Ci ha messo la faccia - Live Sicilia

Ci ha messo la faccia

Lo beccano. Gli chiedono i documenti. E lui - pregiudicato - mostra una carta d'identità con la foto del questore di Palermo. La realtà supera la fantasia.

PALERMO- Bisogna riconoscerlo: anche nel delinquere – o, bene che vada, nell’innocente lettura delle cronache di nera – può capitare di cogliere delle perle. Certe trovate di malfattori che, nel mettere in pratica il dolo, sfiorano la genialità. Lo sapeva Thomas De Quincey quando scrisse il pamphlet-romanzo breve-racconto “L’omicidio considerato come una delle belle arti”. Io, che sono meno torbido (e di gran lunga meno follemente creativo) di De Quincey, mi sono invaghito di una notizia che riguarda un ventottenne di Palermo, bloccato dalla polizia dopo un inseguimento e trovato in possesso regolare carta d’identità. Nome e residenza (non resi noti) sul documento risultavano corrispondere a quelli del fuggiasco. E fin qui niente di strano.

La foto no. Quella era di Nicola Zito (nella foto).

Qualche informazione sul tizio fornito di falsa fotografia: originario del quartiere di Falsomiele, nemico dei posti di blocco – questo è evidente – e gravato da precedenti per truffa. E qualche informazione anche su Nicola Zito: è l’attuale questore di Palermo. Ora, che cosa spinga un truffatore a “indossare” su una tessera di riconoscimento la faccia del nemico numero uno della sua categoria, ovvero una delle più alte cariche delle forze dell’ordine in città, è cosa che spalanca un parco giochi della fantasia.

Se l’impostore non si è informato sull’uomo della foto (pare che il documento sia stato rilasciato dal Comune di Piacenza, probabilmente a cura di un collega falsario con grande senso dell’umorismo o con poche istantanee fraudolente a disposizione) è quanto meno da ospedalizzare per grave disturbo mentale. Se, di contro, sapeva di chi fosse il viso di cui aveva preso in prestito le fattezze, non esisterei a portarmelo a casa, passarci insieme un pomeriggio e sapere tutto di lui.

Se per caso abbia letto Pirandello o il “William Wilson” di Poe o se sia stata tutta farina del suo sacco. Lo massacrerei a colpi di 5 W del giornalismo, di quando, dove, chi, come e perché, incerto se trovarmi davanti a un pazzo geniale, a un genio pazzo o a un povero stronzo. Ci si potrebbe anche ricavare, allargandosi, un apologo su come stanno oggi le cose nella nostra regione e nel nostro paese. Se, per esempio, ci sono politici che ripetono fino alla nausea di voler “metterci la faccia”, come non innamorarsi di un tipo che, senza colpo ferire, di faccia altrui se ne prende almeno una?

 


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