Buono scuola, l'attesa continua |Niente soldi prima del 2013 - Live Sicilia

Buono scuola, l’attesa continua |Niente soldi prima del 2013

Restano fermi al palo i contributi regionali per gli anni scolastici 2008-2009 e 2009-2010. Albert: "Le somme non possono essere erogate per via del patto di stabilità. Se ne riparlerà a gennaio"

In attesa 15 mila famiglie
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Ludovico Albert

Ludovico Albert

PALERMO – Restano fermi al palo i contributi regionali destinati al buono scuola per gli anni scolastici 2008-2009 e 2009-2010. Si tratta di 24 milioni di euro, sbloccati addirittura nel dicembre del 2010 con decreto del presidente della Regione, che dovrebbero essere distribuiti alle famiglie siciliane, circa 15 mila, ma che, invece, a quasi due anni di distanza dallo stanziamento, restano ancora nelle casse di Palazzo d’Orleans. Questa volta, ad imporre lo stop ai pagamenti sono state le ristrettezze dettate dal patto di stabilità, ma la vicenda va avanti ormai da tempo: dopo il decreto del 2010, infatti, il 30 aprile 2011 sono scaduti i termini per la presentazione delle domande da parte dei genitori per ottenere il contributo relativo al pagamento delle rette per le scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado.

Ad oggi, dopo diciotto mesi, nessun contributo è stato erogato e per il 2009-2010, addirittura, non è stata ancora autorizzata la presentazione delle domande. Si sa solo che per il 2008-2009 sono state presentate circa 22 mila richieste e che 15 mila di queste sono risultate in regola con la documentazione richiesta, ma è presumibile, comunque, che delle restanti 7 mila domande, momentaneamente bocciate, una parte venga riammessa al finanziamento, soprattutto nei casi in cui sia stata fornita l’integrazione dei documenti presentati.

Perché in questi diciotto mesi non siano stati effettuati i pagamenti, naturalmente, non è facile da capire e, come spesso capita in questi casi, le responsabilità sono molteplici. Ci si può affidare, però, alle parole del dirigente generale del Dipartimento regionale della Pubblica Istruzione, Ludovico Albert, insediatosi nel febbraio dello scorso anno, secondo il quale si è trovato a fare i conti con “un meccanismo amministrativo e burocratico farraginoso, ma grazie anche alla messa a punto del sistema informatico i problemi sono stati risolti. Adesso, però, il patto di stabilità non ci permette di erogare i contributi e quindi ne dovremo riparlare a gennaio”. Ci sarà, quindi, ancora da attendere per vedersi recapitare a casa l’agognato rimborso che, nei casi di redditi più bassi, può arrivare fino a 1.500 euro: una boccata d’ossigeno non da poco per le famiglie, in un periodo di crisi così accentuata. Intanto, bisogna ricordare che lo scorso maggio i fondi riservati al buono scuola nel 2012 (5,6 milioni di euro) sono stati destinati dalla commissione bilancio dell’Ars ad altri obiettivi ritenuti prioritari rispetto ai bisogni delle famiglie.

 

 


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