I conti Asp spiegati dal Commissario Sirna - Live Sicilia

I conti Asp spiegati dal Commissario Sirna

A margine dell'inchiesta pubblicata da LivesiciliaCatania riguardante i conti in rosso dell'Asp, interviene il Commissario, Gaetano Sirna che fornisce nuovi dettagli anche in relazione all'anno in corso.

L'inchiesta
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CATANIA – Ecco, l’analisi del Commissario, Gaetano Sirna, sui conti dell’Asp: “Nel 2011 il bilancio è stato chiuso all’interno del disavanzo programmato con la Regione ed è stato approvato dal collegio dei Revisori dei Conti; nel 2012, nonostante un’assegnazione di risorse molto contenuta dettata dalla spending review, se non interverranno fatti eclatanti porteremo il bilancio in pareggio. La cifra di 788 milioni a cui si fa riferimento nel pezzo corrisponde ai debiti dell’Asp, e di questi, 290 sono i milioni relativi alle anticipazioni bancarie, 13,5 milioni sono i debiti con i comuni; 106,5 con le farmacie e le case di cure; 5,6 con l’Rsa e 151 quelli con i fornitori. A fronte di questi debiti, l’Asp aveva l’anno scorso una serie di crediti nei confronti della Regione, dei Comuni e di altri, pari a 644,5 milioni, con un saldo negativo di 144 milioni. Nel 2012 i debiti dell’Asp sono diminuiti di 158 milioni di euro e sono pari a 630 milioni, con crediti dovuti all’Asp di 749 milioni euro e quindi con un saldo attivo di quasi 120 milioni di euro. Inoltre ci tengo a sottolineare che da un anno a questa parte i tempi medi di pagamento nei confronti degli stakeholder della nostra azienda – aziende farmaceutiche, fornitori, case di cura – sono passati da 6 a 3 mesi.

Il bilancio di pareggio, con un sostanziale contenimento dei costi operativi, obiettivo prioritario dei direttori ma più in generale del sistema siciliano, è stato possibile grazie al piano di contenimento e razionalizzazione delle risorse – pur col mantenimento dei livelli essenziali di assistenza – e ad una politica di rigore che ha risanato una situazione finanziaria difficile quanto complessa. Detto questo – conclude Sirna – ci siamo mossi in una sola direzione, quella che ci ha visto a lavoro per riorganizzare i servizi cercando di non depotenziarli, e per riallocare le risorse in una capillare rete territoriale, ottimizzando le funzioni a tutela della salute dei cittadini”.


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