Palermo capitale della cultura |e la politica come appartenenza - Live Sicilia

Palermo capitale della cultura |e la politica come appartenenza

Orlando a Ballarò ha detto: "Vorrei che la domanda fosse 'che cosa sai fare?' e non 'a chi appartieni?'". Ma questa dichiarazione d'intenti non si riflette nei suoi atti.

La polemica
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PALERMO – “Ma la mafia non è l’unico strumento che usa la cultura dell’appartenenza. Che cos’è la cosiddetta casta se non la cultura dell’appartenenza, che cos’è la casta dei politici…? Vorrei che la domanda fosse ‘che cosa sai fare?’ e non ‘a chi appartieni?’. La cultura dell’appartenenza diventa il criterio di selezione…”. L’ha detto il sindaco Orlando ieri sera in tv, a Ballarò. Ed è frase molto fondata, bravo Luca. Ma a me è venuto il mal di pancia. Non m’è venuto dalle orecchie, ma dagli occhi. Tra le tante carte che assediano la mia scrivania ve ne era una che riferiva della creazione del comitato per tentare di far attribuire a Palermo, nel 2019, il titolo di capitale europea della Cultura. Abituato a correre da solo, abituato da sempre a non avere alcun riscontro sul mio operato da parte della intellighenzia ufficiale di questa città, abituato, quindi, a non avere “colleghi”, ma sul cuore soltanto il fiato caldo della gente comune, non avevo fatto caso, sino a quelle parole di Orlando in tv, che nel comitato che ha coinvolto circa centocinquanta soggetti, io non c’ero.
E la domanda “a chi appartieni?” probabilmente c’entra. Anzi, più precisamente, quella domanda è la conseguenza di un’affermazione con cui faccio i conti da quarant’anni: Sarullo non appartiene a… E nel mondo della cultura questo è un vizio capitale che, quindi, merita la testa tagliata. Mi ricordai di quando una sorridente e anziana giornalista mi chiarì che un suo scritto di pesante critica su una mia attività artistica non era dovuto al fatto che non le fosse piaciuta. Mi confidò che lei quella “cosa” non l’aveva neanche vista, ma Sarullo doveva essere massacrato comunque… Non appartenevo a… Ed eravamo nel 1988, io lavoravo per la “rivoluzione” culturale di Palermo, ma non “appartenevo” ad alcun partito, ero una mera scelta di qualità da parte di Luca.
Palermo capitale europea della cultura nel 2019? Spero di sì. Chissà, però, se avrà superato le parole di Orlando in tv. Il problema, ovviamente non è Sarullo, io ho già superato il mio mal di pancia. Il problema è l’estirpazione della cultura dell’appartenenza come nuova conquista di civiltà. Sarebbe un titolo in più, indispensabile per una vera capitale della cultura.


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