Cari vandali, non ci fermerete - Live Sicilia

Cari vandali, non ci fermerete

Gli attacchi continui agli istituti delle nostre città, della nostra regione, ci mettono di fronte a un senso di impotenza e di frustrazione. Si assapora l’amaro gusto della sconfitta. Ma la scuola dev'essere un faro di legalità. E allora, ogni volta, proviamo a rialzarci.

Registro di classe
di
2 min di lettura

PALERMO – La scuola che attraverso le parole e i disegni dei bambini e dei ragazzi ogni giorno si racconta è il centro della vita di una comunità; essa si afferma come il luogo della conoscenza e dell’apprendimento ma specialmente come luogo in cui si fa esercizio di cittadinanza, ci si relaziona con persone diverse per età e culture, si sperimenta la convivenza e ci si misura con i diritti propri e altrui. La nostra scuola, ma solo se lo vogliamo veramente, è laboratorio di democrazia da cui ripartire ogni giorno e il luogo in cui prendersi cura di tutte quelle cose importanti per la nostra vita non misurabili dal Pil. La scuola esprime la società che la genera: una scuola degradata esprime una società degradata, ma una scuola che si prende cura genera un reciproco senso di cura. Il prendersi cura delle persone, così come dello spazio comune, è espressione del senso di appartenenza e convivenza.
La scuola in cui ci sforziamo di far crescere i nostri ragazzi è quella che non identifica nell’Altro il nemico o il problema, ma rappresenta un’opportunità, un compagno desiderato in un viaggio che tutti dobbiamo fare insieme. Gli attacchi continui dei vandali agli istituti delle nostre città, della nostra regione, ci mettono di fronte a un senso di impotenza e di frustrazione. Si assapora l’amaro gusto della sconfitta. Si cede alla tentazione dell’abbandono. La sfida sembra troppo grande! Naturalmente non è così. Ogni volta si prova a rialzarsi, a ricominciare anche se spesso non si riescono ad individuare i capisaldi su cui fare leva. La scuola è istituzione, a volte l’unica istituzione presente nel territorio, e non può né deve cedere al “ricatto” di chi vorrebbe liberare il campo da ogni presenza ritenuta “altra” rispetto al dilagare della “normale” illegalità.
Non siamo eroi né lo vogliamo essere, ma sicuramente siamo e restiamo un faro (o almeno piccole lanterne) per segnalare un presidio di legalità reale e attivo anche nelle situazioni di maggior disagio.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI