Ersu, allarme rosso per i conti | Il presidente: "Siamo allo stremo" - Live Sicilia

Ersu, allarme rosso per i conti | Il presidente: “Siamo allo stremo”

L'Ersu di Palermo (ma non solo) è in crisi. A rischio le strutture che governa. L'allarme del presidente: "Siamo allo stremo". L'assessore Gallo ribatte: "Non vedo motivi di allarmismo".

Antonino Bono (Ersu)

Antonino Bono

PALERMO – Nell’anno in cui le tasse universitarie per il diritto allo studio sono aumentate del 75 percento, passando dagli 80 euro per studente dello scorso anno ai 140 correnti, le borse di studio si dimezzano, da 4800 a 2400 a fronte di oltre 10mila domande di studenti idonei. Questo, tuttavia, è solo uno degli aspetti della crisi che sta colpendo l’Ente regionale per il diritto allo studio universitario, una crisi che presto si ripercuoterà su mense e pensionati.

“Siamo allo stremo – dice Antonino Bono, presidente dell’Ersu Palermo – non solo non abbiamo ancora ricevuto alcun finanziamento dalla Regione, ma dei 15,5 milioni inseriti nel bilancio regionale vedremo solo poco più di un decimo”. I fondi che la Regione stanzia ogni anno per gli Ersu, che erano già stati ridotti nell’ultimo bilancio da 22 milioni a 15,5, servono agli enti come fondo di funzionamento per le loro strutture e vengono totalmente impiegati nella copertura dei costi relativi alle utenze dei pensionati e le mense studentesche. “Per i primi cinque mesi – continua Bono – siamo riusciti a coprire le spese grazie a somme residue, ma da giugno sono stato costretto ad avvisare i fornitori che non abbiamo più un solo euro e che quindi non potremo pagarli. Tecnicamente non possiamoo neanche rinnovare i contratti con Agrigento, Trapani e Caltanissetta (poli distaccati in cui le mense universitarie stanno per chiudere ndr.). Finora ogni nostro pagamento nei confronti dei fornitori è stato regolare, da oggi non sarà più così”.

E le tasse universitarie? I ricavi ottenuti dalle tasse regionali per il diritto allo studio pagate dagli studenti ogni settembre, che hanno la funzione di sostentare l’Ersu, non finiscono direttamente nelle casse dell’ente, ma in quelle dell’ateneo, che gliele girerà in un secondo momento. “Chiederò all’Università – aggiunge Bosso – che entro dicembre ci dia almeno 3 milioni di quanto ci spetta, giusto per poter arrivare a dicembre. La nostra situazione è drammatica e nessuno se ne rende conto. Ho anche pregato le istituzioni per poter beneficiare di qualche fondo in più alla luce della deroga di 600 milioni che il governo azionale ha concesso riguardo il patto di stabilità, ma senza successo”. Di parere contrario l’assessore regionale alla Formazione Accursio Gallo. “ Mi sono battuto – ribatte Gallo – perché gli 1,5 milioni di euro previsti per l’Ersu, alla luce delle restrizioni del patto di stabilità che ci ha imposto di tagliare drasticamente ogni spesa, diventassero i 3 milioni che stiamo per mettere in pagamento e che dovrebbero essere sufficienti a coprire le spese dell’ente fino al prossimo 31 dicembre. Non capisco però come mai, a fronte di un grossissimo aumento delle tasse universitarie l’Ersu non si faccia dare quanto dovuto dall’università. Non vedo comunque il perché di tanto allarmismo. I tempi sono difficili, ma si possono sempre cercare altre soluzioni, le convenzioni per le mense, ad esempio, si possono sempre rinegoziare a prezzo inferiore”.

“Per il prossimo anno – aggiunge il dirigente regionale per il servizio diritto allo studio – cercheremo altre soluzioni. L’intero dipartimento ha a disposizione secondo il patto di stabilità 250 milioni di euro che sono stati sforati, tanto che siamo stati costretti a posticipare il pagamento delle borse di studio per le scuole primarie e secondarie, ritengo che siano necessari nuovi accordi con il ministero”. Nessun rischio, per ora, per le borse di studio degli studenti unversitari “I fondi necessari al pagamento delle borse di studio – conclude il presidente dell’Ersu, Antonino Bono – sono coperti dal finanziamento che abbiamo ricevuto dal Miur, anch’esso ridotto di un terzo da quest’anno, ma che ci consente di poter liquidare la prima rata dei pagamenti”.

 

 


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