosciuti non venivamo mai notati stranamente!Che ridere pero’!Per non parlare de ” la Corte dei Mangioni”…ci e’ bastato passarvi davanti per ritornare felicemente alla nostra pizzeria abituale!!Così non abbiamo ripetuto l’esperienza del Viale,rimasta solitaria!!A Milano o a Firenze,per esempio,non succede:se un locale e’ ottimo lo e’ per cibo e servizio,anche se si spende tanto,ma ne vale la pena!Almeno si rimane soddisfatti!!
Preferivo il precedente titolo “quelli del ristorante migliore”.
Come mai il cambio?